05-10-2024
TENHORNEDBEAST
"Capra Hircus"
(Cold Spring)
Time: CD (63:40)
Rating : 6.5
Torna col nuovo album la creatura di Christopher Walton, autore britannico ben noto nella scena non soltanto per la sua ventennale e nutrita esperienza discografica in ambito dark ambient come TenHornedBeast, ma ancor prima per la sua militanza nel celebrato duo Endvra negli anni '90. È per la sesta volta l'inglese Cold Spring ad occuparsi della pubblicazione, anche stavolta in un pregiato digipack a sei pannelli adornato dal bel lavoro grafico della solita Abby Helasdottir, che fa il paio col mastering curato da Martin Bowes per quanto concerne la qualità, visiva come di resa audio. L'esperto Walton, dismessi i toni foschi del precedente "The Lamp Of No Light" (2022), s'incammina per le colline Cheviot alla ricerca di quei luoghi dove si riuniscono le capre selvatiche, descritti come gli ultimi luoghi dove si possa trovare dell'autentico Etenismo, dal quale il Nostro ha inteso farsi ispirare in un viaggio che, sin dalle ambientazioni dilatate dell'iniziale "The Hallowing Of The North", descrive ampi spazi ampi di natura selvaggia in cui il tempo non ha rilevanza. C'è forte intimismo nei frangenti edificati su temi melodici (la morbida "Cup & Ring" e la mesta, drammatica "One More Leaf"), ma il pezzo forte dell'opera è indubbiamente costituito dai 21 minuti abbondanti di "How Pan Healed The Christ", esemplificativa di come, fra scuri cenni rituali e riverberi arcigni, le ambientazioni di Walton siano sempre in movimento, pur nel loro forte carattere didascalico ed in una dilatazione non semplice da gestire. Spogliato di quelle vibrazioni doomish più volte evidenziate in passato, il sound odierno di THB si lascia alle spalle anche quel sulfureo drumming più volte impiegato, lasciando intravedere da lontano qualche colpo ritmico giusto con "The Hearts Of All Men Dwell In The Same Wilderness", che chiude l'opera con toni evocativi e misterici. Impeccabile sul piano tecnico e realizzativo, Walton rimescola parzialmente le carte senza uscire dal seminato, sfruttando determinati elementi - a scapito di altri - che hanno portato THB sino a qui, in una formula che neppure stavolta mira a sorprendere, ma che rimane una assoluta garanzia per quei cultori di dark ambient per i quali l'alta qualità professionale è una componente irrinunciabile nell'esperienza d'ascolto.
Roberto Alessandro Filippozzi
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