19-03-2007
URANIUM USSR 1972
"Avarie"
(Small Voices/Audioglobe)
Time: (65:18)
Rating : 8
Angelo Bergamini, che tutti conoscono come la mente creatrice dei Kirlian Camera, nella sua lunghissima carriera artistica ha dato vita a molti progetti paralleli, dei quali Uranium USSR 1972 è l'ultimo in ordine di tempo. I side-project dell'autore parmense, ad onor del vero, sono sempre stati incentrati su idee diverse e su un modo altro di porsi dinnanzi al music-business rispetto a quanto fatto con la formazione ammiraglia. Così, tra motivi dance e sperimentazioni, il lavoro di questo autore ha visto - nel corso di quasi trent'anni di produzione - segnare le sorti della musica elettronica con album e brani che si sono sempre rivelati in largo anticipo sui tempi e sulle idee a venire; non a caso molti musicisti prendono vita, per buona parte, da quanto Angelo Bergamini ha saputo esprimere nel corso della sua carriera (si veda, ad esempio, la produzione iniziale di :Wumpscut:). La prima traccia targata Uranium USSR 1972 apparve nel 2001 nell'EP "Absentee" (e già mi chiedevo chi si celasse dietro quel curioso nome...), poi più nulla fino a questo "Avarie", costituito da oltre 60 minuti di musica divisi in appena 5 tracce (di cui due della durata di oltre 18 minuti l'una), utili per fare il punto sugli ultimi sviluppi di questo mastermind dell'elettronica, che nelle vesti di Uranium USSR 1972 dà libero sfogo a ciò che non poteva per ovvi motivi rientrare nelle release dei Kirlian Camera. Le uniche fonti di "Avarie" sono rintracciabili nel passato del suo stesso autore, che sarà in futuro (così come lo è già stato in passato) un punto di partenza per chi si vorrà cimentare con sonorità analoghe. Siamo di fronte ad un vero e proprio architetto del suono che erige in questo disco enormi cattedrali di materiale sintetico, strutturate in modo impeccabile e solido, in cui chiunque può perdersi e ritrovare magicamente la strada; sensazioni analoghe le ho provate solo in alcune suite dei Kraftwerk o in brani dei Coil come "Tiny Golden Books"... Su tutte le tracce dell'album svettano la monumentale "Glaciation Room" e "Lumet Metro Cine*ma", in cui sembra confluire qualche eco della produzione italo-disco degli stessi Kirlian Camera. Mescolando genio e follia Angelo Bergamini si conferma ancora, dopo tanti anni di attività, una realtà imprescindibile. Considerando la difficoltà con cui vengono ristampati i side-project dei Kirlian Camera, vi consiglio l'acquisto immediato dell'album (di cui è stata approntata anche un'edizione limitata per fanatici), oppure tra qualche anno vi ritroverete a spendere cifre importanti per averlo.
Michele Viali