05-06-2021
THETA
"Total Division"
(Zoharum)
Time: CD (49:16)
Rating : 7.5
Con una discografia che ammonta a quasi venti realizzazioni (oltre ad un paio di collaborazioni a colonne sonore per film horror brasiliani) dal 2013 ad oggi, il greco Themistoklis Altintzoglou, residente a Tromsø in Norvegia ed anche impegnato con progetti quali ISØLATIØN e Metatag, approda alla corte della polacca Zoharum dopo aver gravitato in una piccola galassia di etichette minori. La nuova fatica, pubblicata nelle 350 copie del bell'ecopack a sei pannelli, porta il nome dell'etichetta recentemente fondata dallo stesso Themistoklis, e la Zoharum, nel ricordare che le radici musicali del Nostro sono da ricercarsi nell'hardcore punk come nel black e doom metal, e che il suono della chitarra è il fulcro della sua ispirazione, non esita a definire "Total Division" il lavoro "più metal" mai pubblicato dal marchio polacco. Ovviamente non parliamo di modalità metal tradizionali, trattandosi di un act che si è sempre mosso in territori industrial/ambient, bensì di un impiego dronico e noisy dei riverberi chitarristici, magari non così evidente in quell'iniziale "Shallow Well" che sembra proseguire nel solco industriale di lavori precedenti, con tanto di pulsioni electro ed una melodia evocativa e notturna, ma già più tangibile nei vortici noise dell'arcigna "Cradle Stone", e infine conclamato con le pennate droniche della minacciosa "Soul Discount". Con una produzione di prim'ordine, sia le ambientazioni lugubri di "Coal Draw" che le masse sonore minacciose di "Glacial Mass" (ripresa sul finale come bonus track in una bella versione che include le evocative vocals di Magdaléna Budínová) risaltano al meglio, mentre le pulsioni electro tornano a galla nella stordente "Crater Town", dall'opprimente crescendo noise. Uno sfondo distorto deforma la melodia di "Sea Blasphemy", mentre la title-track s'impone per l'ossessività del sottile noise-ambient che la anima. Lavoro decisamente apprezzabile per un artista che non ha paura di uscire dalla propria zona di comfort, e che negli anni è arrivato ad una sintesi sonora e ad una qualità complessiva per molti versi invidiabili.
Roberto Alessandro Filippozzi