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04-02-2007
MEDUSA'S SPELL
Nella mente del serial killer
di Roberto Alessandro Filippozzi
Non ce ne vogliano i lettori se col titolo dell'articolo abbiamo scelto di parafrasare un mediocre film hollywoodiano, ma i contenuti del debut del duo sardo Medusa' Spell ci hanno decisamente spinti verso questa scelta. Il progetto in questione nasce per volontà di due terzi di quei Chirleison (sorti nel 2000 dalle ceneri degli Essences) che un paio d'anni fa ci incantarono col debut "A Whisper" (su Fossil Dungeon), ovvero Daniele Serra e Mara Lasi, artisti capaci in breve tempo di procurarsi un adeguato deal con la titolata Cold Meat Industry per la loro nuova avventura musicale. Dopo Ataraxia ed i compianti Gothica (dalle cui ceneri sono poi nati i due progetti The Last Hour ed Hesperos, dei quali attendiamo con ansia i debutti ufficiali), il boss di casa CMI Roger Karmanik torna ad appassionarsi per una creazione artistica tutta italiana, offrendo ad essa un palcoscenico importante dal quale debuttare. Profonde sono le differenze che separano Medusa's Spell da Chirleison, sia a livello concettuale che prettamente sonoro, e proprio di ciò abbiamo discusso coi due protagonisti di questa nuova realtà nostrana...
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La domanda è d'obbligo: perché avete scelto di dar vita ad un progetto parallelo ai Chirleison, vostro gruppo principale? Avevate del materiale che non si sarebbe adattato allo stile di Chirleison, oppure avete risposto a differenti esigenze compositive? E per quale motivo Alessia partecipa solo parzialmente a Medusa's Spell?
Mara: "L'idea è nata perché volevamo provare a fare qualcosa di diverso dai Chirleison, qualcosa di più oscuro e concettuale; abbiamo sempre amato la dark ambient e il neofolk ma, avendo i Chirleison una loro precisa fisionomia, io e Daniele abbiamo deciso di dare sfogo alla nostra voglia di sperimentare dando vita ai Medusa's Spell. L'inverno scorso abbiamo iniziato a lavorare ad alcuni pezzi e, a poco a poco, l'album ha preso forma. Alessia ha contribuito con la stesura di un bellissimo testo, ma per il momento non ha partecipato attivamente al progetto per varie ragioni, sia per i suoi numerosi impegni e sia per il fatto del volerci staccare il più possibile dai Chirleison: la sua voce infatti dà un'impronta molto forte ai pezzi, e avremmo rischiato di ottenere in definitiva un risultato troppo simile a questi ultimi. In futuro probabilmente ci aiuterà, magari non in maniera classica, ma utilizzando la sua voce in modo particolare."
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Poseidone si innamorò di Medusa, ed una notte la portò nel tempio di Atena. La dea si offese, tramutò i capelli della ragazza in serpi e diede ai suoi occhi il potere di trasformare chiunque avesse guardato in pietra. Questo, in sintesi, è il 'sortilegio di Medusa', ovvero Medusa's Spell: perché avete scelto tale nome per il vostro nuovo progetto, e cosa vi affascina di tale figura mitologica?
Daniele: "Da sempre siamo affascinati dalla mitologia greca, in particolare dalla figura di Medusa; in più, ci è sembrato interessante legare il concetto di 'sortilegio' al nostro progetto... abbiamo cercato di fare una musica semplice e ipnotica in cui i giri armonici si ripetono uguali, fino a creare una sorta di mantra. Penso sia questo il motivo principale che ci ha portato a scegliere il nome, oltre al fatto che ci piaceva per come suona! Riuscire ad 'entrare' dentro la musica fino a perdere contatto con la realtà, riuscire ad emozionarsi e dimenticare tutto ciò che sta intorno è una delle principali motivazioni che ci spingono ad ascoltare e cercare di fare musica... sarà che non amiamo particolarmente la routine quotidiana!"
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Avete avuto il privilegio di debuttare per la titolata Cold Meat Industry: come siete entrati in contatto con loro, e come siete giunti ad un accordo? Mi chiedevo inoltre, visto il vostro già noto apprezzamento per quella Fossil Dungeon che ha pubblicato il debut di Chirleison, se tale label non si fosse detta interessata a pubblicare anche il debut di Medusa's Spell...
Mara: Una volta finito il demo abbiamo pensato di spedirlo direttamente alla Cold Meat Industry, pensando che potesse essere interessante per loro. Ci hanno risposto quasi subito chiedendoci maggiori informazioni sul progetto, e dopo qualche mese avevamo già pianificato l'uscita. Per noi è stata una grandissima soddisfazione, poiché amiamo i gruppi pubblicati dalla CMI e amiamo il loro modo di curare tutti gli aspetti del progetto! Con la Fossil Dungeon abbiamo un bellissimo rapporto, ma volevamo allontanarci il più possibile dai Chirleison: non considerando i Medusa's Spell un side-project volevamo metterci alla prova, vedere se riuscivamo a uscire per un'altra etichetta che abbiamo sempre amato e stimato. Pensiamo inoltre che vedere altre realtà e stringere rapporti con persone differenti sia un modo per migliorarsi e crescere. Ad ogni modo, la FD è stata contentissima di questa scelta per gli ottimi rapporti che intercorrono tra le due etichette, e noi saremmo felicissimi che i fratelli Riddick (titolari della FD, nda) pubblicassero il prossimo disco dei Chirleison, perché li riteniamo persone con una sensibilità speciale."
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Rimanendo in tema CMI, in che rapporto siete col loro staff, e principalmente con Karmanik? C'è qualche aneddoto curioso o simpatico da raccontare riguardo ai vostri rapporti con la CMI?
Daniele: "Il rapporto è ottimo, Karmanik è un vero gentleman che riesce a unire la sua gentilezza a una seria professionalità, tutto questo condito con un sano umorismo! Ad esempio, per ringraziarlo gli abbiamo spedito un paio di bottiglie di mirto (liquore sardo) e lui ha risposto chiedendoci se nel pacco ci fosse anche un pezzo di 'casu marzu', il formaggio sardo con i vermi! Per sua fortuna non c'era, altrimenti non sarebbe sopravvissuto all'odore... (risate generali, nda)"
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Veniamo al vostro debut, che nelle note della CMI si apprende essere un concept che vi vede immedesimarvi nei panni di un assassino seriale: un tema in genere molto abusato nella sena musicale, ma da voi analizzato in maniera diversa rispetto ai troppi artisti che hanno evidenziato spesso solo il lato violento di tali vicende. Il vostro punto di vista appare molto più intimo e libero da qualsivoglia pressione esterna, e pertanto vorrei chiedervi qual è la giusta chiave di lettura del vostro concept.
"Penso che la tua chiave di lettura sia perfetta! Molti si aspettavano un album violento e disturbante,
mentre noi abbiamo cercato di immedesimarci in un serial killer... ma, essendo noi delle persone romantiche, è rimasta traccia di ciò nella nostra interpretazione: non volevamo mostrare il lato brutale degli omicidi ma lo stato alterato della mente, indagare su come la mente umana possa uscire dagli schemi tipici e inabissarsi nel profondo. Per cercare di rendere maggiormente l'idea dell'alterazione mentale, in 'Act VI' l'ipotetica vittima ripete la stessa frase del serial killer, quasi come se vittima e carnefice si ritrovassero uniti nel loro stato distorto della mente, il killer per motivi patologici e la vittima per la paura crescente che la pervade. Sicuramente tutto ciò risulta molto romantico, ma è la nostra visione: abbiamo cercato di fare una sorta di film musicale che mostrasse non l'assassinio, ma il prima e il dopo."
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In che modo un titolo come "Mercurial Behaviour" si ricollega al concept dell'album, e cosa intendete esprimere col concetto di 'comportamento mercuriale'?
Mara: "Il titolo vorrebbe preannunciare le sensazioni di discontinuità dei comportamenti mutevoli, l'imprevedibilità umana, il disorientamento e l'alterazione mentale, la confusione dei pensieri affastellati. In più c'è questo pseudo-ritorno alla mitologia con la parola 'Mercurial', ma quest'ultima cosa è solo una coincidenza... se esistono le coincidenze..."
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Avete curato personalmente l'artwork: da dove nasce l'ispirazione per le foto del booklet, e cosa puntate ad esprimere attraverso esse? Mi chiedevo inoltre se fosse proprio Medusa la statua della copertina...
Daniele: "Le foto sono state fatte prima della creazione della musica: Mara ama molto fotografare, così è bastato rivedere il suo archivio fotografico per trovare delle immagini che esprimessero determinate sensazioni che volevamo trasmettere. Era importante per noi creare un bel packaging, qualcosa di semplice ma elegante! Grazie all'apporto di Karmanik per la scelta del supporto, pensiamo sia uscito esteticamente un bel prodotto ... se non altro, a noi piace molto! (ridendo, nda)"
La foto di copertina invece è stata scattata volutamente per l'artwork: avevamo appena spedito il demo alla CMI ed eravamo partiti per un viaggio a Parigi, dove in un museo abbiamo visto una bellissima testa di Medusa davanti alla quale ci siamo detti: "Se uscirà l'album, la foto di questa statua sarà la copertina". E così è stato."
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"Ma se hai paura d'ascoltare il peggio, che il peggio, inascoltato, ti travolga". Questa la frase di Shakespeare da voi riportata nell'artwork: in che modo avete inteso far vostra questa affermazione, anche in rapporto ai contenuti dell'album?
Mara: "Ci piaceva l'idea che chi aprisse il digipack si ritrovasse davanti, una volta tolto il booklet, questa frase: abbiamo pensato che potesse essere quasi un monito per chi si apprestasse ad ascoltare il CD. Ognuno la può interpretare come crede: noi abbiamo una nostra interpretazione, ma la teniamo segreta! Il bello di questa frase sta proprio nel fatto che può essere interpretata in vari modi, per cui dire quello che noi pensiamo ne rovinerebbe la magia!"
"Riuscire ad 'entrare' dentro la musica fino a perdere contatto con la realtà, riuscire ad emozionarsi e dimenticare tutto ciò che sta intorno è una delle principali motivazioni che ci spingono ad ascoltare e cercare di fare musica... sarà che non amiamo particolarmente la routine quotidiana!"
Daniele Serra
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Venendo all'aspetto puramente musicale, il vostro sound appare molto più vicino ad un folk oscuro, introspettivo ed intimista rispetto alle sonorità ancestrali di Chirleison: dove ravvisate le principali differenze tra i due progetti, soprattutto a livello compositivo e d'ispirazione?
Daniele: "I Chirleison prendono spesso ispirazione dai suoni della musica tradizionale medievale o dai suoni della natura, per questo spesso le ballate possono risultare misteriose ma allo stesso tempo solari. Nel progetto Medusa's Spell l'idea era invece quella di riprodurre determinate atmosfere intimiste che accompagnassero il viaggio esplorativo nella mente di un assassino, così abbiamo cercato di lasciarci andare di più alle sperimentazioni, soprattutto per quanto riguarda le sonorità, campionando a volte suoni cupi o metallici. Inoltre con i MS utilizziamo esclusivamente l'inglese, è una scelta dovuta principalmente al fatto che non mi riesce di recitare e cantare in altre lingue: ho provato in italiano ma il risultato non ci è piaciuto, però vorrei provare a fare qualcosa in tedesco, vedremo in futuro..."
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Sicuramente la differenza più grande tra MS e Chirleison risiede nel fatto che in questo nuovo progetto è Daniele ad occuparsi delle vocals: perché la scelta di utilizzare le vocals maschili in questa nuova avventura artistica? È una scelta che, in qualche modo, ha a che fare col concept del disco?
Mara: "Una volta terminate le prime basi ci siamo posti il problema della parte vocale: abbiamo pensato che una voce maschile potesse interpretare meglio le parole che ruotano e si confondono nella mente malata del serial killer... così Daniele ha provato timidamente a registrare la sua voce, e il risultato ci è piaciuto subito! Da allora hanno iniziato a prendere forma tutte le melodie vocali dell'album; in alcune canzoni, però, è stato interessante incrociare la voce di Daniele con quella di Francesca, che con urla e recitazioni interpreta il ruolo della vittima... una voce femminile ci sembrava utile per movimentare l'album e renderlo più suggestivo."
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Musicalmente parlando, "MB" presenta un taglio molto filmico, quasi da soundtrack: era il risultato a cui effettivamente puntavate? E quale ruolo gioca in tutto ciò un'interpretazione vocale così disincantata, specie se messa in relazione col concept del disco?
Daniele: "Il nostro obiettivo era di creare una sorta di rappresentazione filmica, e proprio per questo motivo il concept è diviso in atti. E' come se ci fosse un invisibile filo conduttore che unisce tutti i pezzi; volevamo che suonasse omogeneo, quasi un tutt'uno in cui ci si potesse immergere trattenendo il fiato per tutta la durata dell'album. Allo stesso tempo non volevamo fare un lavoro esclusivamente strumentale, anche perché serviva una voce che interpretasse i personaggi dell'ipotetica storia. L'uso della voce in maniera non impostata ma, appunto, disincantata e imperfetta, sembrava potesse impersonificare in maniera più naturale il serial killer: è difficile infatti immaginare un serial killer con dizione perfetta ed ottima impostazione vocale (anche perché avremmo dovuto cercare un altro vocalist, haha!), ma piuttosto lo si immagina con voce sporca e profonda."
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Ho notato che nel vostro sound si riscontrano anche talune tenui influenze ambient ed industrial: quale ruolo rivestono tali componenti nell'insieme della vostra musica?
"Le sonorità di cui parli sono tra le caratteristiche principali dei gruppi che ci piace ascoltare: amiamo per esempio la musica di Raison d'Être e Desiderii Marginis, ed inevitabilmente ciò che ascoltiamo ci influenza nella composizione delle nostre canzoni. In questo caso le atmosfere che dovevamo descrivere richiedevano certi tipi di sonorità che abbiamo cercato di riprodurre con naturalezza, provando a creare delle basi spontanee dettate solo dall'immaginazione di ciò che stava accadendo nel nostro 'film'."
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Per la produzione vi siete affidati alle mani esperte di Simon Balestrazzi (TAC, Kirlian Camera): perché la vostra scelta è ricaduta su di lui, e che tipo di produttore è stato per voi soprattutto a livello propositivo?
Mara: "Lavorare con Simon è stato fantastico, da sempre lo stimiamo come musicista e produttore! Siamo stati fortunati perché da qualche tempo Simon vive a Cagliari, di conseguenza dopo esserci conosciuti è stato per noi naturale chiedere a lui di aiutarci per le registrazioni e il mixaggio. Essendo la prima volta che registravamo in studio Simon ci è stato di grandissimo aiuto, soprattutto per vari trucchi e soluzioni che solo l'esperienza consente di acquisire. Inoltre con la sua gentilezza e disponibilità ci ha messo perfettamente a nostro agio, consentendoci di dare il massimo durante le registrazioni. Infine, la sua cura maniacale in fase di mixaggio può far capire quanta passione metta nel suo lavoro."
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Daniele Serra e Mara Lasi nella vita di tutti i giorni: qual è il vostro rapporto con l'arte, quali le vostre passioni, quale il vostro rapporto con la Sardegna (da cui provenite) e quale quello con un mondo che è sempre più lontano dal concetto di Bellezza?
"Siamo due ragazzi normalissimi, cerchiamo di vivere la nostra vita nel modo più sereno e tranquillo possibile. Facciamo musica perché è un modo per staccarci dalle distorsioni della realtà quotidiana, cercando di crearci un mondo tutto nostro dove non esiste stress. Io studio archeologia, amo molto la fotografia naturalistica e adoro gli animali, infatti ho un allevamento di varie specie di insetti e aracnidi. Daniele lavora come grafico e illustratore: proprio il mese prossimo uscirà un libro da lui illustrato e scritto da Tara Vanflower (Lycia), si chiama 'Lives of Ilya' e tratta di storie imperniate sulla figura di un vampiro. Tutti e due amiamo molto leggere e guardare vecchi b-movie (grandissima fonte di ispirazione!). Per quanto riguarda la nostra terra, siamo felicissimi di vivere qui e poter godere della sua bellezza naturalistica e delle sue tradizioni; è per noi fonte di grande ispirazione, basta spostarsi un po' da Cagliari e si scoprono posti dove la natura è ancora incontaminata e piena di magia. Naturalmente il vivere in un'isola non ci permette di confrontarci direttamente con i gruppi della penisola o assistere ai concerti: questo è sicuramente un fatto negativo, ma d'altronde non si può avere tutto!"
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Rimanendo in tema di Sardegna, cosa ci potete dire della scena musicale della vostra terra? Immagino possa nascondere delle belle sorprese, magari poco note fuori dai vostri confini...
Daniele: "A Cagliari ci sono ottimi gruppi, anche se non molti sono amanti delle sonorità folk o dark in generale, ma quei pochi sono veramente validi, a partire dagli storici TAC, i TH26, i Machina Amniotica, l'interessante progetto di Roberto Belli Nihilnonorgan, i Charme De Caroline e altri ancora. Insomma, esiste un minimo di scena che ha la possibilità di crescere e maturare, riuscendo, come già alcuni gruppi hanno fatto, ad uscire fuori dai confini dell'isola."
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Veniamo ai vostri progetti: cosa potete anticiparci riguardo al futuro di MS e di Chirleison? Ci sono nuove release all'orizzonte, magari anche con altri progetti e/o in collaborazione con altri artisti? E passando al versante live, porterete anche la musica di Medusa's Spell sui palchi attraverso i concerti?
Mara: "Per quanto riguarda i MS sta per uscire un sampler della CMI a titolo 'All My Dead Friends' in cui è presente un nostro brano inedito, ed inoltre stiamo preparando parecchi pezzi nuovi che pensiamo di registrare nella prima metà del prossimo anno; per quanto riguarda i Chirleison, entro l'anno registreremo il nuovo album (sempre con l'aiuto di Balestrazzi): i pezzi sono pronti e aspettano solo di essere registrati. In più è in uscita un sampler edito dalla Shadowplay, dove è presente un brano che farà parte anche del prossimo album. Al momento non abbiamo intenzione di suonare dal vivo, principalmente perché preparare un live richiede molto tempo e purtroppo, lavorando, è difficile trovare la concentrazione e i momenti necessari per riarrangiare i pezzi e studiare soluzioni alternative per farli funzionare al meglio... e se a questo uniamo una forte timidezza, il gioco è fatto..."
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Siamo in chiusura, e vorrei chiedervi quali obiettivi vi siete posti come artisti sia con Chirleison che con MS, nonché quale tipo di contributo sperate di dare alla scena musicale alternativa italiana.
Daniele: "Domanda impegnativa! Per noi è già un grande obiettivo essere riusciti a portare a termine la meta che ci eravamo prefissati, cioè riuscire ad essere in parte soddisfatti della musica che facciamo. Essere usciti per la FD e la CMI è stata per noi una grande soddisfazione e la realizzazione di un sogno che avevamo nel cassetto, ma abbiamo ancora tantissimo da migliorare e imparare. Nel nostro piccolo cerchiamo di far provare qualche emozione alle persone che ascoltano la nostra musica, questa è la principale motivazione che ci consente di continuare a suonare. Ci sono così tanti gruppi veramente bravi in Italia che pensiamo il nostro possa essere solo un piccolissimo contributo: speriamo se non altro che sia un piccolo 'mattoncino' che aiuti la scena a migliorare sempre di più."
http://www.medusaspell.com/
http://www.coldmeat.se/home.html