Logo DarkRoom Magazine
Darkroom List menu Room101 Room102 Room103 Room104 Room105 Room106 Room107 Room108 Room109 Reception
SYNTHPOP, FUTURE-POP, TRIP-HOP, CHILLOUT E TUTTA L'ELETTRONICA PIÙ ACCESSIBILE E MELODICA
HARSH-ELECTRO, EBM, ELECTRO-INDUSTRIAL, IDM E TUTTA L'ELETTRONICA PIÙ ABRASIVA E DISTORTA
DARKWAVE, GOTHIC, DEATHROCK, POST-PUNK E AFFINI
INDUSTRIAL, AMBIENT, POWER ELECTRONICS E TUTTE LE SONORITÀ PIÙ NERE ED OPPRIMENTI
NEOFOLK, NEOCLASSICAL, MEDIEVAL, ETHEREAL E TUTTE LE SONORITÀ PIÙ DELICATE E TRADIZIONALI
TUTTO IL METAL PIÙ GOTICO ED ALTERNATIVO CHE PUÒ INTERESSARE ANCHE IL PUBBLICO 'DARK'
TUTTE LE SONORITÀ PIÙ DIFFICILI DA CLASSIFICARE O MENO RICONDUCIBILI ALLA MUSICA OSCURA
LA STANZA CHE DEDICA LA DOVUTA ATTENZIONE ALLE REALTÀ NOSTRANE, AFFERMATE E/O EMERGENTI
LA STANZA CHE DEDICA SPAZIO ALLE BAND ANCORA SENZA CONTRATTO DISCOGRAFICO

Mailing-List:

Aggiornamenti su pubblicazioni e attività della rivista


 

Cerca nel sito



Room 104

17-01-2022

IEROPHANIA

"Ritual Works For Destruction I [Sound Of Coprophagy]"

Cover IEROPHANIA

(COD Noizes)

Time: MC (45:16)

Rating : 7

Nel 2009, dopo aver già collezionato alcune uscite, il duo russo Ierophania pubblicò separatamente le due parti di "Ritual Works For Destruction", basate sulle due cose che meglio incarnano la più profonda natura umana: la guerra ed il sesso. La prima parte, originariamente pubblicata dalla defunta Tachibana Records nelle 139 copie del CDr, era quella riguardante il sesso, e lo scorso agosto è stata ristampata dalla COD nei 47 esemplari numerati a mano in audiocassetta con confezione in cartoncino, dopo la necessaria rimasterizzazione e con artwork rinnovato. Un lavoro dal carattere meno rituale, creato con metodologie noise/industrial tipicamente old school (i New Blockaders sono dietro l'angolo) che sconfinano nella musica concreta, in un melange di clangori, rumori, colpi nervosi, marcette campionate, samples ed ambientazioni scure e minacciose. Solo due lunghe tracce: "Brutal Ejaculation", più propriamente industriale ed old school nelle dinamiche, e "Ceremony Of Sucking Shit", che sfoggia qualche tratto rituale in più, anche se con modalità sempre vicine al rumorismo. Anche la crudezza con cui viene affrontato il tema portante testimonia di un approccio industriale prima paniera, in un lavoro che magari non avrà rappresentato il culmine dell'opera degli Ierophania, ma che il duo ha interpretato con la consueta efficacia. Altra ottima occasione per recuperare un tassello della discografia di questo eccellente e compianto act.

Roberto Alessandro Filippozzi

 

https://myspace.com/ierophania

https://codmusicdistro.bandcamp.com/