Logo DarkRoom Magazine
Darkroom List menu Room101 Room102 Room103 Room104 Room105 Room106 Room107 Room108 Room109 Reception
SYNTHPOP, FUTURE-POP, TRIP-HOP, CHILLOUT E TUTTA L'ELETTRONICA PIÙ ACCESSIBILE E MELODICA
HARSH-ELECTRO, EBM, ELECTRO-INDUSTRIAL, IDM E TUTTA L'ELETTRONICA PIÙ ABRASIVA E DISTORTA
DARKWAVE, GOTHIC, DEATHROCK, POST-PUNK E AFFINI
INDUSTRIAL, AMBIENT, POWER ELECTRONICS E TUTTE LE SONORITÀ PIÙ NERE ED OPPRIMENTI
NEOFOLK, NEOCLASSICAL, MEDIEVAL, ETHEREAL E TUTTE LE SONORITÀ PIÙ DELICATE E TRADIZIONALI
TUTTO IL METAL PIÙ GOTICO ED ALTERNATIVO CHE PUÒ INTERESSARE ANCHE IL PUBBLICO 'DARK'
TUTTE LE SONORITÀ PIÙ DIFFICILI DA CLASSIFICARE O MENO RICONDUCIBILI ALLA MUSICA OSCURA
LA STANZA CHE DEDICA LA DOVUTA ATTENZIONE ALLE REALTÀ NOSTRANE, AFFERMATE E/O EMERGENTI
LA STANZA CHE DEDICA SPAZIO ALLE BAND ANCORA SENZA CONTRATTO DISCOGRAFICO

Mailing-List:

Aggiornamenti su pubblicazioni e attività della rivista


 

Cerca nel sito



Room 104

20-12-2015

ABJECTION RITUAL

"Futility Rites"

Cover ABJECTION RITUAL

(Malignant Records)

Time: CD (48:06)

Rating : 6.5

L'americana Malignant Records continua il suo mecenatismo tra le lande desolate del death-noise a stelle e strisce: a rinvigorire il già ricco roster di giovani connazionali arriva Douglas Corey col suo act Abjection Ritual, al debutto in CD dopo un paio di autoproduzioni in CDr ben accolte dal ristretto pubblico del settore. "Futility Rites" si colloca alla perfezione tra quei nomi che hanno saputo fondere in tempi recenti la tradizione power-electro di vecchia data con una ricerca orientata verso le atmosfere più tetre del death industrial, rafforzando i suoni con una nitidezza audio estremamente moderna. Douglas muove da tematiche non innovative, a partire dalla dissacrante immagine di copertina per finire con riferimenti che spaziano dalla furia anti-cristiana fino alle solite locuzioni nichiliste a tutto campo. Sul piano sonoro si naviga in un mare di pece e caligine: l'oscurità regna sovrana, spesso rinforzata da rumori ad effetto, clangori, stridolìi ed altri escamotages di maniera. Le architetture sonore calcano la mano su un rumorismo ordinato, battuto da pulsazioni sinistre e variato da feroci cacofonie. La voce appare una costante del disco, capace di spaziare da recitativi di marca esoterica a brutalizzazioni varie che raggiungono l'apice trasformandosi in un vero e proprio rumore aggiuntivo. Le atmosfere infernali e desolanti ricalcano un canovaccio abusato e rendono al meglio laddove si cerca l'immagine di una desertificazione segnata da ventosi drones analogici ("Scum Immersion"), o di una 'total war' elettrica in cui ogni elemento viene distorto ("Tabernacle Of Teeth And Tongues"). Più prevedibili appaiono invece quei panorami di marca death-industrial che reiterano e ammodernano il verbo della Cold Meat Industry. Sebbene la grande cura tecnica garantisca uno standard qualitativo fuori dalla norma, è forte il rischio che l'album si perda nell'anonimo marasma di un genere sovraffollato. Confezione in digipak a 6 pannelli ed edizione limitata a 500 copie con mastering dell'esperto John Stillings, che non lesina i pompaggi su frequenze basse.

Michele Viali

 

http://abjectionritual.bandcamp.com/

http://www.malignantrecords.com/