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Room 108

06-03-2007

DISMAL

Alma universale

DISMAL

di Roberto Alessandro Filippozzi

Quando si vive a stretto contatto col mondo della musica (e per il sottoscritto si tratta ormai di 10 anni di giornalismo nel settore indipendente/alternativo...), capita di farsi più d'un amico fra gli artisti incontrati sul proprio cammino. E non è raro che tali amicizie, alla fine, generino un clima di sospetto fra lettori ed addetti ai lavori, che molto maliziosamente si chiedono quanto ci sia di vero in una recensione nella quale si spendono ottime parole per l'amico di turno... Un sospetto più che legittimo, anche perché ad ognuno di noi sarà capitato di leggere qualche recensione volutamente 'esagerata' in virtù dell'amicizia che lega il recensore al gruppo recensito. Questa premessa, però, deve essere soggetta a dei distinguo, poiché quando un amico del recensore di turno realizza un disco realmente valido e degno di considerazione, detto recensore non dovrebbe sentirsi fischiare le orecchie per il solo fatto di aver promosso a pieni voti il lavoro di una band nella quale militano dei suoi amici. Con queste considerazioni il sottoscritto non intende certo 'discolparsi' per aver promosso a pieni voti il terzo album dei piemontesi Dismal, che per inciso ho il piacere di conoscere sin da quando la loro avventura artistica partì attraverso la registrazione casalinga dei fatidici demotape, ormai 12 anni or sono. Bradac ed Afelio, fondatori del progetto, sono quel tipo di amici dei quali conosco pressoché tutto e coi quali passo compleanni, capodanni etc., e della loro parabola artistica potrei raccontarvi vita, morte e miracoli... Ho visto nascere e crescere ogni loro release, e non ho mai mancato di esprimere le mie perplessità riguardo ad ogni aspetto di esse, auspicando che il terzo album rappresentasse la svolta definitiva verso un sound più maturo e non più prigioniero di certi stilemi tipicamente gothic metal che avevano caratterizzato le uscite precedenti. E così è stato: come già detto in sede di recensione, se vale la regola non scritta per cui - nella maggior parte dei casi - un gruppo raggiunge la maturità artistica col terzo album, allora "Miele Dal Salice" (terza prova sulla lunga distanza per i Dismal) ne è una delle più veritiere dimostrazioni pratiche. E, detto francamente, di questo non posso che felicitarmi, perché se è soddisfacente vedere una band crescere e conseguire nuovi ed importanti traguardi artistici, ancor di più lo è quando si tratta di persone alle quali ti lega un vincolo di profonda amicizia. Arruolata la cantante professionista d'estrazione jazz Rossana Landi, che incarna alla perfezione quella 'terza entità' che era sempre venuta nei fatti a mancare nel concept della band, il combo piemontese è riuscito a compiere il passo decisivo, liberandosi dei limiti passati attraverso la scoperta di nuovi suoni e forme espressive e consolidando il proprio inconfondibile stile. A tutti quelli che desiderano malignare ed accusare il sottoscritto di aver fatto una recensione 'di parte' consiglio l'ascolto del disco, che sicuramente fugherà ogni dubbio riguardo all'effettivo valore della nuova proposta di una band che, dopo tanta gavetta, è finalmente pronta per conquistarsi un posto di rilievo tanto in patria quanto nel resto dell'Europa, ed in tal senso i consensi stanno già arrivando da ogni dove, inclusa quella Germania alla quale tutto il movimento 'gotico' guarda come alla 'terra promessa'. Di questo - e di molto altro ancora - abbiamo discusso assieme a Bradac ed Afelio, nucleo fondante della gemma Dismal...

DISMAL

"Esprimere la nostra identità è un diritto al quale non vogliamo in nessun modo rinunciare, anche se siamo soggetti ad una invincibile maggioranza, sempre la più becera, che è disposta a disprezzare e vendere l'Europa in nome di una stupida e finta morale rovesciata. Queste persone sono pericolose, ci fanno paura ed hanno tutto il nostro disprezzo. È davvero difficile continuare a pensare che ogni cultura celi in sé qualcosa di grandioso, quando ci vengono imposte delle culture che altro non sono se non l'assoluta negazione della Vita e dell'Amore."
Afelio

 

DISMAL

"Principalmente accostiamo la nostra musica al 'vero' movimento culturale gotico, in cui la forma diventa espressione rigorosa della struttura e dove nulla è lasciato al caso. Con la nostra Arte vogliamo condurre l'ascoltatore in un limbo aristocratico, in una sorta di bizzarro walzer della mente, dove ogni cosa apparentemente risulta al contrario di sé stessa ed i confini della follia sono in ogni istante sfiorati."
Bradac

 

DISMAL

"In India persiste un incantesimo di suono e fragranza, nel quale sopravvivono il Rituale, l'essenzialità ed il misticismo che sono il fondamento della nostra stessa Arte, valori che in Occidente stanno ormai morendo nella casa del grande fratello, nel consumismo materialista, nell'ateismo, nel culto del 'tamarro' e nella conseguente noia imperante che è la stessa malattia che ci porta a lanciare i massi dai cavalcavia."
Afelio

 

 

http://www.dismal.it/

http://www.dreamcell11.com/