11-02-2008
WACH
"The End Of All Dreams"
(Klangfeld Seuchentrieb)
Time: (46:44)
Rating : 6.5
Disco d'esordio per il duo austriaco Wach, il quale opta per un'edizione limitatissima (solo 30 copie!) e molto lussuosa nel suo slipcase in pelle. I suoni percorrono le strade della dark ambient, elettronica che sfocia a momenti in vortici noise ("Wie Kalter Stein") e ritmiche gelide che si impongono tra i fragori sintetici ("Domination Desire"e "The Long Goodbye"). Le atmosfere cupe sembrano introdurci in freddi capannoni cibernetici, industrie prive di vita frutto di una modernità abbandonata dall'uomo e in grado di prendere il sopravvento. I momenti migliori emergono laddove i nostri si discostano un minimo dall'ambient music, vale a dire nelle due tracce d'esordio "Welcome To..." e "...The Freakshow", dalla chiara valenza introduttiva: qui melodie minimali si fondono con un rumore bianco di sottofondo e suoni analogici si intrecciano ai temi che andranno a caratterizzare tutto l'album, portando a risultati interessanti e fuori dalla norma, soprattutto rispetto a quanto contiene il resto del disco. Lo stile tipico dei Wach si lascia ascoltare meglio nel loro successivo "The Fear", grazie ad una durata più contenuta che ne valorizza meglio le peculiarità, ma "The End Of All Dreams" contiene forse spunti migliori e più originali che emergono tra passaggi ripetitivi. Chiude l'album il video "Plague & Waste" che, girato in bianco e nero, commenta assai bene il lato immaginativo del Wach-sound: oggetti e strutture industriali più o meno in disuso vengono ripresi in modo da far perdere il senso di materialità, conducendo verso un astrattismo che si sposa alla perfezione con il concetto di musica industrial. Le pochissime copie prodotte fanno di "The End Of All Dreams" un album di difficile reperibilità, appannaggio di soli collezionisti. Credo e mi auguro che in breve tempo il duo austriaco abbia il buon gusto di produrre anche la 'brutta' ma popolare copia standard in CD, in modo da far giungere il proprio suono a tutti i comuni mortali.
Michele Viali
www.klangfeld-seuchentrieb.cjb.net