10-03-2008
WEIHAN
"Symphonies Of Divination"
(Old Europa Cafe)
Time: (43:35)
Rating : 7
Questo duo belga presenta il secondo lavoro di lunga durata affidandosi ai tipi della nostra Old Europa Cafe, dopo aver pubblicato il debut album nel 2004 grazie all'interessamento della piccola grande label francese Cynfeirdd. Le caratteristiche dei Weihan sono quelle tipiche del genere elettronico/marziale, senza sfumature che possano condurre altrove: lavorando esclusivamente con synth e programmatori, Jurgen e Miguel creano 11 tracce di ambientazione bellica supportata da importanti riferimenti testuali. Far parte di una grande famiglia musicale non è una pecca quando il prodotto è realizzato con gusto, impegno e buona ricerca tematica; oltre a ciò, "Symphonies Of Divination" è in grado di sfoggiare una potenza e una maestosità sonora che rimandano ai lavori dei Sophia di Peter Pettersson con alcune puntate dal sapore cinematografico e con rari momenti che possono ricondurre al black metal sinfonico. Gli argomenti affrontati non si discostano dalla classicità 'bruna', a partire dalle critiche al mondo moderno, al progresso, al cristianesimo, in favore di un ritorno ai tempi antichi pre-cristiani immersi nel paganesimo germanico, con un uomo (senz'altro nietzschiano) in grado di fondare su sé stesso la propria ragion d'essere, capace di mostrare valori ormai perduti di sacrificio estremo per la madrepatria e le proprie genti. Tutti temi sviluppati tramite uno spoken-word evocativo che si muove imperioso su percussioni marziali, tastiere eroiche ed alcuni samples che riproducono cori o mimano strumenti classici. Il risultato finale è la creazione di un'atmosfera di grande pathos e tragicità che riproduce un'era di decadenza e di opposizione ad un'apocalisse imminente (il tutto può anche ricordare a tratti agli H.E.R.R. di "Winter Of Constantinople"). Le atmosfere da guerra godono di un tocco di vitalità barbarica e antica che molte produzioni analoghe tralasciano in favore di sonorità vicine (come di norma) alle due guerre mondiali: spicca su tutti i brani "Bonds Of Blood", pezzo dotato di un fiero andamento battagliero, ma l'intero album rimane comunque un eccellente tassello dell'abbondante panorama industrial guerresco. Vivamente consigliato ai seguaci della brown area e dell'ambient marziale.
Michele Viali
http://users.pandora.be/weihan/