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06-03-2007
:BAHNTIER//
Fuori dalla realtà
di Chemnitz
:Bahntier// è una di quelle realtà musicali italiane che piacciono tanto anche all'estero, ma non è un caso se il progetto di Stefano Rossello è arrivato così in alto: il nuovo album, "Blindoom", non lascia infatti dubbi sulle qualità compositive dell'act in esame, che a nostro avviso ha toccato l'apice creativo proprio con questa release, opera matura, completa e ben supportata dalle collaborazioni con Eric Van Worterghem (ottima la sua 'supervisione') e Justin Bennett (già in orbita Skinny Puppy ed oggi alle percussioni con :Bahntier//). "Blindoom" è un esempio di moderna e tribale elettronica industriale, un trip cerebrale nato dalle idee contorte del suo creatore, che nella seguente intervista ci ha raccontato tutti i segreti del nuovo album...
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Allora Stefano, innanzitutto volevamo sapere quanto tempo hai impiegato per dare vita al nuovo disco, sia a livello compositivo che di pura realizzazione in studio...
"Beh... diciamo che alcuni brani giravano nella mia testa già dai tempi di 'Revulsive', ma sentivo l'esigenza di un cambiamento e di nuovi stimoli. Dopo le nostre date all'estero e dopo un anno movimentato in tutti i sensi, mi sono messo a scrivere e a voler concludere il nuovo lavoro per l'estate del 2006..."
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...e praticamente ci sei riuscito. Ma, rispetto all'album precedente, hai cambiato il tuo modo di comporre, oppure le varie song sono nate seguendo un processo ben definito?
"In 'Randome' e 'Revulsive' le atmosfere erano più introverse e chiuse, quello che caratterizzava il tutto era una diretta e istintiva violenza sonora. In 'Blindoom' ho cercato di esprimermi aprendomi maggiormente e utilizzando varie vie di espressione, con l'aiuto di pianoforti, chitarre elettriche e strumenti acustici, ma di certo non dimenticandomi da dove provenivo! Il contributo di Justin Bennett e Filippo Corradin (synth, basso e chitarre, nda) in questo caso è stato fondamentale, sia a livello tecnico che a livello sonoro."
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Quale credi sia il brano più rappresentativo del disco, o se vuoi, quello a cui sei maggiormente legato?
"Difficile...tutti i brani sono legati tra loro, sceglierne uno sarebbe per me veramente difficile e imbarazzante. Sicuramente per il coraggio dico 'Worried Words' e 'Dissimulation', dove per la prima volta ho inserito dei ritornelli, cosa mai fatta prima..."
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"Blindoom" è uscito anche in versione box limitata: cosa si trova al suo interno?
"Si tratta di un box artigianale fatto a mano: al suo interno trovi ben 16 cartoline ispirate all'album, un CD con quattro song inedite - una delle quali dedicata al Maestro Pasolini - più una t-shirt! Siamo sempre interessati a creare dei feticci, anche perché noi stessi siamo collezionisti, quindi ci piace lasciare a chi ci ascolta anche qualcosa di diverso da un 'semplice' CD."
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Parliamo della cover: cosa vuoi esprimere con quell'immagine e con un titolo come "Blindoom", evidente gioco di parole tra 'destino e 'cieco'?
"Per noi il messaggio è l'unione tra queste due parole. Tutto l'artwork e le immagini sono la nostra visione della cecità: una sorta di flusso comune di cecità collettiva che ci sta portando a non essere più noi stessi, a non vedere più chiaramente lo stato delle cose...quindi a non esistere. È uno scenario che ricorda pessimisticamente un 'Fahrenheit 451' o un '1984' orwelliano... è strano ma per me tutto ciò rappresenta la realtà, lo stato delle cose. La mia cecità ti permette di capire molte cose, anche personali, ciò che ho sempre nascosto ma che in questo disco emerge con molta sincerità..."
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Come è nato il rapporto di collaborazione con Justin Bennett? C'è qualche aneddoto al riguardo che vorresti raccontarci?
"Io e Justin ci siamo conosciuti a Bologna, dove egli si stava per trasferire finito il tour con gli Skinny Puppy. Quando l'ho incontrato, ho subito capito che avevamo del feeling e molte cose in comune, e diciamo che non è stato affatto difficile coinvolgerlo nel nuovo disco... Mi chiamò e disse che i miei dischi precedenti gli piacevano molto, aveva anche delle idee per il futuro album! E' una persona semplice, ma con molte ambizioni artistiche. Dopo aver registrato la batteria si è pure offerto per aiutarmi alla produzione in studio del nuovo materiale, è stata una bellissima esperienza che ci ha unito molto. Ora abbiamo molta voglia di suonare insieme questi pezzi dal vivo!"
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Non pensi che con la presenza di Justin in formazione, qualcuno vi possa associare ad una sorta di 'risposta europea agli Skinny Puppy'? Trovi punti di contatto tra la tua musica e la loro?
"Beh, sicuramente abbiamo molto in comune al progetto Skinny Puppy, ma è anche vero che le nostre influenze comunque si allargano su altri fronti...io ad esempio ascolto molto i Chrome, il progressive ed il rock stesso. Justin è invece un fan sfegatato dei King Crimson, mentre a Filippo piace un sacco John Cage!"
"Tutto l'artwork e le immagini sono la nostra visione della cecità: una sorta di flusso comune di cecità collettiva che ci sta portando a non essere più noi stessi, a non vedere più chiaramente lo stato delle cose...quindi a non esistere. È uno scenario che ricorda pessimisticamente un 'Fahrenheit 451' o un '1984' orwelliano..."
Stefano Rossello
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A proposito di influenze, quanto è stata importante la cultura cyber-punk per la tua crescita artistica?
"Moltissimo! Ho sempre letto William Burroughs e soci, e sono stato sempre interessato a tutta la contro-cultura underground: è bello sapere che è sempre esistito un mondo sotterraneo parallelo al nostro, contrassegnato soprattutto da arte, musica e letteratura opposte al sistema di Mister Mc Donald's e soci! Per capire tutto ciò, datevi un'occhiata al film tedesco 'Decoder'..."
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Tornando al disco, ho notato che in qualche modo vi ha partecipato un 'mostro sacro' come Eric Van Worterghem: che tipo di contributo e di consigli ti ha dato?
"Eric, oltre ad essere un amico, è un grandissimo artista e un compositore innovatore, che ha avuto e ha tuttora un'influenza costante nella musica elettronica europea. Siamo sorpresi e felicissimi del lavoro di Erik e siamo soprattutto contenti di poter suonare presto fianco a fianco ai suoi Insekt, che sentiamo molto 'vicini'. Ho imparato e continuo ad imparare molto da lui."
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Da quello che ho capito, sembra sia piaciuto anche a te il come-back degli Insekt...
"Sì, mi è piaciuto moltissimo! Nel disco ho apprezzato il loro coraggio di rimettersi in pista con nuove sonorità, 'Teenmachine' non è quindi la solita reunion fine a sé stessa (concordiamo pienamente, nda)."
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Oggi comunque il termine 'industrial' è decisamente inflazionato: si è persa la valenza storica di tale movimento, sei d'accordo? E cosa rappresenta per te tale termine?
"Il termine 'industrial' fu dato a Monte Cazazza a fine anni Settanta, e sicuramente i riferimenti musicali e culturali erano diversi rispetto ad oggi. Per me l'industrial è stata una filosofia che mi ha aperto molte strade, non solo musicali. Se guardi la nostra piccola rivista 'Amoeba' troverai che abbiamo cercato di trasmettere, in sintesi, i messaggi ereditati da quel periodo storico di contro-cultura, che io amo definire 'l'altra faccia del punk'".
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Raccontaci del successo che :Bahntier// sta raccogliendo in Germania e all'estero in generale...
"Direi che il successo è in esponenziale aumento, abbiamo trovato una grossa distribuzione tedesca che ora ci appoggia... il pubblico poi, dopo il concerto al WGT di Lipsia, ci sta considerando sempre di più un nuovo fenomeno. Noi ne siamo orgogliosi e contenti."
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...e in Italia? Come sono andate le prime date di promozione a "Blindoom"?
"Molto bene, la risposta è stata buona, ne faremo altre di certo. Noi non siamo mai contrari a suonare e ci piacciono le sfide; l'Italia, tra l'altro, per questo genere deve ancora crescere, c'è molto da lavorare..."
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Bene Stefano, siamo giunti ai saluti. Vuoi aggiungere qualcosa che ancora non abbiamo detto?
"Mah, posso aggiungere che lavorare al disco è stata un'esperienza totalmente nuova, lo studio è praticamente a casa mia ed è stato come vivere in comunità per due settimane! Ci sono ancora molte sorprese da scoprire, mentre realizzavamo il disco abbiamo anche girato un videoclip... il resto invece non te lo posso dire, andrebbe censurato!"
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