01-09-2017
SHIFT
"Abandon"
(Cold Spring)
Time: CD (41:34)
Rating : 8
A distanza di tre anni dal precedente "Altamont Rising" torna con un nuovo lavoro il progetto svedese Shift, una tra le massime realtà post-industriali di ultima generazione. Incentrato sul tema dell'abbandono e - in certo qual modo - del vuoto che ci si lascia alle spalle, "Abandon" mostra il coraggio di discostarsi dagli schemi compositivi precedenti ripulendo quanto più possibile i brani, nonché mirando a ridurre il carico di variazioni e di accumuli tonali in favore di una desertificazione sonora che mette in luce un nichilismo tanto più distruttivo quanto più silente e calmo. I quattro pezzi del disco prendono vita da strutture univoche e semplici reiterate senza azzardare modifiche, quasi fossero dei mantra negativi che sottolineano l'idea del distacco e della separazione. L'avvio di "To Rid Them All...", così come la lunga chiusa di "Armed, Disturbed, Hostile", è improntato su una base possente battuta da passi o movimenti che assumono un lento andamento ritmico; a ciò vengono aggiunte cacofonie vocali, brutalizzate con effetti che - unitamente al titolo - trasmettono un'eloquente inquietudine. Le due tracce centrali sono ancor più dimesse: giocate su toni serpeggianti e skip vinilici ("Nothing - No One"), prendono forma grazie a toni abrasivi non aggressivi calcando la mano da un lato sul concetto del 'nulla'. e dall'altro su una capacità fuori dal normale di cesellare strutture disarmoniche tanto ruvide quanto comunicative ("Recaptured II"). La grande traccia di chiusura sembra riprendere alcuni schemi western morriconiani tramite rintocchi percussivi dilatati e aneliti chitarristici solitari che ben rendono l'idea di ostilità e misantropia, variata da voci violentate e sature di filtri elettronici. Lavoro decisamente singolare e inatteso - tipico di chi ha coraggio e personalità da vendere - in grado di spiazzare l'ascoltatore navigato con un cambio di rotta apparentemente dimesso, ma che non nasconde un calibro stilistico-compositivo che in pochi possono vantare. La resa audio sopraffina ed estremamente potente si sposa alla perfezione con un disco basato su poche e incisive elettrificazioni. Edito sia in CD (versione da noi presentata) che in LP per i tipi della Unrest con artwork e tracklist identici. Conferma di rara qualità.
Michele Viali
https://www.facebook.com/artworksbyshift/