16-10-2021
RAPOON / LORDS OF INFINITY
"Split"
(Zoharum)
Time: CD (67:13)
Rating : 7
Da sempre avvezzo alle collaborazioni con altri act, il veterano britannico Robin Storey, mente unica del longevo progetto Rapoon e co-fondatore degli Zoviet France, condivide stavolta l'uscita - un bel digipack a sei pannelli edito in 500 esemplari - col giovane duo russo Lords Of Infinity, composto da Marina Kryzhanovskaya e Mikhail Kiryukhin e con all'attivo una manciata di uscite digitali tra il novembre del 2017 ed il maggio del 2019. Pubblicato lo scorso marzo con artwork curato dagli stessi protagonisti, il dischetto si apre con le cinque tracce firmate da Storey, che abbandona per l'occasione la propria ormai tipica vena etno-ambient e nelle note specifica come abbia inteso tornare ai processi originari degli Zoviet France, con un approccio rituale e sciamanico alla composizione di natura più spirituale che concettuale, elementale e primordiale. Intenzioni che paiono rispettate soprattutto in apertura, con la vibrante e spiritualmente tesa "Cael Ca" e la più minimale "A Shadowed Look" dai suoni arcaici, entrambe foriere di una ritualità che non figura invece nella melodica e melliflua "Cael Dijan". Sono i battiti ossessivi, i fiati scenografici e qualche sample vocale ben piazzato ad animare "Raging Soul", mentre la vibrante "Cael Varen" chiude la porzione firmata Rapoon con le sue trame rarefatte. Una pronunciata ritualità torna con la prima delle due lunghe tracce del duo russo, "Ewig Ruft Das Meer", in cui il suono dei corni crea un effetto efficacemente suggestivo; sono invece i suoni naturali a fare da sfondo agli oltre 24 minuti di "Hidden Treasures", tra fiati ossessivi, squarci ferali e ondate sferzanti. Se Rapoon è una garanzia, anche quando l'approccio muta (come in questo caso), i LOI sono un progetto in crescita che può ben figurare nella scena ritual/experimental/ambient, e questo split, pur non sconvolgendo alcun canone compositivo, risulta efficace nel suo voler musicare "il matrimonio fra tutto ciò che esiste ed il fluire dell'eternamente giovanile energia vitale" (come il duo russo ha inteso specificare), oltre che suggestivo nei suoi momenti salienti.
Roberto Alessandro Filippozzi