14-12-2008
MERZBOW
"Anicca"
(Cold Spring/Audioglobe)
Time: (57:54)
Rating : 7
Il giapponese Masami Akita, massimo rappresentante della scena noise, torna a distanza di brevissimo tempo a proporci un altro massacro audio, licenziato dall'attenta label inglese Cold Spring. "Anicca" è suddiviso in tre lunghe fasi a sé stanti, assai compatte e abbastanza diverse tra loro. La prima parte in particolare, registrata a Londra, si presenta con caratteristiche singolari, essendo costruita su un intreccio di percussioni improvvisate e rumori ricavati da alte frequenze: l'effetto è stridente ed emana curiosi sentori a metà strada tra il tribalismo e il rock vecchio stile, lacerato dall'elettronica. I rumori feroci, modulati sugli alti, proseguono anche in "Anicca Part 2" (registrato a Tokyo, insieme alla successiva "Part 3"), la quale, senza percussioni, si riallaccia al suono più tradizionale di Merzbow: una sorta di ininterrotto gorgo noise, diviso tra una base più cupa e una linea sovrapposta dall'andamento imbizzarrito e scomposto, che si dimena per oltre 20 minuti torturando senza pietà l'udito. La fase conclusiva si attesta su traiettorie più dimesse e composte, segnando un percorso audio meno sconnesso, ma al tempo stesso più insistente e ossessivo. "Anicca" è un classico album di noise giapponese, che prende vita unicamente dal gusto per la ricerca e l'eccesso; come di norma i rumori hanno sempre un forte mood metallico e artificiale, fatto che ne rende doloroso l'ascolto: non a caso dopo la prima mezz'ora si ha l'impressione di avere un punteruolo di ferro ficcato nell'orecchio. Se da un lato gli appassionati del genere avranno pane (durissimo) per i loro denti, in assoluto la prima parte del dischetto rimane un bell'esempio di sperimentazione libera: uno di quei piccoli lampi di genio che hanno reso e rendono tuttora celebre l'opera di Merzbow.
Michele Viali