19-03-2016
6COMM
"One Mans Hel"
(Kenaz)
Time: CD (56:32)
Rating : 7.5
Le note interne del pregevole digipack a tre pannelli - completo di booklet coi testi - non lasciano spazio a dubbi di sorta: "One Mans Hel" è l'ultimo album di materiale inedito a firma 6Comm, e di qui in avanti Patrick Leagas proseguirà nel suo lunghissimo viaggio musicale con gli altri monicker Godlesstate e Schräge Musik. Un lascito finale che in realtà non è un vero e proprio album, bensì una raccolta di undici brani composti fra il 1984 ed il 2015 sin qui rimasti in qualche cassetto, e in particolare le ultime cinque tracce, che sono versioni grezze di composizioni risalenti agli anni '80 e '90. L'incipit è degno del miglior 6Comm, con un'opener sinuosa e magnetica come la title-track, seguita da una "Angel Scream" che sfodera un basso pulsante e pregnanti scariche ritmiche; il cadenzato poderoso di "Red Cloak" esalta la voce suadente, epica, inconfondibile e carica di pathos di Patrick, laddove "Othila" presenta strutture più dark/goth-oriented grazie al buon lavoro della chitarra. Con la dolce "Doubt To Death", magnificamente arrangiata e superbamente cantata dalla brava Simone Michalko, si esalta il carattere lirico/drammatico del songwriting di Patrick, mentre l'algida "What Time Is It?" mostra il lato più sperimentale di 6Comm pescando nel torbido delle ambientazioni industriali. Gli ultimi cinque brani non nascondono la propria incompiutezza, ma tra i riflessi folk della ritmata "Kalashnikov Vodka Bar Mix", gli inevitabili echi della Morte in Giugno di "Rosewood Cuts", il lirismo profetico della sognante "This Is Love", la dolcezza della ballad "Twisted Love" ed il suadente minimalismo della conclusiva "Dream 39" non mancano evidenti tracce di quella classe superiore che ha fatto del musicista e compositore britannico un'autentica icona delle aree grigio/brune del suono. Un epitaffio più che dignitoso da offrire a quei leali seguaci che, in futuro, ritroveranno Patrick sotto altre diciture: una storia importantissima, portata a termine con onore e con la massima onestà artistica ed intellettuale.
Roberto Alessandro Filippozzi
http://www.hagshadow.net/6comm/