25-04-2022
THETA
"Vision Of One"
(Zoharum)
Time: CD (43:24)
Rating : 7
Dieci mesi dopo l'apprezzato "Total Divison", il progetto di Themistoklis Altintzoglou rilascia il suo secondo lavoro per la polacca Zoharum, in una carriera che ha visto Theta finalizzare circa 25 uscite complessive in meno di un decennio. Il musicista greco - ma residente in Norvegia - sembra voler stavolta voler mettere da parte quei riverberi chitarristici rumorosi e dronici che avevano caratterizzato soprattutto l'album precedente, preferendo percorrere ambientazioni più dimesse e minimali. Edito nelle 300 copie del bell'ecopack a sei pannelli, "Vision Of One" apre con le glaciali folate noise-ambient di "Left At The Desolate Peak", i cui squarci arcigni - che ritroveremo a più riprese nel disco - paiono delle vocals distorte sino al delirio ferale, sorta di residui di un retaggio metal e punk, mentre i fendenti industriali si fanno scortare dalla tensione crescente di "Where 1000 Hands Point", edificata su drammatici temi para-sinfonici. Le ossessioni droniche sfociano pian piano in atmosfere lugubri ("Weak Spine Of The Crude"), fra rarefatte note di piano a suggello dell'enfasi drammatica ("Solving Dead Mist") e minimali cenni melodici che danzano sul magma ambientale ("Fire From Ashes Redeemed"). Mantenendo alta la qualità in ogni senso, a partire dalla resa audio, Theta vira stavolta verso ambientazioni oscure meno impattanti e più dilatate, lasciando magari l'amaro in bocca a chi aveva particolarmente gradito la precedente fatica, ma dimostrando di saper lavorare di fino per donare di volta in volta alla tela le sfumature più adatte, evitando così di scadere nella ripetizione degli schemi.
Roberto Alessandro Filippozzi