20-12-2016
TRÈFLE NOIR
"Villanelle Du Diable"
(Rage In Eden)
Time: CD (51:12)
Rating : 6.5
La francese Alexandra Nordrac, che negli ultimi anni è entrata in pianta stabile nel progetto martial-industrial Liyr al fianco dell'esperto Stéphane Ayas, esordisce col suo nuovo solo-project Trèfle Noir. Mixato dallo stesso Stéphane, l'esordio dell'act transalpino vede Alexandra occuparsi non soltanto dei testi (che in realtà sono poemi francesi del 19esimo secolo) e delle voci come avviene in Liyr, bensì anche delle musiche, orientate ad una dark ambient lugubre dai tratti sulfurei, intrisa di percussioni ritualistiche minacciose e fortunatamente scevra da certe pose pseudo-maligne. Le vocals, sempre rigorosamente recitate ora con fare algido, ora filtrate ed in altri casi decisamente più teatrali, accompagnano ognuna delle nove tracce del dischetto, dalle tetre atmosfere monastiche dell'opener "Fleur De Verre" alla malevola intensità marziale della conclusiva "La Ronde Du Remords". Niente di sconvolgente per chi ha ben presenti le stregonesche elucubrazioni dell'act di culto Aghast, ma la Nordrac profonde comunque un lodevole impegno in questa sua prima fatica solista, risultando credibile pur fra qualche comprensibile sbavatura. Sicuramente sono molti i nomi del settore che hanno saputo far gelare il sangue degli ascoltatori con efficacia infinitamente superiore, ma l'album in esame non manca di offrire buoni spunti con brani quali la serpeggiante ed ipnotica title-track (che in francese antico significa "danza del Diavolo"), la plumbea e spettrale "La Mort" e la più orrorifica e teatrale "Foetus". Bene anche i momenti più 'musicali' come "Symbole", a suo modo ideale per i passaggi più cupi di una pellicola fantasy, e la solenne "Mensonges", a testimonianza di un'apprezzabile varietà di soluzioni. Un esordio sostanzialmente positivo che lascia intravedere una valida concettualità, la quale, se sviluppata e supportata da una doverosa crescita a livello di suoni ed arrangiamenti, potrà contribuire in maniera decisiva alla creazione di lavori di spessore ben superiore: la rotta è tracciata, il tempo ci darà il responso.
Roberto Alessandro Filippozzi
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