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21-04-2007
URANIUM USSR 1972
Paranoie matematiche
di Michele Viali
Che cos'è una 'paranoia matematica'? Me lo sono chiesto (come di certo farete anche voi) quando Angelo Bergamini mi ha detto che "Avarie" trasmetteva "...un'angoscia quasi da paranoia matematica". È semplicemente l'intenso sentimento che trasmette il primo lavoro di lunga durata di Uranium USSR 1972. È un qualcosa di indefinibile e forse umanamente poco sperimentato, ma che ti attanaglia lentamente scorrendo le composizioni di questo monolite glaciale, ultima opera potentemente innovativa della mente dei Kirlian Camera. L'intervista che vi apprestate a leggere è un'esclusiva che Angelo ci ha gentilmente concesso (e per la quale lo ringraziamo), nonostante la sua reticenza a rilasciare dichiarazioni sul suo nuovo progetto. Quel che più ci ha fatto piacere è stata la sua loquacità, fatta di frasi incisive da cui trapelano miliardi di idee, influenze, nomi e quant'altro ancora. Leggendo le sue risposte avrete la sensazione di entrare in un mondo parallelo in cui non si finisce mai di scoprire qualcosa di nuovo. La strada per K-Pax inizia da qui...
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Innanzitutto vorrei chiederti un'informazione che esula dalla musica di Uranium USSR. Converrai con me che il nome del tuo nuovo progetto è quantomeno curioso e particolare, perfettamente in linea con tutti i side-project dei Kirlian Camera. Da cosa deriva, quindi, il nome Uranium USSR 1972?
"1972 è l'anno d'uscita di 'Solaris' di Andreij Tarkovskij, film e regista da me menzionati svariate volte come portanti fattori esterni di ispirazione e di 'clima' a cui fare riferimento, a volte, al fine di leggere alcuni lavori di Kirlian Camera. USSR è il luogo da cui quella pellicola proveniva ed il termine Uranium può essere visto come un incantato riferimento al nucleare, che in quegli anni di guerra fredda spaventava l'immaginario di molti. Poi, il termine 'uranium' ha un ché di retro-modernismo, riconducibile anche al 'progresso tecnologico pionieristico' e ai Kraftwerk dei primi lavori... ai sottomarini sovietici... tavoli di tek e bomba atomica in ogiva grigio-anonimo, in scenari d'un deprimente ma volenterosamente antisociale bianco e nero. Il progetto non ripercorre unicamente quelle modalità: comunque sia, diciamo che esse sono giusto il punto di partenza di una corsa ad utili ostacoli."
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Sappiamo che il progetto era già in qualche modo attivo prima della pubblicazione dell'album "Avarie", essendo accreditata a nome Uranium una traccia apparsa nell'EP "Absentee" del 2001. Come e quando prende forma l'idea di questo progetto parallelo?
"In realtà, UU72 nasce poco dopo la pubblicazione di 'Pictures From Eternity' di KC. Là, infatti, si trova un brano dallo stesso titolo: 'Uranium USSR 1972', che già è, anche se embrionalmente, ricollegabile al futuro del progetto."
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Un altro particolare che ho notato è la copertina: per la seconda volta, dopo la recente copertina per la ristampa di "Erinnerung", utilizzi immagini rielaborate di strutture architettoniche moderne (grandi palazzi da periferia urbana). Nelle tue precedenti release, sia a nome Kirlian Camera che per i side-project, non avevi mai usato questo tipo di grafica. C'è qualche significato particolare dietro queste scelte? Se non sbaglio le cover sono state create da Elena senza il supporto dei computer...
"S'è verificato un lieve errore nei crediti: quando si dice che non sono stati usati computer si fa riferimento alla musica, non alle grafiche. Elena ha difatti usato pc e... carta. Riguardo allo stile architettonico moderno ed un po' retrò, devo dire che è una tendenza che ha trovato me ed Elena completamente in sintonia, con l'aiuto, in un'occasione, di Peter Bengsten (per l'immagine di copertina della ristampa di 'Erinnerung'). La 'visione' di Elena sembra collegare architettura popolare sovietica, monumentalismo da città del terzo mondo e grandi echi ispanici mischiati, come detto prima, ad 'acciaio' teutonico e pure accenni di Giappone 'stressato'... Una creazione dallo stile unico, io credo, imparentata con costruttivisti russi, Santiago Calatrava (architetto spagnolo) e Albert Speer, a volte... Purtroppo non sempre la realizzazione finale dà completa soddisfazione, risultando molto inferiore all'originale, nonostante la cura maniacale dei dettagli e delle indicazioni... parlo soprattutto delle ristampe argentine e russe di KC e Siderartica..."
"Un musicista vero deve essere un esteta ascetico e divertito... un militare capace di regalare fiori purissimi e dire quello che deve dire in due parole."
(Angelo Bergamini)
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Pensi che Uranium USSR 1972 sia un progetto necessario per dare pieno spazio alla tua vena creativa, a tratti limitata nei Kirlian Camera forse per esigenze particolari nel rapporto col pubblico e, quindi, con le vendite?
"No, è che quando ascolto un disco di Kirlian Camera, specialmente del passato, a volte provo fastidio se tra una canzone ed un'altra trovo un brano lungo e magari strumentale, a carattere 'sperimentale'. Va a finire che lo salto per riascoltarlo poi in altre occasioni, nelle quali, però, non ho magari voglia di sentire una melodia, quindi devo saltare la canzone: alla fine devo farmi delle compilation personali. Ora, oggi, tendiamo a fare dischi che si possano ascoltare dall'inizio alla fine senza quelle complicazioni che nascono dall'esigenza di buttare tutto quello che viene in mente in uno stesso calderone... Quindi, il lavoro odierno che facciamo è MOLTO più articolato e complesso, se consideri che KC privilegia l''anima'. Il linguaggio di Kirlian Camera deve essere di 'sintesi evoluta' e, in un certo senso, è più difficile da costruire che non UU72. È basato su 'giochi intimi', su visioni personali che devono riuscire ad evocare perfettamente uno stato d'animo, tenendo però conto della non-approssimazione. Freddezza e trasporto si devono trovare a convivere in ambienti ristretti e a rispettarsi, cosa resa possibile dall'arrivo di Elena, musicista realmente 'estrema' (per 'estremo' non intendo rutti, pernacchie, fruste e croci rovesciate, ma 'preparazione' e 'cuore', ad ogni costo... all'estremo, appunto). In Uranium USSR 1972, progetto non assimilabilissimo, tutto è dilatato al massimo, direzionato a chi ha un attimo di tempo da perdere in più, quindi un ascoltatore si dispone per passare un'ora con quelle sonorità, se comunque interessato ad episodi atonali e ad intrecci particolari... Operare una diversificazione tra KC e UU72 è una questione di logica d'ascolto e di rispetto di ciò che si può chiamare 'immaginario'. Immaginario che a volte, appunto nei nostri dischi, in passato mi pareva penalizzato da episodi tutto sommato 'aggiuntivi' (anche se, inevitabilmente, mettevano in risalto quelli che aggiuntivi non erano, dando loro smalto anche maggiore... soprattutto per l'ascoltatore che ama i labirinti...). Oggi, il laboratorio complessivo di SPECTRA*paris, Kirlian Camera ed Uranium USSR 1972 è un luogo senza tolleranza per tutto ciò che (ci) suona male. Ad Elena piace dire che molti pezzi, brani in lavorazione, "...scappano a gambe levate quando ci vedono arrivare in studio"!!!! Trovo sia una battuta centrata per focalizzare il nostro atteggiamento nei riguardi della musica e, in generale, verso noi stessi..."
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"Avarie" esce per l'etichetta italiana Small Voices, che solo pochi anni fa pubblicò anche l'ormai rarissimo 7 pollici "Berliner Messe", mentre i tuoi lavori più standard per contenuto e formato continuano ad essere prodotti dalla tedesca Trisol. C'è quindi un'effettiva volontà da parte tua di dividere le produzioni più 'commerciali' (stampate da Trisol) da quelle più sperimentali (stampate dall'etichetta di Andria) anche a livello di label?
"Premettendo che il contenuto di Kirlian Camera in 'formato Trisol' non è per me standard, ma il risultato di un lavoro meno sfacciatamente avanguardistico e più collegato all'anima... devo dirti che la scelta di dividere le cose mi pare spontanea. A noi piace fare a volte piccole edizioni curate da piccole etichette con una volontà non piccola, quindi Small Voices, al momento, ci pare la label più determinata ed umile (in senso positivo), quindi credibile, per quanto riguarda 'il piccolo'. È gente che si sforza parecchio di lavorare bene. Trisol non è che uno dei nostri percorsi tra l'indipendente medio-grosso e le major. Siamo abituati a queste altalene, dato che in passato siamo stati ospitati da Virgin, EMI, ZYX e via dicendo. C'è da dire che Trisol ci lascia assoluto campo libero... anzi, fosse per loro faremmo tre album tripli di Stalingrad all'anno! È a noi, a me soprattutto, che piace il pop ed il glamour, e non mi sento a mio agio se non contamino tutto con quegli ingredienti, almeno un po' (cosa che a volte fa infuriare i nostri fans 'integralisti'). Un musicista vero deve essere un esteta ascetico e divertito... un militare capace di regalare fiori purissimi e dire quello che deve dire in due parole. Poi, capace di dialogare per ore con chiunque della vita che a lui non riguarda... Come, cosa c'entra con la domanda?!? Ti introduco nel magico mondo dei Gladiatori della Luce, no!?!?"
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A mio avviso le sonorità di Uranium USSR 1972 mescolano elettronica retrò - o di vecchia data - ad un'intelaiatura moderna, dando vita ad accostamenti che garantiscono un positivo stordimento e lasciano l'ascoltatore quantomeno sorpreso dalla novità. Penso ad esempio al tema portante di "Glaciation Room" che irrompe violentemente nella calma del brano, o alla title-track... Mi chiedo in che modo hai lavorato per arrivare a ideare e creare queste strutture sintetiche a metà strada tra il passato e il futuro dell'elettronica... Qualche musicista o brano del passato ti ha ispirato in particolare nel concepire le tracce che compongono "Avarie"?
"Ti direi che l'unica ispirazione è Edward Artemiev (compositore russo di musica elettronica e sperimentale, nda), soprattutto riguardo 'Rain Aesthetics', almeno parzialmente, perché nel bene e nel male questo disco non mi ricorda granché nessuno... Soprattutto trovo strano il brano 'Avarie', un continuo incespicare su sé stesso: potrebbe interrompere il movimento di chi danza sul suo ritmo, ma riesce a non farlo, nonostante le volontarie 'avarie meccaniche' della sua quantizzazione strampalata... È uno sforzo di mantenere effettivo il livello di comunicabilità, nonostante l'evidente stridore di linguaggio con l'esterno... C'è una continua 'terza via' tra atonalità ed armonia, tra dichiarazione ed ermetismo, nell'album, e questa... non è cosa facile da esprimere, realizzare, soprattutto con le macchinette che ho usato. Ci provo... con un po' di apprensione..."
"C'è, nel corso degli anni, una velata componente 'funky' che salta fuori qua e là nel mio percorso ritmico. Devo averla ereditata da vecchi pezzi di Prince o di Phil Collins, non so... Non tengo tantissimo a questo orientamento, ma fatto sta che ogni tanto si evidenzia."
(Angelo Bergamini)
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Trovo che il brano "Lumet Metro Cine*ma" sia incentrato in generale su sonorità eighties che rimandano in particolare al passato dei Kirlian Camera, sia nelle ritmiche che nel tappeto di tastiera (il primo titolo che mi viene in mente ascoltando questa traccia è il remix di "Austria"). Sembra quasi una sorta di reinterpretazione del tuo passato musicale... Quali scelte stilistiche hanno portato alla nascita di "Lumet Metro Cine*ma"?
"C'è, nel corso degli anni, una velata componente 'funky' che salta fuori qua e là nel mio percorso ritmico. Devo averla ereditata da vecchi pezzi di Prince o di Phil Collins, non so... Non tengo tantissimo a questo orientamento, ma fatto sta che ogni tanto si evidenzia. Il clima urbano e un po' nervoso del brano mi fa venire in mente un film come 'L'uomo Del Banco Dei Pegni' di Sidney Lumet, esattamente, con quelle visioni stressanti e moderne; tra l'altro quella pellicola è supportata da una colonna sonora jazzistica tensiva e stressante, ma efficace, di Quincy Jones... musicista che non ho mai ascoltato volentieri, ma che considero bravissimo."
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Fa da controcanto a tutti i brani di "Avarie" la traccia "Rain Aesthetics", ferocemente gelida nel suo noise-industrial metallico in parte velato da un tenue tema di piano, sonorità nuove che potrebbero far gola a label come Tesco Organisation. Cosa puoi dirci riguardo il ruolo di questa traccia nel disco e riguardo la vena noise che ne emerge?
"È stato come buttare una composizione di vecchia musica sperimentale elettronica russa in un processore alieno, almeno per quanto riguarda la parte non 'pianistica', poi, appunto, quel motivo sconsolato e 'piovoso' che arriva a tentare di non dare nulla per scontato, per non creare il solito rumorismo ambientale un po' sterile... per dialogare di cose intime, dopo un'escursione così ampia, quasi 'spaziale'. Non so se a Tesco però piacerebbe, loro mi sembrano stare un po' più sul 'consolidato', o comunque 'industrial', senza offesa alcuna..."
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Elena Alice Fossi ha partecipato ad "Avarie" in qualità di voce nella versione standard e nel 'trance club mix' di "Glaciation Room" ed è accreditata nel booklet con l'acronimo EAF. Quanto è stato importante il suo apporto per questa release?
"A dire la verità, la voce di Elena è un campione ricavato da un suo vecchio demo 'live' registrato frettolosamente per non ricordo più cosa... Mi piaceva e l'ho utilizzata. Elena è stata pazientissima a cercare di decodificare il mio immaginario un po' confuso degli inizi... mi ha presentato un mare di immagini e soluzioni. Ha centrato però tutto fin dall'inizio, quindi era per me difficile optare per una soluzione stilistica piuttosto che per un'altra. Ha lavorato davvero tanto sulle grafiche, data anche la mole del lavoro relativo al box ed al suo intero contenuto. In pratica ha creato l'immagine stessa del progetto, sempre tentando di ricomporre scampoli di mie indicazioni sommarie e dando loro un volto ed un'atmosfera. Coniugava intelaiature freddo-teutoniche ed urbane occidentali a schizzi di carattere architettonico o decorativo che parevano venire fuori da un film di Almodovar, poi rimanipolava tutto. Ho trovato sorprendente il suo modo di lavorare: inconsapevolmente colto... che è il massimo complimento possibile io possa fare ad un creativo. Posso dire che questo progetto deve molto alla veste 'visiva', all'itinerario relativo che si snoda nelle tavole e nei graffiti mai decontestualizzati o gratuiti di Elena. Infatti, dopo avere visto i suoi primi abbozzi, ho finito di registrare l'album con molta meno confusione, buttando via almeno cinque ore di musica finita."
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La musica di Uranium USSR 1972 è piuttosto dura e meno assimilabile di quella del tuo progetto principale, sebbene mantenga la medesima aura glaciale. Come ha reagito finora il pubblico a questo nuovo lavoro?
"Incredibilmente bene: non pensavo, perché è un lavoro che non naviga verso un'atmosfera consolidata, tipo 'dark ambient'... qui ci sono sussulti che potrebbero disturbare perché distolgono da un 'mono-tema', e poi c'è un po' di angoscia che aleggia: un'angoscia poco confortevole, quasi da paranoia matematica. Quindi, strano, ma il disco vende e piace, anche se, è chiaro, nel ristrettissimo giro del caso. Non so se vi siano stroncature, dato che non leggo più le recensioni, rare eccezioni a parte e comunque con le pinze. Ma nessuno mi ha segnalato 'cattiverie' di alcun tipo... e se anche fosse, non mi interessa neanche più ribattere: io sto traslocando per K-PAX!!! La cattiveria è un tentatore ridicolo. Ci sono cose più potenti della bontà e della crudeltà..."
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Come mai hai deciso di stampare "Avarie" anche in un'edizione ultra-limitata in box di plexiglass con vari gadget annessi? Nel tuo passato musicale non ricordo limited editions così elaborate e ricche...
"Un suggerimento di Small Voices che abbiamo accettato volentieri, nonostante il tempo non fosse dalla nostra e... di tempo per fare tutto quel lavoro ce n'è invece voluto parecchio, se uno considera prove, scarti, ripensamenti, computer rimbecilliti..."
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Avremo la possibilità in futuro di assistere ad una performance live di Uranium USSR 1972?
"Non credo. Almeno... ho fatto qualcosina, tipo due performance cortissime a Jena e a Prato, ed un'improvvisazione piuttosto corposa ed articolata alla galleria d'arte contemporanea ARTANDGALLERY di Milano, ma... per il momento non ho intenzione di aggiungere altri interventi, anche se mi hanno richiesto performance a Parigi, Torino, Austin ecc... Non sono il tipo da frequentare troppo 'quel' giro... Ho terrore panico dell'autocompiacente vuoto che emana."
"Non mi interessa neanche più ribattere alle 'cattiverie': io sto traslocando per K-PAX!!! La cattiveria è un tentatore ridicolo. Ci sono cose più potenti della bontà e della crudeltà..."
(Angelo Bergamini)
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Stai già pensando ad altre release per Uranium USSR 1972 o il progetto è destinato a morire in breve, come la maggior parte dei side-project dei Kirlian Camera?
"No, non ho in programma la sua soppressione. A dire la verità neanche Stalingrad è morto, ma dorme... dorme profondamente, forse è in coma farmacologico, ma non deceduto. E SPECTRA*paris è altra cosa, in effetti, essendo una vera e propria 'main-band' e non un side-project di Elena. Credo di avere bisogno di Uranium USSR 1972: lavorare al disco mi ha coinvolto e divertito, quindi continuerò, ma senza scadenze."
http://www.kirliancamera.com/
http://www.smallvoices.it/