18-12-2007
THOROFON
"Final Movement"
(Klanggalerie/Masterpiece)
Time: (74:43)
Rating : 8
L'industrial, quello puro e senza troppe contaminazioni annesse, è un genere che affascina non solo per il presente, ma anche per il suo illustre passato. Proprio per questo motivo, ogni qualvolta ci troviamo davanti ad un reperto storico della suddetta scena, restiamo totalmente ammaliati da un fascino ipnotico che sembra provenire da un'altra dimensione: è il caso di "Final Movement" dei veterani Thorofon, un disco neppure tanto vecchio (fu stampato solamente in vinile sei anni or sono), ma ormai introvabile. Questa ristampa, limitata a 500 esemplari, presenta inoltre un brano del 2003 ("Sexaspastik") estratto da una compilation mai pubblicata, oltre ad un'appendice di cinque song che in origine uscirono sul 10" "Bloodheat" (sempre del 2001). Questa è industrial music di primissima scelta, debitrice nei confronti degli SPK e delle avanguardie rumoriste degli anni Novanta, senza per questo cedere il passo alla deriva noise o power-electronics di ultima generazione. Le vocals di Anton Knilpert declamano lyrics politicamente scorrette, mentre sullo sfondo si accavallano nervose vibrazioni elettroniche e sintetizzatori manipolati anche dalla fanciulla Geneviève Pasquier, che qualcuno di voi si ricorderà per i suoi discreti lavori solisti. Tra i passaggi più significativi del disco meritano una citazione "Blue Box Syndrome" (oscura ed ossessiva) e la ritmata "Riotdictator", episodio nel quale la voce diventa una valvola di sfogo non indifferente, come una sorta di colonna sonora di una manifestazione non autorizzata (il testo non è da meno: 'CIA...FBI...control the world'). Dopo una carriera durata un decennio (1995-2005) e la successiva mutazione nel nuovo progetto The Musick Wreckers, anche per i Thorofon è arrivato il momento di raccogliere i frutti (postumi) di un passato sì importante, ma a volte sottovalutato o ancor peggio trascurato. "Final Movement" è uno splendido affresco industriale carico di rabbia nei confronti della massificazione contemporanea... un concept che da solo vale l'acquisto dell'album.
Chemnitz
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