10-07-2009
ROSE ROVINE E AMANTI
"Demian"
(Cold Spring/Audioglobe)
Time: (42:59)
Rating : 7.5
Dopo un paio di raccolte di materiale più o meno datato (inedito e non) ed un piccolo split in compagnia di B-Machina, finalmente il progetto dello stimato artista capitolino Damiano Mercuri torna con un nuovo album, a poco meno di tre anni dai consensi riscossi col valido "Rituale Romanum". Il buon Damiano sembra aver trovato i suoi partner ideali tanto nell'israeliana The Eastern Front (che, oltre ad una raccolta di vecchi inediti, ha dato recentemente alle stampe anche un disco di musica antica firmato dal Nostro con nome e cognome) quanto nell'inglese Cold Spring (quest'ultima deputata ad occuparsi degli album veri e propri di Rose Rovine E Amanti), ed è ormai innegabile che il musicista romano sia riuscito meritatamente ad imporsi all'attenzione del pubblico neofolk internazionale. La stessa Cold Spring introduce il disco nel migliore dei modi, definendolo "...una potente mistura di neo-folk-rock con una sensibilità mediterranea...", e non possiamo che convenirne, visto che la novità più significativa nel sound di Damiano risiede proprio in un (personalissimo) approccio rock decisamente più marcato rispetto al passato. Nuovamente contornato da un piccolo gruppo di validi musicisti ospiti, il Nostro ci regala dieci nuove canzoni, splendidamente illustrate una ad una dalla sapiente mano dell'artista bulgaro Emil Ivanov Saparevski, fondamentale per rendere il booklet qualcosa che vale davvero la pena ammirare. Il lavoro si apre col folk fragoroso e possente de "Il Gatto Osserva", per poi proseguire con l'eponima "Rose Rovine E Amanti", bel momento delicato e passionale dai pregiati passaggi strumentali che si fregia dell'intreccio fra l'inconfondibile voce di Damiano e quella fragile di Noemi York; il rinnovato piglio rock esplode nella possente title-track, ed anche la ballata "Il Grande Tradimento" svela solide impennate elettriche di buon impatto. Bene le accorate ed intense "From Desperation To Victory" (già apprezzata nel primo sampler di Darkroom Magazine) e "The End Of This World", mentre la delicatezza di "Paura Del Demonio" viene anch'essa squarciata da esplosioni elettriche di chiaro stampo rock, come tipicamente rock è l'impeto della più teatrale "Mille Serpi", non a caso puntualmente 'velenosa'. Il finale ci riserva i due episodi migliori del lotto: "Noi Ritorneremo" sfoggia mirabili arrangiamenti su di un incedere rock, mentre la conclusiva "Ave Maria" si rivela il momento più raffinato e passionale dell'intero lavoro, forte di un finale di rara intensità. Galleggiando agilmente fra italiano (tanto) ed inglese (poco), citazioni di rilievo (William Blake, Iggy Pop, Leonard Cohen) e puntuali influenze neoclassiche, col tocco inconfondibile di Damiano, "Demian" si rivela un'opera riuscita che proietta il progetto Rose Rovine E Amanti verso un nuovo livello di completezza e di concretezza: oggi più che mai, un nome importante per l'intera scena nazionale.
Roberto Alessandro Filippozzi
http://www.roserovineamanti.com/