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Room 104

15-10-2007

ARCHITRAV

"Arctic Museum"

Cover ARCHITRAV

(Polymorph Records)

Time: CD1 (63:57) CD2 (47:25)

Rating : 6.5

Architrav è il nuovo progetto del tedesco Michael Belletz, già noto per aver dato vita al duo Mnemonic insieme a Sebastian Schulz. Se in questo secondo caso venivano proposte sonorità diversificate che non disdegnavano il lato dance, con Architrav ci troviamo dinnanzi ad una musica che rientra a pieno titolo nel panorama della dark ambient teutonica: non a caso la label produttrice è la Polymorph di Monaco, che si è sempre dedicata a questo tipo di sonorità ormai dilaganti. Il titolo "Arctic Museum" traduce alla perfezione l'essenza di questo esordio: droni dilatati e lontani trasmettono un gelo profondo, mentre i suoni che emergono sono lenti e penetranti. Non mancano all'appello i samples rielaborati nei modi più disparati, al fine di amplificare l'atmosfera glaciale e misteriosa. Architrav mostra capacità nel delineare spazi monocromi in cui non è percepibile alcuna profondità e in cui si concretizza una forte sensazione claustrofobica. L'album di per sé non si discosta molto dagli standard di etichette importanti come Eternal Soul (soprattutto in riferimento ai progetti non marziali) e Loki Foundation, anche se l'ambient del nostro act tedesco risente di una ripetitività a volte noiosa e spesso non particolarmente ispirata. La mossa intelligente risiede nel fatto di aver saputo dare forma ad un CD che non spiazza l'ascoltatore, ed anzi ne asseconda le aspettative, ripercorrendo schemi e stilemi molto in voga di questi tempi. Come ormai spesso accade, all'album viene associato un secondo CD di remix, utile per attrarre acquirenti ma anche per promuovere altri progetti o dare lustro al progetto creatore, ospitando un 'grande nome' tra i remixer. Nel nostro caso il secondo CD arriva a valere più del primo, riuscendo a diversificare di parecchio la rosa di soluzioni monocordi proposta da Architrav. Apre Mnemonic, il duo cui fa parte lo stesso Michael Belletz, che dà un tono IDM ad "Im Hafen", grazie ad una ritmica minimale e spezzata. Segue quello che io reputo ad oggi il massimo progetto ambient tedesco in attività, ovvero Fjernlys (nato dalle ceneri di Inade): la rivisitazione di "Leinen Los" evidenzia purtroppo i limiti di Architrav e conferma le capacità di Knut Enderlein, in grado di creare un pezzo ambient grandioso lavorando solo sui suoni e senza intaccare la struttura della traccia. L'opera prosegue con Nerthus, che amplifica il mood metallico e gelido di "Eisberg" grazie ad una base che ricorda alcuni lavori 'glaciali' dei Coil. Antlers Mulm modifica "Tauchgang" eliminando samples e voce per dare spazio ad una ritmica roboante, mentre l'anonima "Seenot" viene arricchita di percussioni break-minimal da Llovspell. La rivisitazione di "Leinen Los" fatta da Polygon è un altro momento di caratura elevata, tutto giocato tra malinconie pianistiche e synth d'epoca. Chiude Alarmen con la terza decostruzione di "Leinen Los", decisamente confusionaria e sottotono non solo rispetto ai risultati di Fjernlys e Polygon, ma anche rispetto all'originale. Bella la confezione in cartonato pesante apribile, con colori algidi che rimandano ai ghiacci perenni. Chi segue molto da vicino la dark ambient avrà delle motivazioni valide per acquistare una delle 404 copie di questo doppio CD; per il resto, un lavoro più interessante per i remix che per i brani originali.

Michele Viali

 

http://www.hightools.de/

http://www.polymorphrecords.de/site/