10-07-2017
AEOGA
"Obsidian Outlander"
(Aural Hypnox)
Time: CD (29:08)
Rating : 8
Chi conosce i progetti legati all'Helixes Collective sa bene quale fascino trapeli da ogni singola uscita approntata sotto l'egida del marchio Aural Hypnox, che porta avanti un discorso in grado di andare ben oltre il mero piacere dell'ascolto. Un 'brainstorm' posto in atto da un gruppo di artisti finnici che ha prodotto non soltanto una lista di nomi ormai imprescindibili per chi ama esplorare i meandri più oscuri e misteriosi della materia dark ambient più elementale e rituale, ma anche e soprattutto un catalogo di altissimo livello sotto ogni aspetto. "Obsidian Outlander", quarto album del duo Aeoga dal 2004 ad oggi, non fa che confermare la regola, affascinando già dalla confezione in cartone stampato richiudibile con tre inserti a doppia facciata (da un lato immagini altamente evocative, dall'altro note informative/introduttive sul disco e sui singoli brani), per un'edizione in CD diffusa in 500 esemplari. Ma quel che affascina di più della drone-ambient elettroacustica del duo - fra chitarre stranianti e synth analogici - è la modalità con cui nasce: le sessioni sono basate su di una semplice ma efficace struttura, con cui si punta ad esaurire mente e corpo per ottenere una condizione di innalzata consapevolezza, e quindi ricevere e realizzare materiale basato sulla visione primordiale. Meno rituale di quello di altri nomi del roster dell'etichetta finlandese ma non certo meno suggestivo, il suono di Aeoga evoca da sempre visioni e sensazioni forti, e la nuova fatica non fa eccezione, come ben dimostra un'opener quale "Initiatory Boil", austera nella sua dark ambient dal taglio para-sinfonico fra clangori metallici e materia vibrante. "Rot Magnetism", col suo organo e l'arcigno sostrato ambientale, assume toni più sacrali fra ritualità e mistero, laddove invece "The Black Loom" e "Obsidian Towering" spingono verso trame spettrali: più oscure nella prima, più astratte nella seconda. Seppur sottile, la tensione si fa palpabile in "Outer Observatory", che prelude al magnifico atto finale "The Sublime Canvas", vero picco dell'opera: arcigna e minacciosa ma con tratti sacrali sontuosi, la traccia accumula masse noise che elevano al massimo l'intensità. In meno di mezz'ora il duo finnico condensa il meglio delle proprie prerogative ed abilità, raggiungendo vette di efficacia fra le più alte per quella frangia di progetti il cui suono prescinde dal mero piacere dell'ascolto. Altro tassello di assoluto valore in un catalogo prezioso e fondamentale per viaggiare verso più alti stati di coscienza. Disponibile anche in due distinte e splendide edizioni in vinile (per quella che è la primissima release targata Aural Hypnox ad uscire anche in tale formato): la 'golden edition', prodotta in 350 copie, e la 'silver edition', rilasciata in 130 esemplari.
Roberto Alessandro Filippozzi
http://helixes.org/auralhypnox/