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26-01-2009
APART
Attraversando il vuoto della notte
di Marco Belafatti
Dolce, sognante e velata di malinconia è la musica di questo progetto italiano che da poco ha debuttato per Final Muzik con lo splendido album "Across The Empty Night", recensito su queste stesse pagine la scorsa estate. Dietro ad un intrigante monicker anglosassone troviamo Francis M. Gri, un tempo membro di un'altra realtà che per la scena musicale del nostro paese è già da anni motivo di vanto: All My Faith Lost... Attraverso le parole del disponibile artista friulano abbiamo tentato di avvicinarci ulteriormente ad uno dei migliori debutti della scorsa annata, legato in egual modo alla più raffinata scena ambient ed alle sonorità tipiche del rock psichedelico, per il quale è già stato progettato un degno seguito che dovrebbe vedere la luce proprio in questo 2009. Quella di Apart è la voce del buio e del silenzio, il pensiero e l'emozione di un'anima irrequieta. Unitevi a noi in questo magico viaggio attraverso il vuoto della notte, si parte adesso...
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Con il tuo progetto solista ti presenti nelle vesti di compositore unico, nonché polistrumentista. Quale è stata la tua formazione e quali i motivi che ti hanno spinto a percorrere la strada della musica, Francis?
"Non esiste un motivo vero e proprio... La musica è entrata a far parte della mia vita più o meno quando avevo 13 anni, e da allora non ne ho più fatto a meno. Quando iniziai ad ascoltarla in modo più serio sentii il desiderio di imparare a suonare la chitarra, e, dopo un periodo di chitarra elettrica, iniziai a prendere qualche lezione di chitarra classica. Col tempo i miei ascolti si incentrarono parecchio verso il pianoforte, e così iniziai a prendere alcune lezioni private. Non sono mai stato un bravo allievo poiché mi annoiavo a suonare cose d'altri, per cui le mie lezioni non sono mai andate troppo avanti. Infatti, nonostante gli studi, continuo a suonare ad orecchio e mi muovo nella musica come fossi un autodidatta... Mi sarebbe piaciuto imparare a suonare anche il violino, ma tre strumenti sarebbero stati un po' troppi, considerando la mia pigrizia verso lo studio."
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Tutti conosciamo i tuoi trascorsi tra le fila degli All My Faith Lost... Hai avuto altre esperienze musicali prima di entrare a far parte di questo ormai noto progetto?
"No, ho iniziato a suonare con Federico a 17 anni. Avevo da poco raggiunto la confidenza con la musica per potermi 'permettere' di suonare in un gruppo."
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Immagino che questa sia stata una tappa molto significativa nella tua crescita artistica. Quali ricordi di questa esperienza ti porti appresso? Quale è stato il motivo che ti ha spinto ad abbandonare il gruppo, in seguito alla pubblicazione di "In A Sea, In A Lake, In A River, Or In A Teardrop..."?
"Ti sbagli, quello non è stato il mio ultimo lavoro con loro. Il disco successivo, che si intitolava 'Chamber Music', è stato quello con cui ho concluso l'esperienza negli All My Faith Lost... Tempo dopo sono stati contattati dalla Cold Meat Industry e, per motivi di diritti d'autore (i testi di 'Chamber Music' erano poesie di Joyce), hanno riscritto le liriche e rifatto le linee vocali, mantenendo immutate le musiche. Quel disco è diventato quello che voi conoscete come 'As You're Vanishing In Silence'; ormai erano da tempo un duo, ma il disco è stato pensato e registrato in tre. Me ne sono andato per diversi motivi, ma il più importante è stato il mio allontanamento dal 'mondo dark', il bisogno di cercare altre sonorità più adatte alla mia persona. È stata un'esperienza, durata più o meno quattro anni, che sicuramente mi ha formato molto e fatto crescere sia dal punto di vista umano che musicale. Certamente conservo anche ricordi meno piacevoli di quella esperienza, ma tirando le somme posso solo essere felice di quel periodo..."
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Quali sono i tuoi attuali rapporti con Federico e Viola? Cosa ne pensi degli importanti traguardi raggiunti dall'attuale duo nel giro di pochi anni?
"Sinceramente ci sentiamo davvero poco, anzi raramente, ma mi fa molto piacere vedere il loro percorso: era quello che volevano e lo stanno ottenendo nel migliore dei modi. Spero che questo sia per loro solo l'inizio di tante soddisfazioni..."
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È innegabile la presenza di alcune linee di continuità tra il tuo primo lavoro solista, "Across The Empty Night", e gli album pubblicati dagli All My Faiht Lost... dopo la tua dipartita. Il fatto strano è che entrambi avete abbandonato, in parte, le sonorità folk dei primi demo per dirigervi verso lidi sonori di più ampio respiro, abbracciando sonorità ambient e facendo leva, soprattutto, sulla matrice atmosferica dei vostri brani. Io parlerei, se fosse possibile, di un riavvicinamento inconsapevole... Tu come interpreteresti, invece, questo avvenimento?
"'As You're Vanishing In Silence' è stato, secondo me, il disco che ha dato, ancor più di 'In A Sea, In A Lake, In A River, Or In A Teardrop...', lo stile e l'impronta All My Faith Lost... e credo che, anche se le nostre strade si sono divise, e sicuramente lo faremo in maniera diversa, il nostro approccio alla musica sarà sempre quello di allora... Alla ricerca di immagini ed emozioni intime e delicate..."
"Penso che la musica, come qualsiasi altra forma d'arte, dovrebbe essere fatta nella maniera più pura e sincera possibile. Non c'è cosa più bella del poter fare ancora qualcosa con gli occhi di un bambino..."
(Francis M. Gri)
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Da dove nasce la necessità di esprimerti attraverso il tuo nuovo progetto Apart ed attraverso quali passaggi sei riuscito a conferire ad esso la sua attuale forma? Raccontaci la genesi e gli sviluppi di questa piccola grande realtà, che quest'estate ci ha letteralmente ammutoliti con la pubblicazione dello stupendo "Across The Empty Night"...
"Apart nasce fondamentalmente per un mio personale bisogno di far musica... Diciamo che è il mio modo per sfogare le emozioni. Non faccio musica per piacere agli altri, ma solamente per me stesso. Penso che la musica, come qualsiasi altra forma d'arte, dovrebbe essere fatta nella maniera più pura e sincera possibile. Non c'è cosa più bella del poter fare ancora qualcosa con gli occhi di un bambino..."
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Qual è il significato di questo monicker così intrigante?
"Apart ha diversi significati che possono descrivere perfettamente il tipo di musica che faccio ed il mio modo di essere, per cui decisi che era il nome giusto da dare al progetto. Inoltre è un pezzo dei Cure che adoro!"
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"Across The Empty Night" non è certo un disco rumoroso ed eclatante, anzi, preferisce agire in sordina, regalando all'ascoltatore emozioni intense e totalizzanti. Il titolo che hai scelto, fortemente emblematico, misterioso ed evocativo rispecchia pienamente questa sua caratteristica: quali sentimenti, sensazioni e stati d'animo risuonano nelle tue notti vuote?
"Gli stessi sentimenti, le stesse sensazioni e gli stessi stati d'animo che risuonano nelle notti di tantissime persone..."
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Anche le liriche e l'artwork riflettono questa condizione malinconica ed introspettiva. Quali tematiche si sono incarnate all'interno del tuo disco? Ci sono alcuni brani in particolare per i quali vorresti spendere qualche parola?
"Il disco è un concept che racchiude in sé i pensieri che si intrecciano nel silenzio della notte... I pensieri di chi non riesce a dormire, di chi non ha la tranquillità per poter sognare. Ricordo l'immagine che mi ha dato l'input a questo concept: una donna che si affaccia alla finestra della sua stanza da letto all'ultimo piano di un grattacielo di una fredda città senza emozioni... Così ho iniziato ad immaginare i pensieri che potessero risuonare nel silenzio di quella notte vuota."
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Per questo disco, così come accadde per i demo precedentemente pubblicati, ti sei avvalso della collaborazione di diversi cantanti: vorresti presentarceli? Per quanto riguarda le linee vocali, preferisci che siano i tuoi ospiti ad occuparsene, oppure le scrivi tu stesso?
"Visto che non sono un cantante, generalmente do carta bianca e finora mi è andata sempre bene... Al massimo se qualcosa non mi convince chiedo di trovare alternative, ma è sempre capitato su piccole parti vocali... In questo disco hanno cantato Viola, Daniele ed Alberto: non credo che Viola abbia bisogno di presentazioni, e la ringrazio di cuore per aver accettato di cantare nei miei pezzi. I brani col cantato maschile, invece, li avrei voluti far cantare tutti a Daniele: ho sempre avuto un debole per la sua voce, sempre espressiva e carica di sentimento. Purtroppo gli impegni col suo lavoro e col suo gruppo di cover lo hanno bloccato non poco, così ho dovuto mio malgrado cercare qualcun altro. Sono stato davvero fortunato ad aver trovato Alberto Milani. La cosa particolare è che lui, ancor prima di un cantante, è un bravissimo chitarrista, e se lo cercate su Myspace potrete ascoltare i pezzi della sua band fusion-jazz. Anche se non è una cantante, vorrei ricordare Martina Bertoni per le parti di violoncello. Martina è l'unica, assieme a Viola, a far parte di questo genere musicale, suonando con Teho Teardo nei Modern Institute."
"Ricordo l'immagine che mi ha dato l'input a questo concept: una donna che si affaccia alla finestra della sua stanza da letto all'ultimo piano di un grattacielo di una fredda città senza emozioni... Così ho iniziato ad immaginare i pensieri che potessero risuonare nel silenzio di quella notte vuota."
(Francis M. Gri)
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Tra tutti gli artisti che potrebbero averti influenzato, il primo nome che vorrei riportare è quello di Antimatter, ma tra i solchi di queste composizioni ho scorto numerosi echi del tipico Projekt-sound, nonché sprazzi di ambient e psichedelia... Quali artisti ti hanno influenzato maggiormente nella composizione di questo disco? Il fatto di non dovere più condividere il songwriting con altre persone credi ti abbia reso un artista più libero?
"Certamente poter essere libero di esprimere le proprie idee senza farle filtrare da altre persone è una sensazione bellissima... Ho sempre ascoltato tantissima musica, passando senza problemi dal metal estremo all'ambient, dall'elettronica alla musica acustica, per cui poter spaziare senza freni è una cosa fantastica per me... 'Across The Empty Night' è stato registrato nel 2006 e all'epoca ascoltavo sicuramente moltissimo gruppi come Antimatter, Anathema, Sigur Rós e Ulver."
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Dove si indirizzano, invece, i tuoi attuali ascolti?
"Ora di quei tre gruppi ascolto ancora molto solo i Sigur Rós... I miei ascolti si sono spostati principalmente verso la musica strumentale. Adoro l'ambient sognante di gruppi come Port Royal, Helios e Hammock, il post-rock degli Explosions In The Sky e dei Mono, e mi sono avvicinato un po' anche al jazz, quello più melodico ed orecchiabile come quello degli Esbjorn Svensson Trio o degli Chat Noir."
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La produzione dell'album è estremamente cristallina e la qualità dei suoni è sopra la media delle produzioni discografiche di questo genere. A chi vanno attribuiti questi meriti?
"Il merito è di Stefano Amerio e del suo Artesuono studio. In genere registro tutto a casa mia, poi, una volta finito il tutto, preparo un pre-mix e lo porto in studio; lì Stefano apre le mie sessioni di protools e si occupa del mix finale e del mastering. Stefano Amerio ormai è conosciuto a livello internazionale soprattutto nel panorama jazz, tanto che un disco registrato nel suo studio è stato nominato per i Grammy 2008... Spero tanto possa vincere perché se lo merita davvero."
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Cosa puoi dirmi del lavoro svolto dalla Final Muzik? Pensi di continuare a collaborare con questa label nell'immediato futuro?
"Conoscevo Gianfranco Santoro già ai tempi degli All My Faith Lost... e devo dire che sono davvero contento del lavoro che ha svolto. Mi piace l'idea di poter crescere assieme a questa nuova label, tanto che nel 2009 il mio prossimo lavoro uscirà sempre per Final Muzik."
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Chi è stato ad optare per una distribuzione capillare di "Across The Empty Night" limitata a sole 500 copie? Potremmo forse presumere che, con una maggiore promozione, l'album non sarebbe stato così snobbato dalla stampa e dal pubblico italiano?
"È stata una scelta presa assieme, consapevole e ragionata. Se pensi che nessuna label straniera e italiana ha considerato la mia musica e che, con la crisi, di questi tempi è molto difficile che qualche etichetta investa in nuovi progetti, credimi, non posso che ringraziare la Final Muzik. 500 copie sono abbastanza per farsi conoscere e poter vedere il responso degli ascoltatori, che è stato più che positivo. E sono contento che tutte le recensioni ricevute finora siano state ottime, valutando il prodotto sempre di ottima qualità. Non direi quindi che il disco sia stato snobbato, anzi, è stato recensito ed apprezzato dalle più importanti riviste e webzine italiane (voi compresi). Inoltre ho da poco saputo che sia Orkus che Zillo hanno parlato molto bene del mio disco, e sapere che la mia musica è ben vista anche all'estero è davvero gratificante sia per me che per Final Muzik. Non sono più i tempi per potersi permettere di fare il passo più lungo della gamba, e sono convinto che anche a piccoli passi si potranno raggiungere ottimi risultati. Forse non sai che Gianfranco Santoro pubblicò con la sua piccola etichetta di allora, chiamata Sin Organisation, "In A Sea, In A Lake, In A River, Or In A Teardrop..." con una tiratura di 300 copie, e guarda ora dove sono gli All My Faith Lost..."
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Forse Apart è un progetto mirato a nicchie di pubblico piuttosto ristrette? In questo senso la stampa del disco, limitata a sole 500 copie, parlerebbe in modo chiaro...
"Il mio non è certo un disco che vedrà i miei pezzi passare per radio o su MTV, ma più che di nicchia direi di settore... Ripeto, con tutte le netlabel che ci sono adesso e la crisi generale del mondo discografico (e non solo), pubblicare 500 copie è un ottimo inizio. Ormai molte etichette del genere agiscono in questo modo, e sinceramente preferisco poter fare più avanti una ristampa piuttosto che vedere i miei dischi fare la muffa in magazzino."
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Hai mai pensato di portare la tua musica su qualche palco di casa nostra? Io credo che questa possegga enormi potenziali, tanto da potere essere tranquillamente riproposta in sede live, magari in chiave semi-acustica e con la partecipazione di altri strumentisti. Tra l'altro, trovo che certi tuoi brani posseggano i giusti attributi per essere apprezzati dai fan del rock più atmosferico, come quello dei Porcupine Tree, degli ultimi Anathema o dei cugini Antimatter, band molto apprezzate dal pubblico italiano...
"È un'esperienza che vorrei fare prima o poi, ma fino ad ora ho sempre preferito sperimentare con musica nuova. Il problema è che per portare live i miei pezzi c'è bisogno di un sacco di lavoro... mi piacerebbe riarrangiare i brani, dando respiro con improvvisazioni per poter rendere ogni concerto diverso dall'altro, e sarebbe bello accompagnare il tutto con immagini e video... è sicuramente un lavoro che richiederebbe parecchio tempo in prove per poterlo realizzare. Sono molto meticoloso su queste cose, e non voglio fare dei concerti così tanto per fare..."
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La musica oscura si muove sul nostro suolo a passi lenti. Questi, però, lasciano tracce sempre più profonde e significative. Le realtà delle quali possiamo andare fieri sono numerose e gli entusiasmi verso di esse si fanno, di anno in anno, sempre più accesi. Vorresti lasciarci qualche considerazione sui tuoi colleghi? Cosa ne pensi dell'attuale scena italica e quali sono, tra i tanti, gli artisti che stimi maggiormente?
"Ho sempre trovato più affine ai miei gusti la musica del nord Europa, però devo dire che ultimamente ho scoperto un po' di gruppi che fanno musica davvero splendida: due li ho già citati prima, e sono i genovesi Port Royal ed i romani Chat Noir... Poi aggiungerei i Nosound, che senz'altro potranno piacere agli amanti degli ultimi Anathema."
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Pochi giorni fa mi è giunta la notizia di un tuo nuovo progetto: Revglow. Ti va di parlarcene?
"Revglow è un duo nato per gioco assieme alla bravissima cantante milanese Lilium. Conosciuta tramite myspace, ha collaborato in alcuni miei pezzi del prossimo disco e, visti i risultati, ci è venuta l'idea di registrare alcuni brani che non rientrassero nel progetto Apart, così, da quattro pezzi quali dovevano essere, questi sono diventati nove. La cosa bella è che il disco è stato creato e registrato in pochissimi mesi, nel modo più naturale e sereno possibile. Siamo molto soddisfatti del risultato finale e speriamo di trovare presto una label interessata. Da parte mia posso dire che questo progetto mi ha dato la possibilità di crescere sperimentando sonorità diverse da quelle tipiche di Apart, potendo così usare tutta una serie di suoni che non avrei mai utilizzato nel mio progetto per un discorso di mood ed omogeneità di sensazioni."
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Hai altri progetti per l'anno che sta per cominciare?
"Oltre alla speranza di poter vedere pubblicati i Revglow, il 2009 vedrà di sicuro l'uscita del disco doppio di Apart. L'album, intitolato 'Winter Fragments', concluderà così una sorta di trilogia iniziata con 'Across The Empty Night'. Così, dopo la notte, i miei nuovi 18 pezzi avranno come protagonisti la pioggia e l'inverno... Due dischi pensati separatamente ma che insieme creano una convivenza di contrasti e similitudini... Uscirà sempre in edizione limitata, magari in qualche confezione particolare, dobbiamo ancora decidere."
"Con tutte le netlabel che ci sono adesso e la crisi generale del mondo discografico (e non solo), pubblicare 500 copie è un ottimo inizio. Ormai molte etichette del genere agiscono in questo modo, e sinceramente preferisco poter fare più avanti una ristampa piuttosto che vedere i miei dischi fare la muffa in magazzino."
(Francis M. Gri)
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Concludo quest'intervista con l'augurio di ritrovarti presto su queste pagine e la speranza che tu possa raccogliere tutto il successo che meriti. Con quali parole vorresti accomiatarti dai nostri lettori?
"Ovviamente ringraziandovi per l'intervista, ma soprattutto per la bellissima recensione che mi avete fatto. Un caro saluto, con la speranza di continuare a far musica che vi possa emozionare..."
http://www.myspace.com/apartlyseconds
http://www.finalmuzik.com/