05-12-2008
INFESTATION
"Bastion Intouchable"
(Rage In Eden)
Time: (64:50)
Rating : 6.5
La rinomata Rage In Eden continua a scovare nuovi talenti alle latitudini più disparate, e l'ultima scoperta della label polacca risponde al nome di Infestation, one-man-project condotto dal canadese Louis Carrier. Fondato nel 2003, questo nuovo act dal monicker che rimanda a certo metal estremo (genere che fa parte del background di Louis) ha speso gli ultimi quattro anni per rifinire e cesellare il proprio debutto, ovvero gli undici brani che compongono questo bellicoso "Bastion Intouchable". Non quindi l'ansia di pubblicare subito di tutto e di più che attanaglia troppi nomi di quel filone martial/symphonic/industrial al quale Infestation appartiene a pieno titolo, bensì la volontà di concentrare i propri sforzi per non inaugurare una carriera all'insegna del manierismo: in questo modo Louis è riuscito se non altro a realizzare un lavoro molto curato, la cui resa sonora esalta quella ferocia bellica e quel pathos guerresco che sono i cardini stessi del songwriting di Infestation. Quanto al sound, le influenze dichiarate sulla pagina myspace parlano chiaro: The Protagonist, Puissance, Raison D'Être, Rome, Triarii, Von Thronstahl, Dernière Volonté, Der Blutharsch, Across The Rubicon, Arditi, Sophia ed In Slaugther Natives (e noi aggiungeremmo Karjalan Sissit e Phragments), oltre a compositori classici quali Wagner, Holst e Tchaïkovsky, molto neofolk (genere che però pare non influenzare particolarmente Louis all'atto pratico) e, come suggerito poc'anzi, parecchio metal estremo. Se i nomi citati rappresentano delle chiare influenze stilistiche per il sound di Infestation, strabordante nel suo essere marziale, bellicoso come il più feroce degli eserciti e tremendamente vorticoso nelle sue forti espressioni sinfoniche (decisamente wagneriane), il metal estremo deve senz'altro aver influenzato il Nostro per quanto riguarda la performance vocale, che risulta infatti decisamente cruda e ferale nel suo intersecarsi con le melodie possenti e le ritmiche rocciose dei vari brani. "Aneanti", che segue la classica intro, è l'immediata dimostrazione delle prerogative del sound di Infestation: potentissima nel suo incedere marziale, bellicosa ed apocalittica all'eccesso nelle sue trame orchestrali, con le ruvide urla di Louis stemperate solo dagli apprezzabili stacchi pianistici. Tuttavia Infestation è un progetto che, nonostante i quattro anni di lavoro spesi a lavorare sul debutto, paga ancora un certo grado di inesperienza, che nella fattispecie si traduce in un songwriting complessivamente troppo unidirezionale, dove solamente l'acida componente electro della caotica e spietata "En Garde!" e le atmosfere più severe e plumbee di "Notre Combat De Raison" riescono ad apportare qualche timida variazione all'insieme, pur rimanendo assai vicine come concezione al restante materiale. Ciò spiace soprattutto alla luce di quanto espresso da Louis nella conclusiva e lunga title-track, a dir poco oscura ed inquietante, che si eleva sopra ai restanti brani grazie ad un approccio più ambientale ed a soluzioni più interessanti dei consueti ritmi marziali usati a profusione nell'intero album. Infestation sembra poter ambire a buoni traguardi in chiave futura, ed in ogni caso si tratta di un act che può già regalare delle soddisfazioni a chi ricerca il materiale più feroce in ambito martial/industrial, ma dall'ascolto del debut in esame traspare chiaramente la necessità di diversificare maggiormente il songwriting già col prossimo lavoro, onde evitare di risultare monotematico e di rimanere relegato fra le seconde linee. Staremo a vedere se tutto ciò si verificherà o meno: nel frattempo i seguaci delle sonorità industriali di stampo marzial/sinfonico più battagliere possono comunque vagliare questo positivo esordio, certi di non sprecare il proprio tempo.
Roberto Alessandro Filippozzi
http://www.myspace.com/infestationquebec