06-04-2009
SELAXON LUTBERG
"Margini"
(Opaco Records)
Time: (38:01)
Rating : 7.5
Dopo il full-lentgh a larga tiratura "Cold House Of Love" del 2006, Selaxon Lutberg torna a proporci edizioni molto limitate (questo "Margini" è edito in soli 100 esemplari), ma caratterizzate da contenuti raffinati, virtualmente inseribili nel filone ambient più isolazionista, ma dotate di un tocco autoriale e stilistico che li rende riconoscibili nel gran calderone delle atmosfere oscure. "Margini" si dipana attraverso quattro movimenti senza titolo, con suoni sviluppati tramite strumentazione classica, field recordings e synth. Tale varietà di mezzi non impedisce al nostro Andrea Penso di creare brani compatti, caratterizzati da un'amalgama perfetta, tutta tesa a trasmettere un forte senso di isolamento mentale e di tranquillità interiore, posta ai 'margini' del caos esterno. Il cuore del lavoro è rintracciabile nella seconda traccia, che da sola occupa una considerevole parte dell'album: in oltre un quarto d'ora viene fotografato in musica un angolo tranquillo e immortale dell'anima, laddove non arrivano i condizionamenti di ciò che è tangibile; i suoni dilatati e lineari assumono l'andamento di un respiro racchiuso nella calma. Le stesse movenze pacate e velate di mistero segnano anche il brano d'apertura, mentre le due tracce conclusive si attestano prima su direttive più rumorose e ossessive, quindi su funeree note di piano che chiudono il lavoro mimando i rintocchi di una campana votata a riempire il vuoto. Selaxon Lutberg riesce anche in questo frangente a comunicare sensazioni magiche che toccano l'anima, facendo leva su un modus operandi molto personale, che a tratti potrebbe essere accostato a quello di alcuni progetti post-rock. Senza dubbio l'opera di Andrea meriterebbe un'attenzione maggiore sia da parte del pubblico che degli addetti ai lavori, nella speranza che ottimi dischi come "Margini" riescano a godere di più luce.
Michele Viali