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Room 104

08-05-2008

VV.AA.

"Steinklang Industries III 2006-2007"

Cover VV.AA.

(Steinklang Industries)

Time: (79:21)

Rating : 8.5

La label austriaca Steinklang Industries torna alla pubblicazione di un sampler promozionale dopo la fortunata uscita storico-celebrativa "Steinklang Industries Disco 1994-2004", seguita dall'aggiornamento "Steinklang Industries II 2005-2006". Questo terzo capitolo della serie, come sempre caratterizzato da un prezzo irrisorio, presenta brani tratti dalle produzioni del biennio 2006-2007, dividendo il CD in due parti distinte: la prima dedicata all'industrial, al noise e alla dark ambient e la seconda caratterizzata da brani relazionabili alla matrice folk. Le nuove leve si accostano ai classici in entrambe le sezioni: la prima tranche rende evidente come la Steinklang si stia spostando dal rumore ritmico, tipico degli albori, al noise tout court, non disprezzandone le derive ambientali assai in voga di questi tempi, qui rappresentate da Stahlwerk 9 (con un brano tratto dal recente "Revolution Of The Antichrist") e dal suo neonato side project Indigo Larvae, oltre alle atmosfere plumbee e metalliche del giovane act Grimbergen. La power electro più dura ci aggredisce con "Regim 218" di S.T.U.G. 218, side-project di Deadwood, in pratica un tornado metallico che investe lo stereo, e con la rozza "Burst Cloud" di Antracot. Il celeberrimo Flutwacht propone un tipico rumorismo ritmico, mentre "Plastic Society" di Institution D.O.L. si avvicina al sound dei vecchi Genocide Organ, con voce urlatissima su sottofondo truce. Compare anche la vecchia scuola industrial con Dissecting Table, progetto di cui la Steinklang ha di recente pubblicato due raccolte retrospettive, e non a caso l'immensa "Dark Side Of The Life" risale al 1990 (dall'album "Between Life And Death"), incentrata su una ritmica marcatissima (memore di certi Test Dept.) e una 'voce' da mastino incazzato. Maurizio Bianchi continua il connubio artistico con David Van Ravensteijn (dopo il lavoro per il mastering di "In Hoc Urbia Miazi"), che si firma in questo caso come Land Use, per un brano profondo e ambientale legato alle nuove esperienze dell'autore italiano. Chiude la sezione industrial e apre quella folk Peter Savelkoul, da una parte col suo progetto principale A Challenge Of Honour e dall'altra con il side-project Un Defi D'Honneur, ma in entrambi i brani è la ritmica marziale a farla da padrone, in un caso ("Ulrike Meinhof") più spartana e ferrea, nell'altro ("Rue De Verdun") arricchita da motivi pop à la Dernière Volonté. La tranche folk continua con Allerseelen, che torna alle ritmiche circolari degli inizi con l'eccellente "Kastanienlied", tratta dall'ultima acclamata fatica "Hallstatt". I colori locali emergono nelle tracce dei portoghesi Sangre Cavallum, degli austriaci Sturmpercht, in quella di Svarrogh dal forte sapore est europeo (sebbene la voce filtrata ci conduca anche verso lidi moderni) e da "A Single Flower" di In Gowan Ring, brano quest'ultimo che non avrebbe sfigurato nella recente compilation "John Barleycorn Reborn" se non fosse per la nazionalità irlandese della band. "Une Jeune Fillette" di Wekraum, bella litania con vocalist femminile, anticipa l'album di prossima uscita, mentre il folk popolare degli esordienti Zlye Kukly, provenienti dalla Russia, gode di un cantato che rimanda assai da vicino al nostro Branduardi. Estremamente interessante il brano "It's All Right" di Phase II, un progetto parallelo dei Changes risalente agli anni '70 - di cui ci auspichiamo ristampe - che mescola suoni folk con arrangiamenti di synth analogici. La chiusa è affidata alla fantastica ballata di Waldteufel "Perchta Und Die Spinnerin", inedito inserito come bonus nella recente ristampa di "Raunacht" che da solo vale l'acquisto dell'intera compilation. L'unico limite dell'opera è riscontrabile nel fatto che qualche brano è ridotto a 'excerpt', ovvero incompleto a causa dell'eccessiva durata dell'originale, e quindi non adatto ad essere inserito in una compilation che, data la quantità, ha chiari problemi di spazio. La qualità non sembra comunque mai scemare in casa Steinklang: il sampler vi sarà di grande utilità per definire i dettagli di un ordine massiccio presso l'etichetta austriaca, senz'altro tra le migliori del settore indipendente.

Michele Viali

 

http://www.steinklang-records.at/