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05-03-2007
ROSE ROVINE E AMANTI
Pensieri ed opere di un soldato cristiano
di Roberto Alessandro Filippozzi
Chi segue con un occhio di riguardo la scena nostrana si sarà di certo già imbattuto in Rose Rovine e Amanti, ovvero il progetto artistico del musicista romano Damiano Mercuri. Attivo a livello discografico e concertistico da circa quattro anni, questo interessante act ha saputo imporsi nell'affollato panorama neofolk dapprima con una serie di autoproduzioni (il mini eponimo del 2002 ed il full-lenght "Woyzeck" del 2003) ed in seguito con un nuovo miniCD a titolo "Noi Vi Odiamo" (uscito nel 2004 per la Skuld), fino ad arrivare ad un 2006 che ha visto la pubblicazione dell'apprezzato split coi quotati (e purtroppo già disciolti) Belborn "Grain" (su War Office Propaganda) ed il deal con la titolata label inglese Cold Spring, concretizzatosi con la recente uscita del nuovo album "Rituale Romanum". In questa nuova release Damiano abbraccia definitivamente le sonorità neofolk, abbandonando certi spunti ambient/industrial del recente passato per meglio concretizzare i concetti espressi attraverso le canzoni che compongono l'album: un'opera incentrata su valori che rischiano di scomparire, e quindi anche un grido d'allarme per chi ritiene giuste le argomentazioni poste in essere dallo stesso Damiano. L'artista romano evita di nascondersi dietro ad un dito o di girare attorno agli argomenti, magari facendosi scudo della 'libera interpretazione', preferendo parlare chiaro a proposito di questioni che di certo faranno storcere il naso a qualcuno più devoto al 'politically-correct', ma che di sicuro sono condivisi da una significativa fetta di pubblico (specialmente in ambito neofolk). In questa lunga intervista abbiamo voluto intraprendere una sorta di viaggio attraverso i fondamenti del pensiero di questo interessante musicista, mettendo in evidenza tanto i temi prettamente musicali quanto quelli filosofico/culturali: Damiano Mercuri è una persona che ha molto da dire, e la sua battaglia individuale di 'soldato cristiano' è l'anima stessa della creazione artistica di RR&A, come si evince dalle sue parole...
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Per la pubblicazione del tuo nuovo album è arrivato un importante deal con la ben nota Cold Spring: come siete entrati in contatto, e che tipo di accordo avete raggiunto? C'è per caso lo zampino dei tuoi amici nei Von Thronstahl, oppure qualche altro aneddoto legato al tuo deal con la CS che vorresti raccontarci?
"Oooh, assolutamente! Io non volevo mandare il materiale alla Cold Spring perché ritenevo fosse troppo orientata su orizzonti industrial, neo-sinfonico/marziale etc.. Per 'Rituale Romanum' avevo scelto due etichette: la polacca War Office Propaganda e la portoghese Eqvilibrivm, perché avevo notato che erano molto attente e premurose con la musica che producevano; in caso di diniego, avrei optato per l'autoproduzione. Ma Josef K. mi ha pressoché obbligato a spedire tutto anche a Justin (titolare della Cold Spring, nda), dicendo che era interessato a me soprattutto dopo la versione di 'Adoration To Europa' che avevo realizzato, e che era poi finita sulla compilation 'Swarm'. Così ho mandato il materiale a Justin, e ora siamo qui a promuovere la mia musica... Ma ho avuto anche l'onore di lavorare con la WOP: sono persone squisite, abbiamo fatto uno split con i Belborn e hanno lavorato in modo efficiente, amichevole ed appassionato. La Eqvilibrivm non mi ha mai risposto... credo di essere poco 'ethereal' per loro, ma è sicuramente un'ottima label."
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Entriamo subito nel merito dell'album, che sembra tagliare i ponti con certe influenze industrial ed ambient degli esordi, relegando inoltre in secondo piano l'aspetto neoclassico per abbracciare definitivamente sonorità puramente neofolk: ti riconosci in questa analisi, e come si è evoluto il tuo modo di comporre rispetto al passato?
"Sì, mi riconosco in quello che dici. Rispetto al passato l'unica differenza non è nel comporre, ma nello scegliere i brani: per esempio, 'La Danza Del Colibrì' è uno dei primissimi brani che ho fatto per RR&A, e difatti la versione demo fu pubblicata nel CD allegato alla rivista Rosa Selvaggia (atto IV); 'Aachen' proviene dal mio archivio, ed anche l'intro è un brano della prima ora. Riguardo al fatto di eliminare materiale dalla parvenza industriale o ambient, è dovuto al fatto che avrebbe stonato in questo concept... avevo bisogno di neofolk, anzi, di 'italian neofolk'! Io amo essere parte della scena neofolk, ma credo che si senta bene che sono italiano: nella melodia, nel calore degli arrangiamenti e in un qualcosa che solo noi italiani possiamo fare. Questo riguarda credo un po' tutte le formazioni neofolk italiane, così come i tedeschi sono ben differenti dagli inglesi...
non trovi?"
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Assolutamente. L'impressione, inoltre, è quella che siano stati accentuati certi toni sacrali presenti nel tuo songwriting, mentre l'aspetto più teatrale ed 'old-cabaret' s'incarna nella sola "La Danza Del Colibrì": si tratta forse di precise scelte artistiche, oppure è stato un processo inconscio?
"Oh no, nulla d'inconscio. Quando ho fatto 'Woyzeck' era naturale utilizzare atmosfere alla Brecht-Weill, il libro e il film lo richiedevano, e lo stesso per il MCD (che poi altro non è che una coda al 'Woyzeck'). In 'Rituale Romanum' non mi occorrevano simili atmosfere, è basato più su un sentimento del 'Sacro': le vecchie osterie trasteverine non potevano aiutare..."
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L'aspetto più industrial e ruvido della tua musica, invece, riemerge solo in parte nel brano "Adorazione Dell'Europa", ispirato all'opera dei Von Thronstahl. Cosa apprezzi di tale band, e come è nata l'idea di realizzare questa nuove versione di "Adoration To Europa"?
"Ho fatto un concerto a Roma due anni fa circa: è stato registrato, e in quell'occasione ho suonato una versione acustica di 'Adoration To Europa'. Quando l'ho mandata a Josef, lui ne è rimasto incredibilmente entusiasta e voleva che la usassi per qualche compilation; in vista di un nostro incontro per celebrare la Pasqua, gli portai la base della canzone ricca di samples e arrangiamenti (la stessa che puoi sentire nel CD): l'ha adorata, ma abbiamo deciso che era meglio che io usassi la versione più 'hard' e Thronstahl quella 'soft' (che si trova in 'Swarm'). Oooh, i Von Thronstahl... che bella sorpresa sono stati per me! Josef K. E Raymond P. mi mandarono il loro CD 'Bellum Sacrum Bellum!?': lo adorai al primo ascolto, il che è strano perché non amo troppo l'elettronica, ma in quel CD c'è veramente ogni stile di musica, è talmente vario e valido che credo sia un vero capolavoro! Nei Thronstahl c'è melodia e marzialità, cultura e provocazione, intuizione e punk, neofolk ed industrial, tutto miscelato con la sapienza di chi da anni vive di musica."
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Josef K. di Von Thronstahl, fra l'altro, collabora sia come ospite sul tuo album che come supervisore artistico: che tipo di rapporto ti lega a questo artista, ed in che modo lui ha inteso sviluppare questa supervisione?
"Nel 2003 DJ Franz mi fece suonare a Pordenone (danke Franz!), e a quel concerto c'erano tra il pubblico i Von Thronstahl, che subito mi proposero di venire a suonare con loro in Germania per la manifestazione denominata VAWS e di partecipare ad un libro + compilation sullo scultore G. Kolbe. All'epoca non avevo nemmeno mai sentito parlare dei Thronstahl e della VAWS... Con Josef è come se avessi trovato un fratello maggiore: dopo il mio bizzarro MCD 'Noi Vi Odiamo' ero un po' confuso su che direzione percorrere, mi stavo disperdendo troppo... Iniziai a chiedere consiglio a Josef e a mandargli tutti i miei demo, così avevo un riscontro preciso da un professionista e da una persona fidata che amava la mia musica. In questo senso lo ho accreditato come produttore artistico: il compito del produttore artistico è mettere il musicista nella giusta direzione, e Josef l'ha fatto! Ma non è stato nulla di pianificato."
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Oltre ad esserti lasciato ispirare dai lavori di Von Thronstahl, hai citato come fonti d'ispirazione anche il Macbeth di Shakespeare, Arsen'ev e Kurosawa: in che modo queste opere e/o artisti ti hanno ispirato?
"Difficile non essere ispirati da W. Shakespeare... e il sangue, inevitabilmente legato alla sete di predominio, è ben descritto nel Macbeth: è un tema che mi sta a cuore e mi affascina fin da quando iniziai a sognare ad occhi aperti negli anni della pre-adolescenza. La vanità credo sia il più maligno dei vizi, può spingere ovunque e fu la perdizione di Lucifero. Di 'Dersu Uzala' ho prima visto il film una quarantina di volte, poi letto il libro: descrive la potenza e la ritualità della natura e il profondo senso di amicizia: nobile e puro. È esattamente l'antitesi del modernismo. This is a complex fashion for a simple man..."
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La conclusiva "Aachen" ci riporta alla tua passione per l'utilizzo di samples cinematografici: cosa ti spinge ad utilizzarli ed in base a quali principi li selezioni?
"Aachen è la potenza spirituale del Sacro Romano Impero e di Carlo Magno e la sua visione dell'Europa. La voce che ho campionato è di Klaus Kinski ed è tratta dalla sua tourneé del 'Jesus'. Campiono e uso samples con lo stesso criterio con cui decido che il violino o il mandolino debbano suonare oppure no: tutto mi occorre per creare il dipinto che ho in testa."
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Una delle cose che più mi hanno incuriosito della tua nuova fatica è l'utilizzo dei beat, spesso così diverso dalle tipiche percussioni di stampo neofolk, poiché decisamente più solido e talvolta aggressivo: quali le ragioni dietro a questo modo di utilizzare i ritmi?
"Amo il R&R e sono mediterraneo, quindi alla lunga mi annoierei ad usare solo un timpano."
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Sintetico, ma chiarissimo. Entrando nei contenuti grafico/lirici dell'album, a cosa allude un titolo come "Rituale Romanum" e come si ricollega alle immagini che hai selezionato per la grafica del disco?
"Nel 1614 la Chiesa Cattolica stilò il 'Rituale Romanum', ovvero il libro ufficiale che spiega come attuare il rituale dell'esorcismo: da qui, in copertina, l'Arcangelo Michele che sconfigge il demonio. Credo che tutti necessitiamo di essere un po' esorcizzati dalla melma in cui amiamo sguazzare: non riusciamo a vedere quanta gloria ci sia oltre la melma, e ritengo che sia un peccato."
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Addentriamoci ora nei testi dell'opera: "Perso Nel Cuore..." sembra voler rappresentare un tipo particolare di amore per la Natura, intimo eppure universale...
"Direi panteistico, e i tedeschi sono estremamente vicini a concezioni di tipo panteistico. Ho scritto la musica pensando alle mie passeggiate e ai lunghi pomeriggi trascorsi nei boschi delle montagne italiane e tedesche, quando respiri odore di resina, di brace, di terra bagnata... di immortalità! È la mia droga preferita (ride, nda)!"
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Il tema del "Soldato Cristiano" sembra stare a cuore al tuo concept lirico: cosa ti affascina in un soldato che sceglie di combattere per il suo Dio?
"No, non è questa la chiave di lettura, non mi riferivo a chi combatte in nome del suo Dio. 'Soldato Cristiano' sta a significare: sii moderno, ma preserva l'antico spirito Cristiano. Non amo i Templari, forse perchè sono diventati un fumetto, non so... Dio non ha certo bisogno di soldati per essere difeso, la nostra identità invece sì! Ma la lotta non è né impugnare alabarde e andare alla carica contro gli infedeli, né bruciare qualche strega (il che oggigiorno sarebbe anche utile, ma da un punto di vista squisitamente civico!): si combatte nel proprio interno, contro la propria debolezza, si lotta contro i nostri demoni per diventare migliori e più forti, così quando ricadremo avremo più forza e coraggio per risollevarci, e se poi c'è un buon amico al nostro fianco, allora tanto meglio. Si combatte contro le varie dittature conformiste e relativiste che vogliono governare la nostra mente nel modo più subdolo e satanico."
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"La Danza Del Colibrì" è un testo che potrebbe apparire più criptico e metaforico, se si vuol guardare oltre le palesi citazioni del Macbeth: qual è il suo significato intrinseco?
"Non credo sia criptico, lo trovo descrittivo: le tre streghe sono quelle che predissero l'ascesa di Macbeth, il sangue dalle mani è l'ossessione della moglie del Macbeth dopo l'omicidio, il resto evoca uno scenario lugubre e satanico dove la vanità è immersa nel sangue."
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In "Dersu Uzala" torna il tema della Natura, stavolta rappresentato da elementi come acqua, fuoco e vento, e sembri voler mettere in guardia le persone, dicendo loro di non sfidare la furia di questi elementi, che possono essere visti come armi di ribellione della Madre Terra...
"Non credo in nessuna soluzione ecologista, sono battaglie perse da principio per due motivi: in primis perché nessuno di noi, da bravo occidentale, rinuncerebbe a mezzo comfort di cui disponiamo se non a parole (quindi non vedo perché le produzioni di industrie e centrali nucleari debbano essere moderate o dismesse), e poi perché per rispettare la Natura si toccherebbero interessi troppo, troppo grossi, mettendo a rischio interi P.I.L. di grandi potenze... lo vedi possibile??? Però, in realtà, 'Dersu Uzula' parla della Natura come elemento Assoluto, non riportato ad una condizione specifica."
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"Noi Non Dimentichiamo" è dedicata al regista olandese Theo Van Gogh, autore di un documentario sulla condizione delle donne nel mondo islamico, ucciso 2 anni fa da un estremista musulmano. Un modo forte di suonare la sveglia per chi ancora non vuole vedere certi eccessi criminosi, oppure soltanto un tributo ad un artista che apprezzavi?
"Non ho mai visto un frammento né di quel documentario, né di altre sue produzioni. D'altronde la televisione italiana si è ben guardata dal darci sufficienti informazioni! Si dovesse mai ferire la sensibilità dei figli di Allah! Trovo delizioso il modo in cui l'Europa sta bruciando... credo che, come al solito, noi europei siamo capaci di fomentare i più grandi crimini e disastri della storia umana: questa silenziosa ma feroce invasione islamica sarà un buon argomento di conversazione per gli storici del 3000 D.C.... In Olanda ci fu addirittura omertà tra i negozianti che videro quel macellaio uccidere Theo Van Gogh!!! E poi parlano dell'omertà dei siciliani o dei calabresi! Finché l'Europa acconsentirà di buon grado a questo scempio vedo solo una soluzione, che si chiama 'guerra civile'. Guarda cosa succede in Francia, in Inghilterra e cosa sta avvenendo a Milano: abbiamo dei piccoli stati nello stato!!! Ma noi europei siamo troppo pigri, troppo flaccidi, troppo schifosamente politically-correct e troppo viziosi e viziati per reagire: credo che, per certi versi, i cosiddetti figli di Allah e la loro stramaledetta guerra santa abbiano un barlume di ragione a voler sgozzare il nostro occidente, che ha ormai rinnegato ogni sacro vessillo!"
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In "Famiglia!", ripresa dallo split-album coi Belborn "Grain", tessi un elogio della famiglia in senso tradizionale, mettendo in risalto le difficoltà interne, ma evidenziando con forza il suo ruolo fondamentale. È il tuo modo di opporti al progetto occulto (massonico?) che parte dalla disgregazione della famiglia in senso tradizionale (sfruttando un esercito di media che dipinge l'omosessualità come 'cool' ed alla moda) fino alla distruzione del tessuto socio-culturale europeo?
"Adoro i media, adoro Bruxelles, adoro questa meravigliosa Europa che legalizza partiti di pedofili per far sì che un dodicenne lo prenda in bocca e in culo da un sessantenne bavoso senza che ciò sia reato, che si batte per far sì che il materiale pedopornografico sia più che lecito e che pensa che privare un bambino delle due essenze - quella maschile e quella femminile - come punti di riferimento sia non solo 'cool', ma doveroso! Vedi, molti di questi troioni vecchiacci burocrati bavosi chiamano in ballo l'antica Grecia, dove la pederastia era normale: non ci hanno capito un cazzo, o fanno finta! La moglie era comunque sacra, l'omosessualità aveva un codice comportamentale-educativo e, in più, gli antichi Greci stavano ben attenti a non mischiare le due spiritualità: maschile e femminile. Il problema della massoneria omosessuale è enorme: hanno soldi e lobby forti, la TV è pressoché loro, quindi fatti un po' i conti... ma noi saremo pazienti."
"Noi europei siamo troppo pigri, troppo flaccidi, troppo schifosamente politically-correct e troppo viziosi e viziati per reagire: credo che, per certi versi, i cosiddetti figli di Allah e la loro stramaledetta guerra santa abbiano un barlume di ragione a voler sgozzare il nostro occidente, che ha ormai rinnegato ogni sacro vessillo!"
Damiano Mercuri
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Fra l'altro, perché hai deciso di riprendere "Famiglia!" dallo split coi Belborn, e che tipo di esperienza è stata lavorare con questa importante band (purtroppo già scioltasi)?
"È molto che sono in contatto con Holger, una persona deliziosa! Io adoro la loro musica! Era molto che parlavamo di fare uno split: quando la WOP mi propose di pubblicare 'Rituale Romanum' io avevo già accettato l'accordo con la Cold Spring, quindi ho chiesto loro se andava bene uno split con Belborn... e gli è andato bene! La versione di 'Famiglia!' che sta nello split è più scarna di quella di 'Rituale Romanum': l'ho ripresa perché volevo assolutamente che i Belborn fossero presenti nel mio CD e perché il nostro split è stato più un album fatto insieme che non un vero e proprio split. Non volevamo fare una semplice release dove prima ci sono cinque brani di Belborn e poi cinque di RR&A, infatti in quattro brani collaboriamo insieme e la scaletta è stata studiata per dare l'impressione che si trattasse di un album unitario, per quanto fosse possibile."
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"Angel Always Stands For Us" pare essere nuovamente un testo di stampo religioso: quale punto di vista vuoi esprimere attraverso esso?
"Veramente è di stampo pagano-guerriero, è del un guerriero-scrittore tedesco Herybert Menzel e il testo originale si intitola 'Kamerad'. Io l'ho modificato e aggiunto nuovi versi, ha due chiavi di lettura: una riguarda la vera amicizia, cioè il fatto che, quando piove fuoco, molti fuggono e pochi rimangono lì accanto a te malgrado tutto; la seconda è da vedersi come un'ode a S. Michele."
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L'ultimo brano del disco è dedicato ad Aquisgrana, città alla quale sembri spiritualmente molto legato: da cosa scaturisce tale importante legame?
"Quando andai ad Aquisgrana pensavo soltanto da turista, non immaginavo che sarebbe stata così importante nella mia conversione: entrare in quelle antiche mura, fra quegli antichi fregi, sapere che lì era stato il fulcro del Sacro Romano Impero, Carlo Magno e la sua Europa Cristiana... beh, quel luogo vive di luce propria, e se sei predisposto non puoi che rimanerne abbagliato! Ho paura a tornarci..."
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"Sogno... gente giusta che rifiuti di esser preda di facili entusiasmi e di ideologie alla moda...": queste le parole di un brano della premiata ditta Mogol/Battisti che hai voluto riportare sul booklet. In che modo hai inteso far tuoi questi versi, e come vivi una realtà che non ha saputo far tesoro di queste semplici ma importanti parole?
"Ritornando all'idea del Soldato Cristiano, credo che queste parole ben spieghino le intenzioni che devono guidare un 'soldato cristiano'. Odio queste trovate meta-politiche, pseudo-religiose e simili; detesto questi ragazzini (giovani o anziani che siano) che si riempiono le bocche di slogan tanto spocchiosi quanto vacui: ogni entusiasmo deve essere ben ponderato, altrimenti le pecore aumentano. Beh, intanto cerco di farne tesoro io, e credimi, mi risulta molto difficile... poche parole che esprimono un ideale assoluto e difficilissimo da rispettare... ma noi continuiamo... Battisti e Mogol hanno molto insegnato, ed è un peccato che i media li presentino come degli inconsolabili amanti delusi: per esempio, la canzone 'Emozioni' non parla affatto di amore, infatti il suo testo è politicamente scorretto e molto duro, ma ai media non piacciono le cose che non si piegano alle 'ideologie alla moda', e che quindi distorcono. Perdona se mi sono dilungato in quest'ultima battuta..."
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Nelle note biografiche del tuo sito internet ti dichiari contro la dittatura del relativismo, Bruxelles (da te definita 'la nuova Babele!'), Euroarabia, tradimento, codardia e la falsa Europa, nichilismo e nichilisti a buon mercato. Personalmente, trovo che in un modo o nell'altro tutti questi concetti s'intreccino: il relativismo è l'arma nelle mani di chi sta tentando di distruggere l'Europa dalle sue fondamenta, ovvero i tecnocrati (assoggettati al potere massonico) che siedono a Bruxelles, che hanno permesso che l'Europa diventasse schiava del petrolio arabo, snaturandone radici, cultura e tradizioni, tradendo ciò che siamo e da cui discendiamo e spingendo la gente verso un pericoloso nichilismo. Alla luce di questo, cosa possiamo aspettarci dal futuro di un'Europa minata non solo da queste cose, ma anche dall'immigrazione incontrollata e dai mass media che intorpidiscono le menti cercando di sostituire i valori della nostra civiltà con l'esaltazione di tutto ciò che è futile e 'trasgressivo'?
"Mi dispiace, ma io non mi aspetto nulla dalla vecchia Europa pigra e sonnolenta: dov'erano i francesi e gli inglesi quando il nazismo e il comunismo bruciavano le nazioni dell'Europa??? Abbiamo dovuto aspettare gli americani. Ora l'Europa sta meditando se vendersi agli U.S.A. o alla Cina, oppure - perché no? - all'Islam, purché qualcuno ci pensi al posto nostro. Io credo solo nell'Europa del 'sottobosco'. Per il resto, la tua domanda comprende già tutte le risposte!"
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Nonostante la tua avversione verso il nichilismo, in passato hai collaborato col noto nichilista Simone Salvatori (Spiritual Front): c'è qualcosa del suo modo di essere nichilista che apprezzi?
"Simone nichilista??? Oh no, Simone non è nichilista, è un 'poser'; la sua è una buona trovata, ma credo che non conosca il nichilismo, ha troppa vitalità e voglia di divertirsi...l'amore per il bere, la pornografia e le droghe non vogliono dire essere nichilista, semmai viziosetto ... Distinguo due categorie di nichilisti: da una parte i dadaisti, ossia coloro che annientano sé stessi da un punto di vista culturale, spirituale e psicologico, ma che lo fanno con profonda e cinica freddezza, e da quel movimento (per quanto intrigante possa essere) è nata tanta merda, come ad esempio la pop art americana (bella, ma totalmente vuota: nihil!); dall'altra parte ci sono i nichilisti peggiori e forse più pericolosi, ovvero quelli che si sciacquano il cervello con i reality o lo smercio di sentimentalismi preconfezionati. Hai presente quella televisione dove due idioti raccontano di loro stessi??? Questa popolazione è controllata dal 'Grande Fratello 1984', sono veri fanatici del NULLA... Achtung bitte!!!"
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Sempre sul tuo sito ti dichiari a sostegno del Cristianesimo (a tuo dire detentore dell'unica Verità assoluta), del valore dell' Onore e della vera Amicizia, dell'Arte e della Bellezza. Se da un lato è vero che il relativismo è una teoria atta a scardinare ogni scuola di pensiero tradizionale, d'altro canto non ravvisi nulla di sbagliato nel Cristianesimo, ed in particolare nella Chiesa intesa come istituzione?
"Assolutamente non in quanto Istituzione Sacra! Se invece intendi quell'area grigia della Chiesa fatta da preti o cardinali carrieristi, corrotti e pedofili (Papa Benedetto XVI è da tempo che manda avvisaglie a riguardo, da quand'era sottoposto di Papa Giovanni Paolo II fino all'ultimo viaggio in Irlanda, dove ha dichiarato che è tempo di prendere seri provvedimenti con i preti pedofili!), ovvio che sì. Dal mio punto di vista credo che la Chiesa debba essere anche più rigida nel conservare la formalità della sacra liturgia: che si inizi a sbattere fuori questi canti con tanto di chitarrine dalla messa domenicale (per esempio), e che si pensi più ad insegnare cosa veramente sono il Cristianesimo e il Cattolicesimo, senza buonismi, tabù o falsi pudori!"
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Che opinione hai del nuovo pontefice Benedetto XVI, che fra l'altro ebbe modo, prima della sua nomina, di scagliarsi fortemente contro il relativismo? Personalmente, mi pare un Papa assai meno mondialista rispetto al suo predecessore...
"Questo Papa è figlio di Papa Giovanni Paolo II e viceversa. Presentò credo tre volte le sue dimissioni da Decano del collegio Cardinalizio per motivi di salute: per tre volte le dimissioni furono respinte dal precedente Papa e, cosa mai successa nella storia della Chiesa, Joseph Ratzinger fu nominato per cinque volte consecutive. Ratzinger è stato sempre il braccio destro di Giovanni Paolo II, ma le loro priorità sono differenti: il precedente fece grande lavoro ecumenico e apostolico, mentre Ratzinger sta cercando ora di ripristinare una certa ortodossia, e deve fronteggiare il pericolo dell'Islam e della degenerazione dei costumi occidentali. Ho amato il precedente Papa e amo l'attuale Papa: in questo secolo buio la Chiesa credo abbia avuto le migliori guide, si pensi a Papa Giovanni XXIII!!!"
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Dall'11 Settembre 2001 in poi, qualcuno ha voluto spingere il mondo a pensare che ci fosse in corso una lotta tra Cristianesimo ed Islam: secondo te è effettivamente così, e che opinione ha dell'Islam in generale un fervente cristiano come te?
"Non odio l'Islam, lo rispetto come religione monoteista e molte radici ci accomunano, come il Cristo stesso, ad esempio. Non c'è una guerra tra il Cristianesimo e l'Islam: c'è un'aggressione dell'Islam dei mujadin, degli hezbollah, o di assassini vari, ma il mio allarme nei confronti dell'invasione islamica non risale all'11 settembre 2001, bensì a molto, molto prima. Ma che si può fare? Se abbiamo venduto la nostra Identità per poche lire, credo che il più sia stato fatto."
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Sembra che molti gruppi neofolk stiano riscoprendo le radici cristiane dell'Europa, prova ne sia la compilation "Credo In Unum Deum" della Trinitas: cosa puoi dirci riguardo a questa compilation, e che importanza pensi possa avere la riscoperta delle radici cristiane per l'intero movimento neofolk?
"Diciamo che, per un movimento musicale che trae linfa vitale dalla cultura della Tradizione, è un po' come la scoperta dell'acqua calda, come Gregorio Bardini ha scritto: 'Vorrei far notare come la scena neofolk piú autentica stia trascurando la tradizione a noi piú vicina, quella che abbiamo in casa: la tradizione Cristiana... Si puó essere buoni cristiani ed essere cultori del mondo celtico (come fece personalmente Tolkien).' Mi sembrano parole chiare e inconfutabili, non trovi? Crowley stesso non partiva da una lettura distorta delle Sacre Scritture? Credenti o no il Cristianesimo scorre in noi, in un modo o in un altro: non proteggerlo vuol dire non proteggerci, qualunque sia la tua posizione nei confronti del Cristianesimo."
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In attesa che i soliti detrattori inizino a dipingere il movimento neofolk come un gruppo di fondamentalisti cristiani, abbiamo assistito più volte ai boicottaggi subiti da molte band neofolk da parte dei sedicenti gruppi 'anti-fa', in relazione alle tematiche relative alla seconda guerra mondiale: cosa pensi di questi spiacevoli avvenimenti? Ti è mai capitato nulla del genere?
"Sì... Nel 2004 andai in Austria per partecipare al VAWS festival: arrivarono tre poliziotti in borghese dicendo che non si poteva far suonare nessuno, altrimenti il partito dei verdi austriaco avrebbe manifestato contro di noi. Per motivi di ordine pubblico non ci permisero di suonare... Quando ho chiesto che frugassero nei miei bagagli e di verificare il mio passaporto, loro hanno detto che non erano contro il festival, ma dovevano preservare l'ordine pubblico: chiesi di poter fare una piccola conferenza stampa coi giornali locali per spiegare che eravamo musicisti e non sostenitori del Terzo Reich, ma la risposta fu '...this is impossibile! Sorry.' In Austria non toccano i veri gruppi neo-nazi, né tanto meno l'oro che hanno rubato agli ebrei durante la seconda guerra mondiale, ma danno in pasto all'opinione pubblica la censura di un piccolo festival neofolk, facile da chiudere e soddisfacente per dimostrare quanto siano democratici, anti-nazisti etc... Ma credimi, i veri nazisti non c'erano al VAWS, e poi, se anche ci fossero stati, non ci sarebbe stato nessun problema per me: mica sono razzista, ha ha ha!!! Però fammi aggiungere che molti gruppuscoli sono molto idioti: 'prede di facili entusiasmi' sfoggiano simboli, vessilli e tematiche solo per sentirsi dei duri (salvo poi giurare nelle interviste che loro non sono di destra), e questi bimbi procurano non poca confusione! Non credo che ci saranno polemiche sul nostro essere Cristiani: se qualcuno vuole bollarci come estremisti hooligans cristiani noi lo perdoneremo, perché in fondo sono tutti bravi ragazzi (ride, nda)!!!!!"
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Qualcuno vorrebbe ridurre il movimento neofolk ad un gruppo di fanatici revisionisti, ma l'impressione più legittima sembra essere quella di un gruppo di artisti che vuole costituire l'ultimo baluardo di Tradizione ed Identità in un mondo che si sta suicidando: tu come la pensi, e cosa significano per te Tradizione ed Identità?
"Quelli che dicono questo, in genere hanno da contrapporre ben poco... La Tradizione non nega la possibilità di evolversi e di essere 'moderni': chi ama ghettizzare e attaccare il neofolk lo faccia pure, non è cosa che mi riguarda in alcun modo."
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La scena neofolk trae grande linfa vitale dalle molteplici collaborazioni: che importanza dai ad esse, sia a livello personale che nella valutazione dell'intero movimento musicale a cui appartieni?
"Le collaborazioni non fanno parte solo della scena neofolk: Bowie, Bolan, Lou Reed, Iggy Pop, Eno, Fripp e molti altri grandi artisti collaborano, suonano, producono insieme e con altri mille artisti. La cosa bella del neofolk è che non ci sono divismi: è un po' come doveva essere il caffè greco a Roma, dove gli artisti (grandi o modesti che fossero) si incontravano, discutevano, collaboravano, si ammiravano e si detestavano..."
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Prima di concludere, torniamo alla musica: quali saranno le prossime mosse di RR&A? Hai in progetto qualche altra release, oppure ti dedicherai ad altre collaborazioni? Ci sono concerti in vista?
"Il 2 dicembre ho suonato a Londra insieme ad Andrew King e Sol Invictus, e per l'occasione la Cold Spring ha realizzato uno split CD in edizione limitata dove ognuno di noi ha contribuito con tre brani inediti. Sì, ci saranno molte collaborazioni, fra le quali quelle con Kayno Yesno Slonce, Bleiburg, Forthcoming Fire e Von Thronstahl. Fra le compilation in arrivo è in uscita il mini-libro con CD per la Trinitas Music 'Credo In Unum Deum', e poi devo iniziare a lavorare al mio nuovo CD: ho già pronti tutti i brani, ma i testi... uuuuuh, difficile! Anzi, mi permetto di chiedere a chiunque legga questa intervista e fosse interessato di contattarmi, se pensa di avere dei testi che si sposino con RR&A! Spero inoltre di suonare presto a Roma."
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Infine, lasciaci con un pensiero che ci aiuti a comprendere meglio i significati che si celano dietro ad un'opera come "Rituale Romanum".
"Fa in modo che ciò su cui nulla puoi, nulla possa su di te!"
http://www.roserovineamanti.com/
http://www.coldspring.co.uk/