10-12-2007
GEROSTENKORP
"Le Mécanisme De L'Aube"
(OPN/Cauldron Music)
Time: (60:23)
Rating : 6.5
Gerostenkorp, progetto guidato dal francese Daniel Larose, debutta con "Le Mécanisme De L'Aube", album prodotto grazie al contributo delle etichette OPN e Cauldron Music, entrambe gestite da Stephane Flauder (meglio conosciuto per la sua attività musicale con il progetto ormai dismesso Fin De Siècle). Questo disco mescola insieme stili diversi utilizzando esclusivamente macchinari elettronici: sono predominanti le atmosfere oscure, che rimandano alla dark ambient di matrice svedese, ed è forte l'intento di immergere l'ascoltatore in un mood cinematografico grazie ad una musica che mira a ricreare panorami naturali cupi e solitari, soprattutto in brani come "D'Un Ciel Orangé" e "Orchideés Sauvages". Emergono a tratti percussioni metalliche (in "Coeur D'Ebène" e "Pensionnaire") o meccaniche (in "L'Horloge Hydraulique" è evidente l'intenzione di mimare i rintocchi di un orologio), e ancora più spesso - con esiti molto interessanti - percussioni campionate 'concrete' rivisitate in studio: un'idea che dà un taglio tribale a tracce come "Blue Iron", "Le Geant De Fer" e "Afrikindian Mozolé", dove i suoni più prettamente industrial vengono mescolati a sessioni ritmiche sì elettroniche, ma in grado di fornire movenze esotiche. Affiorano in ultimo concretismi non lontani da quelli messi a punto dai cugini Fin De Siècle, dove il procedimento per stratificazione di elementi diversi porta allo sviluppo di un'atmosfera plumbea. Il dischetto si chiude con una registrazione dal vivo che ci lascia con la curiosità di capire come un progetto del genere riesca a strutturare un concerto, tra l'altro segnato in questo caso da una voce ethereal che rende magnetici i suoni ambientali. "Le Mécanisme De L'Aube" è un album altamente sperimentale, elaborato partendo da buoni spunti e sviluppato a più riprese in maniera intelligente (si vedano le ritmiche tribali su sottofondo sintetico), ma ciò non toglie che richieda un'attenzione particolare e una certa versatilità da parte di chi segue d'abitudine l'ambient industriale. Chi ha familiarità con i prodotti della francese OPN troverà in questo disco pane per i suoi denti.
Michele Viali