30-01-2022
HYBRYDS
"Cortex Stimulation/Virtual Impact"
(Zoharum)
Time: CD 1 (71:39); CD 2 (69:51)
Rating : 7.5
Continua la serie di ristampe della discografia di Hybryds, messe a punto dalla label polacca Zoharum: il presente lavoro è infatti preceduto da altri quattro recuperi, risalenti alla prima fase artistica della band. Come molti sapranno, Hybryds è un collettivo belga attivo in maniera massiva dagli anni '90 (ma nato nel decennio precedente) che ha contribuito a rinnovare gli schemi sonori industriali con commistioni tribal, senza rimanere mai ancorato a localismi troppo smaccati, ma anzi calcando la mano sull'unione tra elettronica, rumorismi moderni e cadenze martellanti che rimandano al passato. "Cortex Stimulation" e "Virtual Impact" sono due album editi rispettivamente nel 1996 e nel 2000 dalla Daft Records del connazionale Dirk Ivens (Dive, Absolute Body Control) a cui partecipano - tra gli altri - lo stesso Ivens, oltre a Deutsch Nepal e - limitatamente a "Virtual Impact" - anche P.A.L.. Il primo disco ricalca una fase artistica già diversa rispetto agli albori, più incentrata su rumori industriali che sui celebri ritualismi minimali degli inizi: una scelta stilistica che si allinea con quanto andava in voga al tempo, pur rimanendo evidente una personalità compositiva che insiste su circolarità percussive che sembrano voler tingere di attuale qualche oscuro rituale magico-sessuale. Il secondo disco è stato registrato dal vivo al WGT e al Nursery Injection Festival, rispettivamente nel 1997 e nel 1998. Ciò che più risalta è lo scarto con i lavori da studio: i pezzi, infatti, se ascoltati ad alto volume, coinvolgono in modo poderoso grazie a suoni avvolgenti e marcati, concepiti per creare un'atmosfera serrata decisamente più aggressiva di quella prodotta dalle registrazioni in studio. Nel complesso, ad oggi, dopo circa vent'anni, rimane evidente l'ispirato ingegno di questa band, che porta a "staccare" dalla prevedibilità e ad essere avanti anni luce anche rispetto alle evoluzioni sonore successive; a ciò va aggiunta la capacità di rivisitare i propri brani in sede live, arricchendoli e potenziandoli fino a modificarne la resa audio, fatto raro nel settore della musica underground. Una coppia di lavori indubbiamente da recuperare per chi ancora non li conosce. Ben curata anche la veste grafica e la custodia in digipak multipanel.
Michele Viali
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