30-10-2017
RAISON D'ÊTRE & TROUM
"XIBIPIIO. In And Out Of Experience"
(Transgredient Records)
Time: CD (62:04)
Rating : 8
Secondo lavoro da studio a quattro mani per i due titani di area industriale Raison D'Être e Troum. "XIBIPIIO" giunge dopo due anni dal precedente ed acclamato "De Aeris In Sublunaria Influxu" confermando la capacità di fondere due anime di fatto stilisticamente distanti, attuando una rivisitazione di materiale firmato nel corso di vari anni da Andersson con supporti elettronici su cui ha agito - con una sterminata varietà di strumenti - il duo tedesco, il tutto successivamente passato al vaglio del mastering dello stesso Andersson. Un'opera che nasce elaborata insieme sin dall'inizio, in un passaggio di consegne che si compenetra costantemente e che porta alla fusione perfetta sul piano artistico. L'oscurità di Raison D'Être viene infatti stemperata - ma non cancellata - da una vena sottilmente esotica e misteriosa, mentre gli arabeschi sonori di Troum vengono coperti con un velo sottile di caligine uggiosa che ha il sapore dell'infinito. Ad amplificare un lavoro maiuscolo aiuta non poco la resa audio superba, grazie alla quale ogni tono appare scintillante e vivo in un passaggio continuo di onde tonali che aumentano, cambiano, assumono forme ed evolvono in suoni diversi. Non esattamente riducibile nei canoni dell'ambient e tantomeno della dark ambient, questo disco gode di vita propria reggendosi sull'esperienza maiuscola degli autori coinvolti, su uno stato di grazia compositivo e sulla spinta emozionale che conduce verso mondi ignoti. Molteplici passaggi lasciano il segno: dal mosaico sinistro e folklorico di "Ijä-Kyl", all'imperioso tema corale ed ecclesiastico di "Dreiklang Aus Äther", dalle progressioni percussive di "Expulsion Of The False Self" ai rumori circolari ed evocativi di "The Machine Starts To Sing". Risultato prevedibile e all'altezza delle aspettative; impressionante lo stacco qualitativo tra un lavoro di questo tipo e la moltitudine di materiale che imperversa nell'attuale scena post-industriale. Confezionato in un bel digipak a sei pannelli che anticipa una probabile uscita in vinile.
Michele Viali