22-10-2014
TROUM
"Dreaming Muzak"
(Zoharum)
Time: (52:11)
Rating : 7
Di fatto unica opera edita su nastro se si eccettuano alcune uscite di stampo promozionale, "Dreaming Muzak" segnava l'inizio della carriera dei tedeschi Troum, nati da due costole dei Maeror Tri. La cassetta, prodotta nel 1998 e confezionata in maniera singolare, divenne presto oggetto ambito dai collezionisti; fu poi fissata su CDr otto anni più tardi dalla francese Kokeshidisk, che ne mise a punto anche un parziale remastering con modifiche dell'esito sonoro originario. La presente edizione rappresenta la prima stampa in CD dotata di una ulteriore masterizzazione, un nuovo artwork e una bella confezione in digipak a sei pannelli. L'opera, basata - come spiegano gli stessi autori - su materiale riciclato, differisce parecchio da quelli che saranno gli standard tipici del duo. I grandi arazzi dronici e le scintillanti architetture multicromatiche erano di là da venire. Tutto è giocato su un massiccio accumulo stratificato di materiale audio, che porta ad un concretismo compatto di matrice post-industriale i cui singoli toni abbandonano le peculiarità originarie per fondersi insieme e plasmare la "Dreaming Muzak". Le due lunghe tracce in cui è diviso il dischetto hanno il fine di stimolare la percezione sensoriale, assumendo le forme di composizioni astratte e vagamente ipnotiche in cui poter scorgere immagini varie, frutto del connubio fantasia-musica. I suoni scorrono senza inizio né fine per diventare "colonna sonora dei sogni", aprendo le porte di un limbo delimitato da realtà e sonno per assumerne il ruolo di soundtrack. Le modalità compositive sono basate su un quattro tracce che garantisce la mescolanza o sovrapposizione di altrettante fonti diverse, un modus operandi che sarà successivamente sostituito dalle macchine digitali ma che non mostra ad oggi segni d'invecchiamento. Nonostante tanti autori si siano cimentati in lavori simili, l'album mantiene ancora un fascino innegabile. Forse uno dei dischi meno accessibili di Troum e anche uno tra i più duri, acusticamente parlando. La ristampa ne garantisce il recupero in un formato duraturo, considerando che il nastro fu pubblicato in soli 100 esemplari e il CDr soffre di una certa deperibilità a breve termine. Solo 350 le copie prodotte. Da riscoprire.
Michele Viali