03-07-2009
RICCARDO PRENCIPE'S CORDE OBLIQUE
"The Stones Of Naples"
(Prikosnovénie/Audioglobe)
Time: (52:33)
Rating : 9
La brezza del mare rapisce i sensi e placa l'animo afflitto del vagabondo. Aromi di spezie salgono dalle anguste mura di un'antica via, accarezzando l'olfatto e solleticando gli appetiti. Le sublimi armonie sbocciate dalla chitarra di un menestrello risuonano nel vento, mentre un canto sommesso e malinconico erra per le strade di una città che pare assopita. Il languido vagito che s'insinua tra le sue pietre, opere d'arte che raccontano di tempi lontani e persone dimenticate, si nasconde timido dietro ad un velo di seta, ai drappi svolazzanti di un balcone, tra i panni bianchi stesi sotto la calda luce di un sole cocente. Evoca scenari d'infinito fascino mediterraneo la musica del progetto Corde Oblique, imbastito pochi anni fa dal maestro Riccardo Prencipe (ex-Lupercalia) ed oggi giunto al suo terzo parto, alla sua definitiva consacrazione artistica. Consolidando il sodalizio con la 'label delle fate', la francese Prikosnovénie (che qualche stagione addietro ci aveva regalato gli splendidi affreschi di "Volontà D'arte"), "The Stones Of Naples" immortala l'artista napoletano nell'attimo del suo massimo splendore compositivo, aiutato, come da tradizione, da un ensemble di collaboratori di tutto rispetto che va a rappresentare quella che sta pian piano rivelandosi la più produttiva ed interessante realtà folk/ethereal dell'intera penisola. Dopo aver goduto a lungo dell'amabile bellezza del suo predecessore, era lecito attendersi grandi cose da questo disco; il buon Riccardo non delude le aspettative e, grazie alle sue piccole poesie musicate ed alle vibrazioni della fida chitarra, ci consegna attimi di celestiale intensità. Non è un semplice miraggio, quello che vi sto descrivendo. Si parla, infatti, di puro spettacolo emotivo, quando all'opera del Nostro vanno a congiungersi i tasti d'avorio di Luigi Rubino ed il violino di Edo Notarloberti, entrambi membri degli Ashram ed autori di incredibili arrangiamenti neoclassici, ed una rosa di sei incantevoli voci femminili, tra le quali spicca, per la sua inarrivabile intensità, quella di Floriana Cangiano, senza sottovalutare l'apporto di tutti gli altri musicisti ospiti che hanno collaborato alle registrazioni dell'album... I capolavori si susseguono uno dopo l'altro, senza soste né indecisioni: dall'impetuosa "Venti Di Sale" alla bucolica "Flower Bud", realizzata con l'ausilio di Alessandra Santovito e Francesco Forgione degli Hexperos, passando per una sentita cover del classico anathemiano "Flying" (prezioso trampolino di lancio per la voce della giovane Claudia Sorvillo), ed una breve ma intensa occhiata, in compagnia di Géraldine Le Cocq dei Mediavolo, rivolta a vecchie pellicole in bianco e nero ("Like An Ancient Black And White Movie"), raggiungendo infine il fiabesco traguardo di "Barrio Gotico" (dedicata al quartiere gotico di Barcellona), ennesimo zenit raggiunto dall'illustre corte di artisti partenopei. Ogni brano è un piccolo monumento, un luogo scolpito nelle curve del tempo, nelle pagine di un patrimonio artistico che rivela una passionalità tipicamente mediterranea. Ovviamente non mi sto riferendo soltanto alle ispirazioni dalle quali hanno preso forma tutte le canzoni di Riccardo Prencipe, ma alla sua stessa Arte: un curriculum fatto di sole eccellenze, una roccaforte di suoni e colori della quale beneficiare in tempi di crisi, una sorgente di passioni dalla quale abbeverarsi con avidità. Accompagnato da un concept visivo dello stesso aulico valore dei brani in esso contenuti, "The Stones Of Naples" è l'ennesimo capolavoro targato Corde Oblique, un disco destinato a diventare colonna portante di un filone che, musicalmente parlando, ci rende sempre più orgogliosi della nostra italianità.
Marco Belafatti