23-06-2015
MACHINEFABRIEK
"The Measures Taken"
(Zoharum)
Time: (43:09)
Rating : 7.5
Autore iper-produttivo, osannato per la sua poliedricità che va di pari passo con le tante uscite che si sono avvicendate in oltre dieci anni di attività, Rutger Zuydervelt, in arte Machinefabriek, firma questa colonna sonora, originariamente commissionata dalla Royal Ballet Studio Program nel 2014 per una coreografia di Alexander Whitley, ed ora riproposta orfana della controparte visiva, nella sua sperimentale purezza sonora. L'opera, divisa in cinque tracce (un intro e quattro parti) ma di fatto concepita in modo unitario, è un'evoluzione continua in cui rumori, suoni e cambi tonali si rincorrono tuffandosi l'uno nell'altro, doppiandosi e sovrapponendosi senza sosta. Nel complesso svetta un approccio compositivo minimale e secco, dove la linearità regna sovrana e i tanti temi sembrano come in sospensione su uno sfondo costantemente asettico e pulito. Rutger accumula masse sonore attraversando spettri emozionali freddi e post-moderni, dove le partiture elettroniche diventano pietre angolari in cui far riecheggiare presunti motivi strumentali. Le scarne melodie trovano posto tra le maglie di basi flebili, lasciate crescere con lo scorrere dei minuti fino ad intensità straripanti che vanno ad inondare spazi siderali. I rintocchi glitch, ricavati da frammenti cibernetici, vengono accostati a riverberi tonali e ondate di rumore bianco. Le frequenze appaiono disturbate e geometriche, arricchite da basi monocordi o linee di synth che ricordano la spigolosità degli anni '70. Il noise prende le forme di una realtà catturata nei movimenti quotidiani e nelle derive di un'elettronica non trattata, proposta in formato diretto e nascosta tra le fitte maglie dei brani, quasi a voler citare stralci di vita fermi su sfondi immacolati. Indubbiamente "The Measures Taken" rivendica una sua unicità a prescindere dal contesto visivo per cui è stato inizialmente concepito e, d'altro canto, si presta ad un uso trasversale tanta è la carica visionaria in esso racchiusa. La forza compositiva di Rutger è cosa ben nota e questo album non fa che confermarne la grandezza, sottolineata anche da un'eccellente resa audio e da un artwork minimale ed elegante. Tassello di qualità - limitato a sole 300 copie - in un oceano per molti ancora da scoprire.
Michele Viali