SYNTHPOP, FUTURE-POP, TRIP-HOP, CHILLOUT E TUTTA L'ELETTRONICA PIÙ ACCESSIBILE E MELODICA
HARSH-ELECTRO, EBM, ELECTRO-INDUSTRIAL, IDM E TUTTA L'ELETTRONICA PIÙ ABRASIVA E DISTORTA
DARKWAVE, GOTHIC, DEATHROCK, POST-PUNK E AFFINI
INDUSTRIAL, AMBIENT, POWER ELECTRONICS E TUTTE LE SONORITÀ PIÙ NERE ED OPPRIMENTI
NEOFOLK, NEOCLASSICAL, MEDIEVAL, ETHEREAL E TUTTE LE SONORITÀ PIÙ DELICATE E TRADIZIONALI
TUTTO IL METAL PIÙ GOTICO ED ALTERNATIVO CHE PUÒ INTERESSARE ANCHE IL PUBBLICO 'DARK'
TUTTE LE SONORITÀ PIÙ DIFFICILI DA CLASSIFICARE O MENO RICONDUCIBILI ALLA MUSICA OSCURA
LA STANZA CHE DEDICA LA DOVUTA ATTENZIONE ALLE REALTÀ NOSTRANE, AFFERMATE E/O EMERGENTI
LA STANZA CHE DEDICA SPAZIO ALLE BAND ANCORA SENZA CONTRATTO DISCOGRAFICO
Mailing-List:
Aggiornamenti su pubblicazioni e attività della rivista
19-03-2016
LUCE SIA
Perle dall'oscurità
di Michele Viali
Nata neanche un anno fa dalla collaborazione tra Nebo, già titolare dell'etichetta Show Me Your Wounds, e Sacha Rovelli, mastermind dell'act Icydawn, la label Luce Sia si pone da subito come una delle più interessanti realtà europee indipendenti. Dedita sia al recupero di perle del passato (The Tapes, Gerstein, Deca) che alla produzione di nuove uscite a firma di nomi ben noti (Sshe Retina Stimulants, Devis Granziera, Conscientia Peccati) e giovani realtà (Otur Boyd, Terreni K, Skag Arcade & Meanwhile.In.Texas), punta in questo suo fruttuoso inizio sul formato cassetta, da sempre delizia della 'grey area' e formato che i Nostri sanno gestire al meglio, con confezioni curate e produzioni professionali. Dodici uscite in appena sei mesi di attività con un tasso qualitativo fuori dalla norma sono il biglietto di presentazione di un nome che si pone sulla scia di alcune grandi realtà degli anni '90 (la Slaughter Productions Di Marco Corbelli, ad esempio) e che mostra da subito la passione e le capacità giuste per lasciare il segno, grazie anche ad un catalogo che - come leggerete - ha delle prospettive eccezionali. L'intervista che ci è stata gentilmente concessa è un vademecum essenziale per chiunque si voglia addentrare tra le maglie oscure della Luce di Nebo e Sacha.
-
Nebo, Sacha, per iniziare raccontateci come è nata la vostra label e come si è sviluppato il vostro connubio artistico-produttivo.
Sacha: "Ciao Michele e grazie per questa intervista. Con Nebo ci siamo conosciuti nel 2008, quando con Aimaproject abbiamo iniziato a cercare un'etichetta che producesse il miniCD della nostra collaborazione (Il Tagliacarte - L'Angelo - I Fantasmi). Nebo, che allora viveva nella Svizzera francese e che io non conoscevo, era intenzionato ad avviare un'etichetta, ed è rimasto talmente colpito dal nostro lavoro da prendere seduta stante la decisione di avviare Show Me Your Wounds e produrci. Dopo il suo trasferimento in Ticino siamo rimasti molto in contatto e mi aveva parlato più volte di un'eventuale collana di lavori su cassetta per SMYW. Il passo successivo è stato quello di voler slegare le cassette dal lavoro di SMYW e creare una nuova entità. Siccome il mio progetto musicale Icydawn si trova in standby a causa di 'problemi tecnici', abbiamo optato per buttarci insieme in questa nuova avventura. I nostri gusti musicali coincidono per un buon 80%, quindi finora Luce Sia lavora nella massima armonia e dà grandi soddisfazioni a entrambi."
Nebo: "Ciao Michele! Innanzitutto, grazie della vostra disponibilità nei nostri confronti. Allora, per essere precisi ho conosciuto Sacha il 28.04.2007 a Friburgo durante l'evento "A decadent post-industrial cabaret night" tramite Aimaproject (Les Jumeaux Discordants). In quel periodo ero membro dell'associazione Soleil Noir, con la quale abbiamo organizzato diversi concerti, alcuni decisamente memorabili! Penso che da questa serata si sia sigillata tra di noi una forte amicizia e una mutua voglia di essere attivi nel campo musicale. Ciascuno di noi aveva qualche cosa in mente, il fatto di trovarci ci ha datto la possibilità di finalizzare concretamente i progetti che avevamo. Sono passati nove anni, abbiamo compiuto assieme o singolarmente tante faccende che ci hanno arricchiti. Abbiamo ancora tanta strada da fare...!"
-
Per alcuni aspetti vedo in Luce Sia una continuazione della label Show Me Your Wounds (Granziera e Bandera hanno prodotto lavori anche con essa), ma più orientata al recupero del passato toccando anche sfumature stilistiche diverse tra loro...
Sacha: "Infatti Nebo aveva pensato la sua etichetta per produrre unicamente lavori nuovi, quindi le eventuali ristampe sarebbero dovute uscire per un'entità separata. Luce Sia ha dato a entrambi l'opportunità di muoverci liberamente tra lavori nuovi di zecca, ristampe e rispolvero di vecchie perle mai veramente distribuite. Diciamo tutto quello che ci sarebbe piaciuto fare, ma non abbiamo mai osato chiedere! Quanto alla similitudine tra l'orientamento artistico di SMYW e quello di Luce Sia, è semplicemente dovuta al fatto che ascoltiamo per una grande maggioranza gli stessi identici artisti. Altrimenti lavorare insieme sarebbe stato frustrante per entrambi."
Nebo: "Sono contento che mi fai questa domanda, perché mi dà la possibilità di chiarire una situazione che potrebbe risultare ambigua. Dunque no, LS non è la continuità di S.M.Y.W. Prod. e non è nemmeno una sub-label . È una nuova entità che si muove in un modo meno 'rigido' e che ha i suoi propri scopi. Sia Sacha con Icydawn che io abbiamo deciso di sospendere momentaneamente i nostri precedenti impegni e dedicarci con forza a Luce Sia. Detto questo, capisco che ci sia una piccola similitudine tra le due entità, perché abbiamo delle affinità. Tuttavia non è detto che in futuro arriveranno altri progetti già prodotti dalla S.M.Y.W. Prod.; ad esempio, non mi dispiacerebbe produrre un nuovo lavoro di Aimaproject. Per quanto concerne Paolo Bandera e Devis Granziera, devo dire che sia io che Sacha siamo da circa 20 anni dei fans delle loro produzioni. Con il tempo abbiamo avuto modo di incontrarci con Paolo e Devis e di condividere qualche considerazione... Per cui ci sembra assolutamente naturale collaborare ancora con questi due mostri storici della scena italiana! In qualche modo fanno parte di quelle persone che ci hanno cambiato la vita, che ci hanno aperto nuovi orizzonti."
-
Luce Sia è un nome singolare per un'etichetta che di luminoso ha ben poco... Scherzi a parte, cosa vi ha ispirato per il nome? Forse la riscoperta di titoli dimenticati?
Sacha: "Hai detto bene: il materiale che produciamo è di base considerato tutto 'oscuro'. Ci siamo riferiti alla massima di Goethe che dice che "là dove la luce è più forte, l'ombra è più nera". E quindi Luce Sia, e tutte le nostre uscite splendano della più sgargiante oscurità!"
Nebo: "Non abbiamo investito troppo tempo per cercare il nome della label. Ci è caduto adosso come una evidenza. Non ci dispiace l'idea di riportare alla luce gioielli oscuri persi nel limbo del passato."
-
Come molte altre etichette del settore indipendente nate in tempi recenti avete optato per il formato cassetta, una volta utile perché economico e pratico, ma al giorno d'oggi diventato una scelta relazionata a logiche differenti e passioni personali...
Sacha: "Abbiamo fantasticato a lungo sull'eventualità di riprendere un discorso aperto decenni fa ed iniziare una serie di produzioni DIY con copertine fotocopiate e cassette duplicate in casa. Parlando poi con gli artisti storici che avremmo voluto coinvolgere, è però chiaramente emerso che quello è un po' per tutti un capitolo chiuso e i lavori fatti professionalmente sono decisamente più apprezzati. Abbiamo quindi deciso di commissionare tutte le nostre uscite indistintamente a professionisti della duplicazione. Per quanto mi riguarda, l'aver iniziato la nostra produzione proprio quando le cassette stavano riprendendo piede è stato un caso."
Nebo: "L'aspetto economico è fondamentale e può condizionare profondamente le piccole strutture come la nostra, ma produrre cassette al giorno d'oggi è tutto fuorché economico, quindi non si tratta di una scelta legata a questo aspetto. Il formato cassetta fa parte della mia generazione. Sono cresciuto con il vinile e la cassetta. Personalmente sono rimasto meravigliato nella metà degli anni '90 quando ho scoperto label che mi hanno dato la voglia di intrappolarmi su quella via. Mi ricordo benissimo della Slaughter Prod., oppure della SSSM ecc..., che avevano una approcio grafico molto interessante."
"Luce Sia ha dato a entrambi l'opportunità di muoverci liberamente tra lavori nuovi di zecca, ristampe e rispolvero di vecchie perle mai veramente distribuite. Diciamo tutto quello che ci sarebbe piaciuto fare, ma non abbiamo mai osato chiedere!"
(Sacha Rovelli)
-
Le vostre produzioni hanno tirature molto limitate nonostante abbiate in catalogo alcuni nomi che garantiscono un certo margine di vendita. Perché proprio 60 copie ad uscita? Avete già in programma ristampe, magari in formati diversi e più popolari?
Sacha: "Abbiamo pensato di muoverci con una linea di principio molto chiara: Luce Sia deve produrre materiale che non rimarrà sugli scaffali per anni e che abbia la potenzialità per renderla un'etichetta di culto. Tutto il materiale che gli artisti ci consegnano rimane in tutto e per tutto di loro proprietà. Questo vuol dire che chiunque è libero di ristampare la propria musica, o distribuirla online in qualsiasi momento. Credo che anche questo fattore abbia spinto gli artisti a concederci i loro lavori, venendo tutto gestito praticamente a rischio zero per loro e lasciando tutto aperto a un'eventuale nuova veste e ad una miglior distribuzione. Come siamo arrivati alle 60 copie non te lo saprei dire, ma so che questa decisione è stata frutto di una lunga disquisizione. Quanto ai formati più popolari, iniziamo dicendo che Luce Sia non è una tape-label, ma anche che a me personalmente i formati digitali non fanno impazzire, quindi, considerando i costi del vinile, il cerchio si restringe automaticamente. Abbiamo in programma uscite su CD, ma tutte in collaborazione con altre etichette. Per il momento il formato cassetta in 60 copie ci sembra ancora la migliore soluzione."
Nebo: "L'azienda che ci stampa è molto flessibile sul quantitativo di nastri da stampare e pensiamo che 60 copie sia un buon compromesso. Abbiamo effettivamente dei nomi di un certo peso e vedremo se questo ci sarà d'aiuto. Malgrado ciò, siamo consapevoli che questi ultimi due/tre decenni hanno modificato i nostri comportamenti. Oggi ognuno di noi ha la possibilità di procurarsi musica facilmente importandola direttamente dal computer e scaricarla sul proprio cellulare, o importare qualsiasi cosa su chiave USB ecc... Il modo d'acquisto o d'ascolto è diventato senza limite. Questo ha avuto un effetto perverso, portando alla chiusura di negozi di musica e così via... Ultimamente sono rimasto sbalordito quando abbiamo avuto la possibilità di far vedere le nostre produzioni a persone giovani, che vedevano forse per la prima volta quel tipo di formato, pensandolo ormai scomparso, oppure a persone della nostra stessa generazione, che hanno relegato la cassatte nell'oblio."
-
La prima uscita di Luce Sia è una ristampa di "Sucker", probabilmente il disco più apprezzato di Gerstein, progetto di Maurizio Pustianaz. L'album, datato 1993, non era stato ancora ristampato e voi lo proponete in un eccezionale set, che include anche un secondo nastro contenente la ristampa della compilation "Here Comes Sickness". Come nasce l'idea di recuperare questi due lavori? Come siete entrati in contatto con Maurizio?
Luce Sia: "All'inizio abbiamo contattato una serie di artisti per noi leggendari, proponendo loro la produzione di un nuovo lavoro. Maurizio ci ha risposto subito, dicendoci di essere interessato alla nostra proposta, ma non a creare nuovi lavori a nome Gerstein. L'idea di ristampare Sucker è stata sua, così come quella di utilizzare la bellissima copertina che era stata pensata in origine per quel lavoro. Siamo andati a Torino per discutere i dettagli dell'uscita della sua cassetta e valutare l'idea di inserire materiale extra per arrivare a un lavoro di lunga durata, e Maurizio, oltre a concederci un pezzo uscito nel 1995 per l'Allegorical Tapes a completamento della prima tape, ci ha proposto la ristampa integrale di "Here Comes Sickness", essendo questo un lavoro introvabile e uscito su un supporto che si è scoperto risentire drasticamente del passare del tempo. Così il lavoro si è ampliato fino a raddoppiare, donando a Luce Sia una partenza col botto."
-
In meno di 6 sei mesi di attività avete prodotto ben 8 titoli, tutti progetti italiani ad eccezione di Conscientia Peccati, un act insolito che non rilasciava nulla da parecchio, sempre vissuto in un profondo underground fatto di tirature contenute e distribuzioni difficoltose. Cosa vi ha affascinato di questo progetto, molto distante anche nei suoni dalle altre cose da voi prodotte?
Luce Sia: "Essendo in due ad investire in Luce Sia, abbiamo deciso di partire creandoci il prima possibile un catalogo che togliesse subito la nostra attività dall'ombra più totale. Idealmente mandiamo in stampa due lavori al mese e finora siamo riusciti a mantenere la media, anche se con non poche difficoltà e di vario genere. Conscientia Peccati è per noi un nome entrato nel novero di quelle entità che hanno fatto gli anni '90, ma non abbiamo mai avuto l'opportunità di approfondire. Già il fatto che avesse collaborato con la Palace Of Worms rendeva la sua riscoperta una cosa necessaria. La fortuna ha voluto che, appena iniziate le nostre attività, Martin sia spuntato dal nulla, proponendo a Nebo un nuovo album per SMYW. Lavoro che, una volta ascoltato per intero, ha avuto la nostra più totale approvazione e ammirazione. L'idea di dirottare il tutto su Luce Sia in formato tape non ha scoraggiato Martin, dandoci l'opportunità di uscire dal circuito italiano e di ampliare da subito i nostri territori musicali."
-
Quali sono le difficoltà di vario genere che avete incontrato nel mantenere un determinato ritmo produttivo e, aggiungerei, anche qualitativo?
Luce Sia: "Innazitutto Luce Sia non riesce ancora ad autofinanziarsi, quindi per ogni produzione bisogna investire nuovi fondi. Speriamo di riuscire presto a coprire almeno i costi. Inoltre non ci possiamo permettere un grafico ufficiale e per avere dei lavori ben fatti, quando non sono gli artisti a fornirceli, ricorriamo all'aiuto di persone vicine, che purtroppo però non sono sempre immediatamente libere."
"Il formato cassetta fa parte della mia generazione. Sono crescuto con il vinile e la cassetta. Personalmente sono rimasto meravigliato nella metà degli anni '90 quando ho scoperto label che mi hanno dato la voglia di intrappolarmi su quella via..."
(Nebo)
-
Il titolo più singolare che avete in catalogo è probabilmente "Ten Hot Injections" di Otur Boyd, act giovanissimo guidato da Moreno Padoan che qui viene supportato da un nugolo di partecipazioni importanti. L'idea dei dischi 'corali', dove al singolo compositore vengono affiancate varie partecipazioni, è un'opzione ormai di moda nel settore post-industriale utile a mettere in mostra molteplici sinergie. Cosa vi ha affascinato di questo singolare album?
Luce Sia: "Anche il lavoro di Moreno è stato dirottato su Luce Sia da una proposta fatta a SMYW. Dopo la diffidenza iniziale da parte di Moreno per il formato tape, ha deciso di fidarsi di noi e mi sembra che tutto si sia concluso con buonissima soddisfazione per etichetta e artista. Sinceramente la proposta di una sequenza di collaborazioni non ci faceva impazzire, ma d'altro canto ci dava l'opportunità di produrre una serie di artisti che apprezzavamo moltissimo in un solo colpo. In ogni caso l'ascolto del lavoro di Moreno ha dissipato immediatamente ogni perplessità, diventando subito una necessità per Luce Sia. Siamo certissimi che presto potremo vantarci di essere stati i primi a produrlo! I miti già consacrati sono il motivo per cui Luce Sia esiste, ma il trovare nuovi artisti di un simile spessore ci dà un'ulteriore carica e speriamo che il fatto di distribuirli accanto ai vari Gerstein, Deca, Devis ecc. possa aiutare a portare anche il loro nome alla vista di tutti."
-
Tra le vostre produzioni ci ha sorpreso la riscoperta di autori e brani caduti nell'oblio come Roberto Drago (RD) e Federico De Caroli (Deca). L'uscita di "Treni Lirici" e "Mater Frequentia" nasconde un profondo lavoro di ricerca direi quasi filologica, da grandi appassionati. Siamo curiosi di sapere come e perché avete deciso di recuperare lavori così remoti.
Sacha: "Personalmente ho un'adorazione per il lavoro fatto da The Tapes, e l'idea che una quantità di magnifici album mai usciti per alcuna etichetta rimanesse rinchiusa spesso soltanto nei cassetti dei fratelli Drago mi sembrava un delitto. Abbiamo infatti appena ricevuto le copie della nostra ristampa di "Glasaugen" (lavoro del 1988 dei Tapes), e spero che nel tempo a questo rispolvero ne seguiranno altri! Per quanto riguarda Deca, l'ascolto di "Mater Frequentia" ha colmato un mio vergognoso vuoto culturale ed è subito diventato un lavoro la cui ristampa era necessaria! In realtà esiste un terzo elemento 'grigio', che si muove come procacciatore di perle: siamo infatti entrati in contatto con Fulvio Del Prato, che negli anni '90 produceva cassette di genere a nome Allegorical Tapes, ed è infatti stato lui a procurarci i contatti necessari per le uscite di RD, Tapes e Deca, cosa per cui non lo ringrazieremo mai abbastanza. A questi lavori ha aggiunto molte altre bellissime proposte che, esaurita la coda di produzioni in uscita, non mancheremo di cercare di concretizzare."
Nebo: "Ho scoperto solo recentemente i Tapes, dopo che Sacha mi ha costretto a una serata intera di ascolti dei loro lavori che aveva faticosamente reperito negli anni, e per questo lo ringrazio. I Tapes sono entrati a far parte di quelle scoperte essenziali, e il caso ha voluto che subito dopo ci ritrovassimo a produrre loro lavori. Per quanto riguarda Deca, Fulvio ha realizzato un sogno che ancora doveva concretizzarsi nella mia mente."
-
Come mai tra i tanti lavori dimenticati di The Tapes avete scelto come prima cosa da ristampare proprio "Glasaugen" (uscito in questi giorni)? Lo reputate uno dei dischi migliori del duo o la scelta è stata dettata da altri motivi?
Luce Sia: "I Tapes ci avevano dato la scelta tra tre dei loro lavori: "A Touch Of Despair" (1986), "Falso Movimento" (1987) e appunto "Glasaugen" (1988). Nell'impossibilità di sceglierne uno o produrli tutti e tre immediatamente, Giancarlo Drago ci ha reso la scelta più semplice, proponendoci di partire con "Glasaugen"."
-
Parallelamente a "Glasaugen" esce anche "Fernweh" a firma Skag Arcade (Paolo Colovita) e Meanwhile.In.Texas (Angelo Guido), nomi nuovi del panorama, direi quasi una scommessa produttiva per voi che avete finora curato realtà mediamente già parecchio note al pubblico. Come siete entrati in contatto con i due autori e come si è sviluppata l'idea di una release a quattro mani?
Luce Sia: "Per quanto riguarda Skag Arcade & Meanwhile.In.Texas sono stati loro a contattarci, proponendoci il loro lavoro a 4 mani "Fernweh". Ci ha subito colpiti il mix di professionalità ed entusiasmo con cui si sono presentati e, una volta sentito il materiale, li abbiamo immediatamente voluti tra i nostri! Siamo sempre dell'idea che le nuove proposte diano un notevole valore aggiunto alla produzione di ogni etichetta, che se a volte non investe in nuove realtà, rischia di nascere già vecchia e di non far parte dell'evoluzione che le sta avvenendo attorno."
-
A questo punto viene spontaneo chiedervi quali nomi avete in programma di produrre prossimamente.
Luce Sia: "Per scaramanzia annunciamo ogni uscita al momento in cui riceviamo fisicamente le cassette, ma in questa occasione ci prenderemo il rischio e ci sbilanceremo: Abbiamo finalmente mandato in stampa la doppia cassetta split Laxative Souls/Evitaxal (n. 009), che abbiamo rimandato a causa di problemi personali dell'artista. Abbiamo in programma un lavoro di Becuzzi su CD, in collaborazione con SMYW (essendo questa un'uscita che per vari motivi è rimasta in sospeso a lungo e ora produrremo insieme), la cassetta con il concerto per i 15 anni di attività di Odrz e, a seguire, Artico Culto con Gerstein, Suction Melena, Iugula-Thor, Monoid e, finalmente, un paio di uscite che vedono co-protagonisti artisti nostri conterranei (Mulo Muto), poi un'altra collaborazione con una grossa etichetta indipendente italiana per la ristampa di un album fondamentale che sarà arricchito da bonus straordinari, ma per ora, essendo coinvolte altre entità, preferiamo non sbilanciarci oltre. Rimane aperto il discorso di altre ristampe con Tapes e Deca."
-
Per pura curiosità, al di là di quanto avete già programmato, quali titoli vorreste ristampare o quali nomi vi piacerebbe produrre col marchio di Luce Sia?
Luce Sia: "Parlando senza ritegno, a livello internazionale ci piacerebbe produrre lavori di Sleep Chamber, Die Form/Camera Obscura, Edward Ka Spel/The Legendary Pink Dots, Nurse With Wound, Luigi Archetti, Brume, Vinci, Fatal Impact, Merzbow, Clair Obscur, Les Joyaux De La Princesse e molti altri, ma forse al momento questi progetti sono un po' fuori dalla nostra portata. A livello italiano c'è da scavare per una vita intera. Potremmo comunque citare Kirlian Camera, Discordance/Dead Body Love/Drift, DsorDNE/9cento9, Sigillum S, T.A.C., Apocalypse Fanfare, e potremmo continuare per tutta la notte."
-
Cosa pensate del ritorno in auge del formato cassetta? Era nato come un supporto di profilo basso e pratico, poi diventato anche vettore fondamentale per la trasmissione di progetti underground. Ha superato un lungo periodo di oscurità grazie a pochi appassionati, e ora sembra avere nuova linfa vitale nel circuito indie al fianco dell'inossidabile vinile...
Luce Sia: "Il CDr negli anni 90 è diventato il supporto economico per eccellenza, grazie al quale molti progetti si sono potuti autoprodurre e molte etichette hanno iniziato a esistere. Purtroppo, col passare del tempo, si è scoperto che la sua durata era spesso limitata, soprattutto se i supporti non sono stampati professionalmente, quindi il ritorno alla cassetta pensiamo sia dovuto anche ad una volontà di rendere durevoli nel tempo le proprie produzioni."
-
Probabilmente la cassetta è il formato più duraturo (ne possiedo alcune vecchie di oltre 40 anni e perfettamente funzionanti) e meno soggetto al deperimento se paragonato al vinile...
Luce Sia: "Beh, in realtà il vinile, se ben trattato, protetto dalla polvere e non suonato con una puntina consumata, dovrebbe avere vita eterna, al contrario della cassetta, che è a rischio di smagnetizzazione se non conservata in modo ideale. Nella nostra classifica la cassetta si trova comunque al secondo posto per longevità, subito dopo il vinile. Oltre alla scarsa durata del CDr, a quanto pare anche alcuni dei primi CD in commercio (1985/86) sono ormai inascoltabili."
"Abbiamo pensato di muoverci con una linea di principio molto chiara: Luce Sia deve produrre materiale che non rimarrà sugli scaffali per anni e che abbia la potenzialità per renderla un'etichetta di culto..."
(Sacha Rovelli)
-
Rispetto al passato, questo è un periodo meno florido per il tipo di suoni da voi prodotto. Forse poche idee e troppe nuove uscite hanno segnato il limite di un settore che sta indirizzandosi molto anche sul recupero di vecchi titoli a torto dimenticati, con ristampe rimasterizzate e di buona qualità. Quale la vostra opinione in merito?
Luce Sia: "A causa di internet e della conseguente semplicità con cui si può trovare la musica in rete, pensiamo che sia un periodo poco florido per l'industria musicale in genere, indipendentemente dal supporto o dai generi. Al giorno d'oggi è anche semplice procurarsi un software che permetta di crearsi uno studio casalingo con una certa facilità, il che ha dato la possibilità a chiunque lo volesse di potersi esprimere. Questo ha sì generato un eccesso di proposte, ma ha anche dato la possibilità a chi ha veramente delle buone idee di concretizzarle. Sta alle etichette poi identificare i lavori degni di nota e divulgarli. Il passo successivo è fare la distinzione tra architetti del suono, che mirano soltanto a creare strutture sonore, e personaggi che, al contrario, sfruttano anche aprossimativamente i propri mezzi, ma per trasmettere un messaggio e una concezione ben precisi. Questa cosa secondo noi non deve per forza sminuire una categoria rispetto all'altra, come invece purtroppo spesso capita. Piuttosto, tornando al discorso delle nuove tecnologie, queste spesso tendono a 'standardizzare' i suoni, rendendo monotona la proposta. Per questo motivo subiamo sempre più il fascino di creazioni fatte con mezzi d'altri tempi."
-
Siamo in chiusura: credete che la vecchia scena industrial italiana degli anni '80 e '90 abbia ancora molti titoli da riscoprire?
Luce Sia: "Basta prendere in mano le compilation italiane dei decenni citati per renderci conto di quanto poco si conoscano certi progetti e di quanto pochi se ne conoscano. Basta ascoltarle per accorgersi che c'erano realtà 'minori' assolutamente stupefacenti. Ci risparmiamo un elenco infinito..."
https://www.facebook.com/LUCE-SIA-168848936784613/