28-09-2008
MIEL NOIR/B-MACHINA
"Weiss"
(The Eastern Front)
Time: (51:16)
Rating : 6.5
Lo split album "Weiss", limitato a sole 300 copie e confezionato in un'ampia copertina cartonata apribile, tiene a battesimo il debutto su label di Miel Noir, dopo la pubblicazione del demo-CD "Cabaret Grotesque", recensito mesi fa proprio su queste pagine. Il progetto del bulgaro Dimo Dimov (già collaboratore di Allerseelen e Sturmpercht, nonché creatore dell'act neofolk Svarrogh) va a dividersi lo spazio con il duo austriaco B-Machina, attivo ormai da un paio di anni e conosciuto anche con il nome Bonemachine. Quest'ultimo progetto fornisce tre soli brani basati (come di norma) su una dark ambient metallica e rumorosa, che scade spesso nella noia più totale soprattutto nel caso dei pezzi "The Colour Of My Innocence" e "Fahnne Empor!". A questi segue una lunga pausa costituita da ben 13 tracce vuote (non a caso il titolo del disco è "Weiss", bianco), preludio alla conclusiva, e prolissa nei suoi oltre 11 minuti di durata, "Wald Aus Steine & Rost": qui uno strumento a corda interviene a dare corpo ad ondate di rumore asettico, riuscendo a variare un minimo, con caldi toni mediterranei, il sound statico del gruppo. Sul versante opposto Miel Noir si presenta senza i suoi importanti accompagnatori (su tutti Gerhard di Allerseelen, ma anche Arioch, Marcel P. e Kenji Siratori) i quali avevano arricchito il demo "Cabaret Grotesque", così le sei tracce senza titolo abbandonano i droni oscuri per dare spazio a percussioni elettroniche, temi di tastiera che non esitano a comporre melodie e densi rumorismi di sottofondo. In alcuni momenti sopraggiunge il retroterra metal di Dimo con uniformi sferragliate di grezza chitarra elettrica, mentre un ampio lavoro viene fatto sulla voce, sempre rielaborata per spoken word divisi tra urla e declamazioni. La maggior parte delle ruvide sonorità rimandano senza dubbio al black e le ambientazioni cupe risentono più di Burzum e seguaci che della classica dark ambient europea. Se B-Machina rimane, almeno per me, un progetto deludente, Miel Noir ha più di un motivo per attirare l'attenzione: riesce ad unire lo spirito black più sporco e rumoroso a suoni industriali, per un risultato che mira a fondere due anime diverse. Ma al di là di ciò il primo full-length di questo act bulgaro, in uscita per questo autunno sempre per la The Eastern Front e intitolato "Der Hoenigfluegel", sembra preannunciarsi decisamente diverso e addirittura segnato da spunti neoclassici. Aspettiamo con fiducia...
Michele Viali
http://www.myspace.com/warandtime
http://www.theeasternfront.org/