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28-09-2008
TEARS OF OTHILA
La rinascita interiore
di Marco Belafatti
Il 2008 è stato, senza ombra di dubbio, l'anno della rivelazione per la scena musicale genovese e per i suoi numerosi portavoce, che ci hanno consegnato lavori degni delle maggiori attenzioni. Così, dopo la ricca ed esaustiva intervista con i 'progetti paralleli' Egida Aurea e Recondita Stirpe, Darkroom Magazine ha deciso di dare la parola ad un'altra interessante realtà dell'entroterra ligure: i Tears Of Othila di Marco G. Gardella (ex-Tvmvlvs Seraphim, ex-Sostrah Tinnitus), un progetto nato nel cuore del bosco, tra le meraviglie di Madre Natura, meditando sull'essenza dell'uomo e sul profondo significato della vita. Una band che con il buon album d'esordio "Renaissance!" si è già fatta notare all'interno del panorama neofolk italico e che in futuro ci riserberà altre sorprese... Ecco la nostra chiacchierata con la disponibile 'mente' dei Tears Of Othila.
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Benvenuti su Darkroom Magazine. Risaliamo un attimo alle origini dei Tears Of Othila: vorreste raccontarci la nascita e la storia della vostra band?
"Tears Of Othila ha origine nel cuore del bosco, dove nell'intimità del sacro ed antico rapporto tra uomo e Natura risuonano splendide arcane melodie. Inizialmente concepito con mio progetto solista, ha via via coinvolto un numero crescente di musicisti, fino a giungere all'attuale formazione."
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Il vostro monicker è collegato ad una delle rune antiche... Vorreste spiegarci il motivo di questa scelta ed il significato di queste 'lacrime'?
"La Tradizione e la mitologia, specie quella nordica, mi hanno sempre affascinato. Un giorno, nell'abbraccio di un bosco di faggi nell'entroterra ligure, meditai sulle rune... "Nelle lacrime ogni essere geme, attraverso il sacrificio del dolore, la sua essenza: esse sono perciò simbolo di rigenerazione" (Gianna Chiesa Isnardi). In Tears Of Othila la runa è l'acquisita consapevolezza e la rinascita della preziosa eredità spirituale dei nostri padri, della quale siamo stati investiti e della quale siamo responsabili."
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Marco, sappiamo che hai già avuto in passato esperienze nell'ambito della scena ambient... Esistono rapporti di continuità tra il lavoro svolto, ad esempio, tra le fila di Sostrah Tinnitus e Tvmvlvs Seraphim e quanto proposto con la nuova band?
"Tears Of Othila ha mosso i primi passi tra letture, meditazioni e suoni naturali. Inizialmente non ci si avvaleva di strumentazione 'classica', ma di quel che si trovava nel bosco. Certamente la musica ambient mi ha fatto scoprire un nuovo modo di esprimere le proprie emozioni. In onore a questo prezioso dono ho deciso di mantenere alcuni passaggi tipicamente ambient, affidandone l'arrangiamento alle abili mani di Sostrah Tinnitus."
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Gli altri membri hanno forse anch'essi esperienze musicali, o comunque legate ad ambiti artistici alle spalle, che hanno contribuito a dare una forma ben precisa al sound dei Tears Of Othila? Vorreste parlarcene?
"Ognuno degli attuali membri ha avuto precedenti esperienze musicali, chi legate alla musica classica, chi alla musica tradizionale, celtica e popolare, chi al rock, chi all'elettronica. Il fatto che Tears Of Othila riesca ad unire 'anime' così differenti è la dimostrazione della sua grande forza... È la ricerca di uno stato d'animo e di un'emozione più profonda che trascende il concetto di 'genere musicale'."
"In Tears Of Othila la runa è l'acquisita consapevolezza e la rinascita della preziosa eredità spirituale dei nostri padri, della quale siamo stati investiti e della quale siamo responsabili."
(Marco Gardella)
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Quali sono i passi che hanno preceduto la pubblicazione del vostro debutto "Renaissance!", artisticamente ed umanamente parlando?
"In realtà agli inizi non pensavo ad un 'debutto'. Tale è la forza intima della composizioni che non contemplavo la loro diffusione. Quando le melodie iniziarono ad assumere una 'forma canzone' più definita e quando vidi che l'interesse altrui era stimolato, allora mi resi conto che quelle sonorità avrebbero potuto essere apprezzate ed essere 'utili', sebbene in modo soggettivamente differente, anche ad altri. Per il resto, i brani sono frutto di naturalezza e spontaneità. Dopo le registrazioni, che per via di vari impegni si sono protratte per un periodo piuttosto lungo, abbiamo trovato con la Ark Records l'etichetta che cercavamo."
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Quanto tempo e quale dispendio di energie ha richiesto la composizione del vostro album di debutto, "Renaissance!", ed in che modo ogni membro ha contribuito alla sua realizzazione? Come funziona la ripartizione dei ruoli all'interno della vostra line-up? Esiste un vero e proprio leader o avete tutti le stesse possibilità espressive all'interno del gruppo?
"L'aspetto certamente più critico in un progetto che coinvolge un così grande numero di componenti/musicisti, nonché collaboratori, è quello organizzativo. Ognuno di noi ha impegni importanti sia nella vita familiare sia in quella lavorativa, e radunarci tutti insieme non è sempre facile. Credo, quindi, che le maggiori energie siano state impiegate in questo aspetto. Quanto alla composizione, essa, perlomeno inizialmente, si concentra nelle mie mani. Successivamente, in fase di arrangiamento, ogni componente ritaglia il suo spazio contribuendo in base al gusto personale e all'intima emozione. È indispensabile che ognuno riconosca la propria mano, la propria persona, il proprio 'sentire' all'interno dei brani che va ad eseguire."
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Musicalmente parlando, con quali termini descrivereste la vostra proposta? Esistono dei modelli di riferimento nel panorama musicale attuale e passato, oppure preferite considerarvi una band che viaggia per conto proprio? In sede di recensione ho presentato il vostro sound come un neofolk piuttosto tranquillo e debitore di certe sonorità neoclassiche... Vi rispecchiate in questa descrizione o preferite discostarvi dalle classiche etichette?
"Non credo che Tears Of Othila sia facilmente catalogabile. È un progetto nel quale ad elementi tipici della musica folk si uniscono suoni naturali, partiture classiche, musica ambient e quant'altro. L'elemento che permette l'unione di questi elementi è la pura emozione, scaturita da un naturale rapporto di profonda intimità con la natura e dalla riscoperta delle nostre radici ancestrali. Su queste basi ritengo che la tua descrizione rifletta bene, anche se soltanto in parte, le nostre sonorità. In ogni caso, al di là dei generi e delle 'classiche etichette', è importante ciò che la musica trasmette al nostro cuore."
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Personalmente non ho potuto fare a meno di notare come la resa del vostro sound sia stata penalizzata da una produzione forse fin troppo approssimata, che ha reso poco udibili alcuni dei vostri strumenti nei passaggi più armonici e svalorizzato in parte le romantiche atmosfere da voi ricreate. Credo che un certo tipo di musica, soprattutto quando questa fa sfoggio di un gran numero di strumenti acustici, debba necessariamente appoggiarsi su dei suoni nitidi, limpidi e naturali. Dalla Germania, ad esempio, sembrano arrivare continue dimostrazioni di come questo modus operandi sia in grado di rivelarsi una vera e propria garanzia per la resa finale delle varie opere. Qual è la vostra opinione in merito?
"Devo ammettere che questa tua osservazione mi aveva colpito anche in sede di recensione. La percezione del livello qualitativo di una produzione è evidentemente un fatto molto soggettivo. Personalmente mi ritengo soddisfatto del lavoro svolto. Con il nostro fonico Nicola abbiamo lavorato al fine di ottenere quel suono caldo ed avvolgente che cercavo. L''abbraccio del bosco', come personalmente lo percepisco. Non credo di avere per questo 'sacrificato' nessuno strumento quanto a nitidezza e naturalezza. Siamo tuttavia ben consapevoli che questo è un 'primo passo', per noi tutti fonte di orgoglio e soddisfazione, ma comunque 'primo', ed ogni osservazione in merito ci potrà aiutare nel prosieguo del nostro cammino."
"Non credo che Tears Of Othila sia facilmente catalogabile. È un progetto nel quale ad elementi tipici della musica folk si uniscono suoni naturali, partiture classiche, musica ambient e quant'altro. L'elemento che permette l'unione di questi elementi è la pura emozione, scaturita da un naturale rapporto di profonda intimità con la natura e dalla riscoperta delle nostre radici ancestrali."
(Marco Gardella)
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D'altro canto sono rimasto piacevolmente affascinato e colpito dalla voce di Marta, che, a mio parere, si sposa alla perfezione con le vostre sonorità. Pensate di darle più spazio in futuro?
"Marta ha una voce eccezionale. Si è unita al progetto per ultima ma ha saputo ritagliarsi uno spazio importante, inizialmente addirittura non previsto. Quanto al futuro, mi limito a dire che ognuno avrà certamente la possibilità di contribuire e di riconoscersi nei nuovi brani, e sono certo che Marta parteciperà con sensibilità e professionalità. Credo che un altro aspetto in cui risieda la forza di Tears Of Othila sia la capacità di ognuno di noi di non volere a tutti i costi partecipare a tutte le composizioni, ma di mettersi al servizio del progetto e dell'emozione che si desidera evocare."
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Passiamo ora all'aspetto lirico e tematico del vostro album. "Renaissance!" è sicuramente un titolo ficcante ed incisivo: quali significati avete voluto attribuire a quest'esclamazione? Qual è la rinascita che i Tears Of Othila auspicano? Parlateci dei contenuti lirici del disco...
"Le tematiche affrontate in 'Renaissance!' sono strettamente legate al significato della runa Othila, al magico rapporto di armonia tra uomo e Natura e alla saggezza della tradizione. "Privi degli insegnamenti della Tradizione, siamo destinati alla stessa ignobile fine alla quale è destinata la civiltà occidentale. Condivideremo questa fine, ma siamo comunque tenuti a combatterla" (liberamente tratto da Runa Magazine)."
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Non a caso, le canzoni del disco sembrano concentrarsi sulle glorie passate del vecchio continente e sulla celebrazione della natura, abbozzando una trait-d'union con la poetica e l'estetica del romanticismo tedesco. Vi sentite vicini a questa o ad altre correnti?
"La poesia mantiene per me la purezza della forma d'arte per eccellenza. Ma d'antica tradizione sono pregni anche i racconti tramandati oralmente, le saghe e le leggende popolari, nonché la saggia poetica di popolazioni che nel rapporto con la Madre Terra e la Natura avevano compreso i segreti della Vita e del proprio io più profondo. Ma, soprattutto, d'antica tradizione è intrisa la natura stessa, il cui incessante canto schiude in cuori sensibili e pronti all'ascolto il sacro messaggio ancestrale."
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Le vostre tematiche sembrano in qualche modo coerenti con quanto proposto negli anni dalle più celebri band neo-folk. Vi sentite parte di questa scena, o comunque affini alla sua linea di pensiero?
"Anche in questo caso temo di non poter fornire una risposta univoca alla tua domanda. All'interno della scena neo-folk esistono infatti diverse correnti. Talvolta si assiste ad una dimensione più 'naturalistica' del genere, talvolta più 'marziale', talvolta più 'misterico-evocativa'. In Tears Of Othila sono presenti più nature, ognuna delle quali porta con sé una precisa tematica. Se però il filo conduttore del genere è individuabile nella presa di coscienza del decadimento del concetto di cultura nella decaduta società odierna e nella necessità PER SÈ STESSI di scavare tra le ceneri alla ricerca dell'antico calore, allora certamente facciamo parte di quella scena."
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Molte band non fanno certo un mistero delle proprie ideologie politiche, soprattutto per quanto riguarda certi ambiti. Voi come vi rapportate nei confronti di queste ideologie?
"Il messaggio di Tears Of Othila non ha radici politiche. Perdonami, ma non ho intenzione di manifestare il mio pensiero a riguardo. Semplicemente considero la musica una forma d'arte di grandissima potenza tesa alla rappresentazione del SE. Al singolo decidere se determinate tematiche siano adeguate ed appartengano alla 'nobiltà' dell'Arte."
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Non pensate che ormai certe tematiche siano diventate ormai di dominio pubblico e, di conseguenza (come accade a tutto ciò che, dapprima considerato oggetto di nicchia, di culto, subisce una certa massificazione), scontate e ripetitive? Come vi rapportate con l'ingombrante ombra dei grandi maestri e dove credete risieda la vera originalità dei Tears Of Othila?
"Nel nostro progetto il problema originalità non è mai esistito. I nostri brani sono specchio di un'emozione che è NOSTRA, ed in quanto tale 'originale' di per sé. Non sento affatto il peso del confronto. Semplicemente prendo atto che esistono (o sono esistite) nel mondo realtà che hanno costruito un genere, persone ed artisti che con la loro forte personalità e genialità hanno contribuito all'arte con perle di rara bellezza. Apprezzo tutto questo ed apprezzo il fatto che in molti casi queste realtà hanno permesso a me e ad altri ascoltatori di vivere sensazioni particolari, ma Tears Of Othila nasce nel mio cuore e in quello di coloro i quali sono stati destinatari e ne hanno condiviso il messaggio."
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La Ark Records punta sempre molto sulla promozione dei propri artisti e sulla qualità delle proprie release. Quali sono le vostre impressioni in merito alla collaborazione stabilita tra quest'etichetta e la vostra band? Pensate di continuare a lavorare con loro nel futuro più prossimo?
"Colgo l'occasione per ringraziare Ark Records, ed in particolare Rossana, che ha permesso al nostro progetto di avere la voce che merita. Hanno dimostrato fin dall'inizio di apprezzare la nostra proposta, il che ci ha molto onorato, vista l'attenzione da loro dedicata a musica raffinata e di qualità. Siamo molto soddisfatti del loro lavoro, che è professionale ed appassionato. Speriamo di poter conoscere insieme reciproche soddisfazioni."
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Il vostro disco è stato pubblicato in un'interessante confezione digipack in rilievo raffigurante l'interno del tronco d'albero. Avete contribuito alla sua realizzazione?
"Abbiamo fornito del materiale fotografico ad Ark Records. Sottointeso che la natura fosse la primaria protagonista. Abbiamo deciso insieme il soggetto, ma il merito dell'accuratezza della cover va indubbiamente a Rossana di Ark."
"D'antica tradizione sono pregni i racconti tramandati oralmente, le saghe e le leggende popolari, nonché la saggia poetica di popolazioni che nel rapporto con la Madre Terra e la Natura avevano compreso i segreti della Vita e del proprio io più profondo. Ma, soprattutto, d'antica tradizione è intrisa la natura stessa, il cui incessante canto schiude in cuori sensibili e pronti all'ascolto il sacro messaggio ancestrale."
(Marco Gardella)
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Soffermiamoci per un attimo sulla scena musicale della vostra città, che recentemente ci ha offerto parecchie band degne di lode. Avete stretto qualche legame all'interno di questa cerchia o c'è qualcuno, tra i vostri colleghi, che apprezzate in modo particolare? Quali credete che siano le forze che hanno permesso ai musicisti di Genova di far sentire la propria voce, soprattutto in ambito neofolk?
"Sono d'accordo con te. La scena offre band e progetti davvero interessanti. Personalmente non ho avuto modo di stringere contatti con le altre realtà del genere. Magari in futuro ci sarà occasione. Per questo non posso risponderti in merito al motivo di tale ricchezza di proposte genovesi. Per quanto mi/ci riguarda, la meravigliosa ed atipica conformazione del nostro territorio, nonché il 'carattere ligure', hanno certamente un ruolo chiave."
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Avete intenzione di portare la vostra musica su qualche palco, italiano o estero? Come organizzerete, o organizzereste, una vostra esibizione live, anche dal punto di vista visivo?
"Abbiamo fatto qualche rara apparizione dal vivo. Sempre e comunque in contesti ritenuti opportuni. La nostra musica richiede dedizione ed accuratezza nella preparazione, e purtroppo non sempre abbiamo ottenuto il risultato desiderato. Valuteremo in futuro altre opportunità, compresa quella 'primigenia' di uno spettacolo interamente (o quasi) acustico con il miglior palco che un musicista di Tears Of Othila potrebbe desiderare: il bosco stesso."
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Altri piani nel vostro futuro? Cosa bolle nella pentola dei Tears Of Othila?
"Al momento mi sto dedicando alla stesura delle composizioni che comporranno il nostro secondo disco. Alcune sono già state arrangiate con l'aiuto e la collaborazione degli altri componenti. Potrebbe anche esserci l'opportunità di qualche collaborazione. Staremo a vedere."
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In un'epoca in cui l'importanza di certi valori si riduce a vista d'occhio, forse la musica è una delle poche forme d'espressione che ha ancora il coraggio e la forza per catalizzare l'attenzione della gente e lanciare messaggi che possano essere ricordati o, più semplicemente, fare riflettere. Qual è il vostro messaggio?
"Auguro a tutti di poter trovare la propria luce e la propria via. L'abbraccio di Madre Natura personalmente mi ha molto aiutato nel mio sentiero di vita. Possano i Vostri cuori per sempre ardere d'antica saggezza!"
http://www.myspace.com/tearsofothila
http://www.arkrecords.net/