22-09-2008
COLD FUSION/RUKKANOR
"Wunderwaffe"
(Rage In Eden)
Time: (41:30)
Rating : 7
Ristampa definitiva per questo piccolo classico di ambient marziale, realizzato in origine nel 2004 in un'edizione CDr contenente due sole tracce, quindi riproposto nel 2005 nella versione CDr 'allargata' a 6 tracce e, finalmente, oggi ristampato in formato CD con due ulteriori tracce bonus provenienti dalla sessione originaria. Cold Fusion e Rukkanor, progetti polacchi nati sotto l'egida dell'allora War Office Propaganda, rientrano a pieno titolo in quell'industrial marziale di seconda generazione nato sulla scia di nomi celebri (Der Blutharsch, Les Joyaux De La Princesse ed altri), cui spesso è stata avanzata la critica di proporre sonorità troppo derivative o di adagiarsi su uno stile che ormai ha detto tutto ed è giunto alla fine dei suoi giorni. "Wunderwaffe" è di certo costruito con gli ingredienti tipici del genere: percussioni possenti e trionfali, tappeti elettronici ricchi di pathos e oscurità, nonché malinconici motivi di piano. Fattori che trasmettono ottimamente l'immagine di devastazione e orrore della guerra, divisa tra la quiete e la tempesta, tra il trionfo di potenza di chi distrugge e la disperazione di chi subisce: due facce della stessa medaglia che vengono dipinte da Marcin Bachtiak (Cold Fusion) e Robert Marciniak (Rukkanor) evitando le atmosfere da colonna sonora ed optando per un mood elettronico che trova le sue radici unicamente nell'industrial culture. Il sostrato storico di tutta l'opera sono le armi miracolose, "Wunderwaffe" appunto: così un alto esponente della Germania nazista definì gli ordigni esplosivi V1 e V2 utilizzati dal Reich sul finire della guerra. Il tema trattato lega il lavoro a un filone musicale ben definito e dà quel contorno fondamentale per poter 'vivere' appieno l'intensità dell'album senza alcuna ulteriore finalità, come specificato dagli stessi autori nel retro copertina. Se da un canto "Wunderwaffe" non si allontana di un centimetro dagli stilemi tipici del filone marziale, dall'altro non gli si può negare un'ottima incisività (che non tutti possono vantare!), ragion per cui, a mio dire, accanto alla discografia del fu Der Blutharsch, un posto potrà essere occupato di diritto dalla produzione di questi due autori, a loro modo importanti in un panorama che continua a vivere con onore.
Michele Viali
http://www.myspace.com/rukkanor