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23-05-2013
FRANCIS M. GRI
Fuga dal mondo senza sogni
di Roberto Alessandro Filippozzi
Da queste pagine abbiamo seguito da vicino e a fondo gli sviluppi delle carriere discografiche di molti artisti, e così è stato anche per il nostro connazionale Francis M. Gri, musicista i cui trascorsi affondano fino alla prima incarnazione di una band che ha tenuto alto il buon nome della scena musicale italiana come gli All My Faith Lost..., e che in seguito ha sviluppato prevalentemente in solitaria il proprio estro creativo. Con progetti come Apart prima e Revglow poi, quest'ultimo in compagnia della cantante Lilium, nonché con la creazione di una propria etichetta ad hoc come la Krysalisound, il Nostro ci ha regalato momenti di grande spessore artistico, intrisi della passione che anima la scrittura di un musicista così sensibile ed espressivo. Aspettando il nuovo capitolo a firma Revglow, Francis ha realizzato "Ghost Dreamers Town", prima opera firmata col proprio nome dal Nostro, che attraverso le note e senza l'ausilio di voci riesce nuovamente a comunicare direttamente con le corde dell'anima in maniera chiara ed efficace, grazie ad una natura filmica che richiama alla mente un intero mondo di immagini, strettamente legate al racconto che l'autore ha scritto per accompagnare l'album. L'occasione giusta per tornare a parlare del microcosmo artistico di Francis, il quale ha cordialmente risposto alle nostre domande, facendo il punto sulle proprie molteplici attività...
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Francis, la tua carriera nei territori sonori a noi cari inizia molti anni fa nella prima formazione degli All My Faith Lost...: cosa ricordi di quei giorni?
"Sono passati 10 anni e ormai è un ricordo lontano: a 31 anni posso dirti che è stata sicuramente un'esperienza di formazione musicale molto importante, che mi ha dato le basi per tutto quello che ho fatto in questi anni di musica."
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Una volta conclusa quella prima importante esperienza, ti sei dedicato a dar vita ai tuoi progetti: prima Apart, poi Revglow, ed infine questa tua nuova avventura solista. Questo percorso coincide col fatto che all'interno di una vera band tu ti possa sentire in qualche modo limitato?
"Direi di sì. Dopo quattro anni in una band capii che non era quella la mia strada: volevo essere libero di esprimermi senza sottostare ai cliché da 'band', e ora posso dire di aver scelto la strada giusta. Ormai lavoro in autonomia e ho trovato il mio equilibrio musicale ed artistico. Certo Revglow un po' 'band' lo è, ma si tratta prima di tutto di un progetto di vita, per cui è un'altra storia..."
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Come detto, Apart e Revglow sono nati prima di questa tua nuova avventura solista: cosa ti ha spinto a voler dare vita ad un terzo progetto, stavolta interamente strumentale, ed in cosa esso si differenzia maggiormente dagli altri due?
"In realtà si tratta di una naturale evoluzione del progetto Apart. Terminato "Ghost Dreamers Town", ho sentito che era arrivato il momento giusto per essere semplicemente me stesso senza nascondermi dietro un monicker. Musicalmente parlando invece, come accennato prima, "Ghost Dreamers Town" è da considerarsi come la prosecuzione di "Digital Frame" e di tutto il percorso intrapreso ed iniziato col progetto Apart."
"Difficilmente riascolto le mie registrazioni una volta finite, sono poco autocelebrativo, piuttosto autocritico e tendo sempre a guardare avanti... La fase creativa è ciò che amo di più in assoluto, in quanto mi regala emozioni e percezioni uniche..."
(Francis M. Gri)
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Come già accennato, in questa tua nuova avventura solista non ti sei avvalso di alcuna voce, lasciando che siano gli strumenti a parlare: come li selezioni per le tue creazioni, e quali di essi prediligi a livello intimo e personale?
"Il pianoforte è sicuramente lo strumento che preferisco in assoluto, ma mentre compongo mi piace molto lavorare con tappeti o arpeggi di chitarra elettrica effettati, creando profondità e dando sostegno al brano. Il basso invece è uno strumento utile e sempre più presente, mentre sto scoprendo pian piano il violoncello, che spero di valorizzare nei prossimi lavori senza l'aiuto di collaborazioni esterne, come avvenuto nel nuovo album del progetto Revglow."
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Prima del full-length "Ghost Dreamers Town" hai realizzato, nel 2011, il mini acustico d'esordio "Home", che purtroppo ha avuto una eco limitata: puoi farne una breve analisi a posteriori?
"..."Home" è un mini acustico fatto esclusivamente di improvvisazioni di chitarra e pianoforte che ho composto in breve tempo nel 2011. È stato come registrarmi mentre 'strimpello' tra le quattro mura di casa senza effetti, loop o qualsiasi manipolazione digitale. Anche se non ha avuto la stessa promozione degli altri album, è uno dei lavori di cui vado più fiero e al quale sono particolarmente legato per il suo significato speciale."
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Addentriamoci in "Ghost Dreamers Town": quali sono i presupposti con cui nasce?
"..."Ghost Dreamers Town" è il primo capitolo di quello che considero un 'libro musicale', in cui musica e parole vanno di pari passo. Ho sempre avuto una passione per la scrittura e da tempo avevo in mente l'idea di lavorare ad un album che avesse un concept dettagliato, un racconto su cui appoggiarsi."
"Sento più il bisogno di creare cose nuove che non di riproporre le stesse canzoni allo sfinimento... Alle volte penso di avere un approccio all'arte più da pittore che da musicista, ma questo non significa che in futuro non possa esserci qualche attività live con il progetto Revglow..."
(Francis M. Gri)
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L'album è strettamente legato al racconto breve contenuto nella bella confezione digifile: senza svelarne i dettagli, potresti indicare in quale modo esso si ricollega non solo al titolo ed all'artwork, ma anche e soprattutto alle musiche da te create?
"La storia è ambientata a K, città dove una volta risiedevano tutti i sognatori scappati da un mondo a loro alieno, fatto di materialismo e falsità. Il personaggio che dà movimento all'intero racconto è l'ultimo sognatore rimasto in vita, in quella che ormai è la "Ghost Dreamers Town". Musica e parole descrivono così le emozioni, i ricordi, le paure di quello che ormai è un uomo solo, triste ed abbandonato, che ha la forza di trovare una luce di speranza in una città deserta ma che ancora respira."
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Musicalmente parlando, il tuo sound si presenta spesso notturno e coi crismi della soundtrack, nonché squisitamente intimo, magnetico e vibrante: da ascoltatore di ciò che realizzi, che percezione ne hai?
"Difficilmente riascolto le mie registrazioni una volta finite, sono poco autocelebrativo, piuttosto autocritico e tendo sempre a guardare avanti. La fase creativa è ciò che amo di più in assoluto, in quanto mi regala emozioni e percezioni uniche. Se non percepisco queste sensazioni, allora lascio stare e capisco che non è il momento giusto per creare qualcosa di nuovo. Sarebbe bello avere il comando dell'ispirazione, ma fortunatamente è qualcosa di magico che bisogna saper cogliere quando arriva."
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Abbiamo accennato alla confezione, davvero pregiata e molto bella, che pare diventerà una sorta di 'marchio di fabbrica' per la tua personale etichetta Krysalisound: cosa puoi dirci al riguardo, e cosa bolle in pentola per la tua label? Intenderai mai aprirne le porte ad altri artisti?
"Sono molto soddisfatto del risultato della confezione homemade KS Packaging, che sarà appunto il marchio di fabbrica della label, e di questo devo ringraziare Lilium, che è anche parte integrante di KrysaliSound con le sue idee ed i suoi consigli. Volevamo abbattere i costi, avvicinandoci ai prezzi del digitale con una confezione semplice ed al tempo stesso elegante, e penso che ci siamo riusciti. Credo che il futuro potrà portare a delle eventuali collaborazioni, più che a produzioni di artisti. Viviamo in un periodo in cui un musicista con un po' di buona volontà può ricevere piccole soddisfazioni personali anche senza etichetta. KrysaliSound è una mini-label focalizzata sui miei progetti personali, non ho né l'ambizione né la presunzione di produrre nuovi artisti."
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Non sei mai parso granché interessato a portare la musica dei tuoi progetti sui palchi: cosa motiva questa tua decisione? Ci sarà mai spazio per un ripensamento in tal senso?
"Sento più il bisogno di creare cose nuove che non di riproporre le stesse canzoni allo sfinimento. Alle volte penso di avere un approccio all'arte più da pittore che da musicista, ma questo non significa che in futuro non possa esserci qualche attività live con il progetto Revglow."
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Lo spazio finale è a tua disposizione per lasciarci ogni possibile anticipazione circa i tuoi progetti e qualsiasi eventuale altra mossa in senso artistico che ti riguardi...
"Il nuovo album di Revglow è in fase conclusiva e uscirà nel giro di qualche mese: si intitola "Sound Post Tension", e chiunque volesse ascoltare qualche anticipazione può visitare il sito www.krysalisound.com.
Ho da poco concluso la stesura del racconto completo di "Ghost Dreamers Town" che, salvo modifiche future, sarà composto da altri due capitoli. Non appena concluso il mastering di "Sound Post Tension", inizierò a comporre le musiche del secondo capitolo.
E per concludere, ti ringrazio di cuore per lo spazio che mi hai regalato..."
http://www.myspace.com/apartlyseconds
http://krysalisound.wordpress.com/