25-11-2009
CADABRA
"Wave/Action"
(Fonoarte)
Time: (32:15)
Rating : 6.5
Terzetto di Bari attivo fin dal lontano 1998, i Cadabra si distinguono nel panorama nazionale per una costante dedizione al genere darkwave e un'altrettanto costante pubblicazione di demo e attività live. Se infatti nei primi tre anni i Nostri sfornano altrettante demo, è nel 2001 che pubblicano il loro primo CD autoprodotto, al quale seguiranno altri due EP nel 2003 e nel 2006, oltre ad un DVD realizzato con immagini amatoriali che catturano lo spirito dei concerti e ne documentano le collaborazioni (una delle quali con Andy dei Bluvertigo). Dopo dieci anni di gavetta, i Nostri giungono finalmente al meritato passo del contratto discografico con l'etichetta abruzzese Fonoarte. "Wave/Action" si può quindi considerare a tutti gli effetti il debutto ufficiale dei Cadabra, che sembrano tuttavia raggiungere questo importante passo della loro carriera con un pizzico di stanchezza. Spieghiamo subito il perché: quello che ai primi ascolti salta all'orecchio è innanzitutto una sterzata verso approcci compositivi più basilari e scarni rispetto agli esordi, dove raffinati arrangiamenti elettronici e chitarre minimaliste e cariche di flanger lasciano ora il campo a composizioni più spontanee e rockeggianti condite da schitarrate distorte, quasi in stile shoegaze. Pur rimanendo strettamente in ambito new-wave, si nota infatti una produzione che sembra approssimativa, quasi fosse un live e non un disco da studio. Partendo dal presupposto che questa sia stata una scelta voluta, resta comunque il fatto che rimane nell'ascoltatore un senso di 'nudo e crudo' che da un lato risulta onesto e apprezzabile, ma dall'altro fa rimpiangere l'uso dei synth e di possibili sovraincisioni vocali e chitarristiche. Il vero peccato è che il disco parte con un pezzo stupendo, "The Spell", degno dei migliori Mission: dopo un intro di spettrali feedback, si inerpica sui sentieri delicati e intriganti della più pregiata new wave di sempre. Ma già dal secondo brano, "Sister", ancora impregnato di atmosfere alla "God's Own Medicine", si nota un abbassamento di tensione e si evince come la voce di Sebiano si adagi meglio sulle tonalità baritonali della precedente canzone. La conferma si ha con "Those Three Days", dove a un buon impatto musicale segue un cantato non curato, troppo semplice e dall'adolescenziale retrogusto punk. Apprezzabile poi il groove e il riff dominante di "The Addiction", che stronca definitivamente ogni legame col passato segnando un passaggio da melodie romantiche alla Sad Lovers And Giants a una maggior schiettezza goth-rock, che abbraccia allo stesso tempo la no-wave di band come Editors e Interpol e i mostri sacri del passato quali Christian Death e The Sound. Degna di nota è poi la finale "Christabel", pop al punto giusto ma con arrangiamenti (soprattutto sulla voce) che non rendono giustizia a un gruppo cresciuto con musica di ben diverso spessore, e che negli anni tanto ha dato alla wave nostrana. In sostanza ci si aspettava molto di più da questi ragazzi, dopo aver ascoltato gemme quali "Love Boulevard", "Blooms" e "Sleeping". "Wave/Action" resta un buon album per la capacità della band di comporre melodie interessanti, ma viene da pensare che in studio varrebbe la pena di dedicare più tempo ai suoni e ai ritocchi che fanno fare il salto di qualità, soprattutto per il fatto che è il primo lavoro 'ufficiale', e quindi con una distribuzione a più larga gittata. Sperando che la Fonoarte ristampi una raccolta di vecchi cavalli di battaglia, facciamo i più grossi auguri a un gruppo che da oltre dieci anni si dedica a quella musica che tanto ci piace e che ha continuamente bisogno di nuove forze per riemergere.
Silvio Oreste
http://www.myspace.com/fonoarte