19-06-2010
TRAMA AFONA
"Trama afonA"
(Greytone)
Time: (68:43)
Rating : 8
In Italia le sonorità dark ambient, in tutte le loro varie declinazioni, hanno sempre trovato terreno fertile: oltre a nomi di valore ed etichette interessanti, non manca infatti tutto un sottobosco di progetti musicali che riserva sempre belle sorprese. Non sono invece delle sorprese in senso stretto sia Trama afonA, solo-project del romano Lorenzo Scacchia, sia l'etichetta lombarda Greytone, benché ambedue praticamente all'esordio: il primo con l'album ufficiale (a seguito di qualche autoproduzione), la seconda con le prime quattro importanti uscite, fra cui vi abbiamo già presentato il superbo lavoro di squadra firmato Phragments & Korinth. Confezione digipak essenziale ed elegante per l'esordio sulla lunga distanza del progetto di un artista a tutto tondo, impegnato seriamente anche nelle arti visuali (per ulteriori informazioni vi rimandiamo al sito ufficiale di Trama afonA, molto bello e completo), che completano un lavoro musicale capace di evocare immagini con grande forza senza dover ricorrere alle malizie tipiche dei compositori di soundtrack. L'opera, molto ben prodotta e forte di un suono convincente e maturo, conferma la predisposizione del Nostro alla creazione di strutture neoclassiche mirabilmente amalgamate alla materia dark ambient, come dimostra da subito l'opener "[w]", ottima nel suo gioco di piano ed archi, nonché capace di passaggi intensi e struggenti baciati da cori celestiali. Lorenzo mostra grande classe nell'assemblare trame sinfoniche, parti vocali (sue o campionate), rumori e materia ambientale oscura, rivelandosi un eccellente arrangiatore: tutte le 14 tracce coinvolgono pienamente l'ascoltatore, senza alcuna caduta di tono. L'opera si snoda attraverso sonorità in prevalenza molto oscure, come nel caso della nera "The Outsider", della lugubre "In Disparte (Est)", della plumbea "Volute In Fumo" e della spettrale "Intorpidendo", ma sa catturare l'attenzione con le sue mille sfaccettature: dal sottofondo industriale di "Gutta Cavat Lapidem" agli inquietanti cori ed al finale apocalittico di "Wir Sind", dal neoclassicismo grigio di "In Disparte (Puer)" al finale struggente di "Mai Sorto", dal beat che sfocia nel marziale di "Omissis" agli squarci possenti di "[de]solo", dalla drammaticità dell'intermezzo "Forgiando Gli Echi" alla dark ambient macchiata da inattese incursioni electro di "Non Sei Solo", e giù fino alla conclusiva "Silenzio In Sala", più 'folle' e stralunata, il viaggio vale assolutamente il prezzo del biglietto. Nei cinque anni di attività il Nostro ha raggiunto una maturità tecnica e compositiva più che invidiabile, ampiamente testimoniata da questo ottimo e sontuoso debutto, e siamo certi che in breve tempo quella che è già un'eccellenza del panorama neoclassic/ambient nazionale saprà ritagliarsi un posto di rilievo nel gotha europeo delle sonorità di riferimento.
Roberto Alessandro Filippozzi