31-05-2022
UNDIRHEIMAR
"H"
(Black Mara)
Time: CD (41:32)
Rating : 8
Continuiamo a parlare di quest'ottimo progetto canadese, incontrato di recente col nuovissimo EP "Vardlokkur", lavoro che era stato preceduto lo scorso gennaio dal terzo album "H" (oggetto della presente recensione), uscito per la russa Black Mara sia nella splendida confezione A5 rigida con pendente in legno (con rune incise che splendono al buio) e set di foto/inserti esplicativi, sia in una limitatissima tiratura su nastro. Come già accennato nella recensione di "Vardlokkur", siamo di fronte ad un album che, come il precedente "Angrboda" del 2021, si presenta per molti versi ancor più minimale del debut "Heljarrúnar", per un'opera che è la prima di tre offerte ad Hel, la Dea dei morti nella mitologia norrena, all'interno di un concept basato sulla runa Hagal e sul suo potere. Quello di Undirheimar non è un suono fatto per intrattenere l'eventuale ascoltatore, bensì la genuina testimonianza audio - da condividere con le anime affini - di un profondo approccio rituale alla spiritualità ed alla vita in generale, nato da esigenze intime ed irrinunciabili anche nel lato artistico. Le due lunghe parti dell'opera, ciascuna di venti minuti abbondanti, non deviano da un percorso ben tracciato: fra il risuonare dei corni ed i temi melodici ancestrali, sono il tipico e gutturale throat-singing e le percussioni primitive e tribali a caratterizzare l'operato dell'act canadese, anche stavolta con la consueta potenza rituale ed evocativa. Intensa nei suoi saliscendi la prima parte, più ipnotica e vorticosa la seconda, con un dato univoco: "H" è un altro eccellente ed altamente suggestivo esempio di Thursian shamanic ritual ambient, da parte di un progetto che in brevissimo tempo si è costruito una notevole e meritata reputazione con tutta la credibilità del caso, raggiungendo Phurpa nell'Olimpo di queste particolari sonorità.
Roberto Alessandro Filippozzi
https://undirheimar.bandcamp.com/
https://blackmara.bandcamp.com/