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Room 104

03-09-2014

THEOLOGIAN / STROM.EC

"Hubrizine"

Cover THEOLOGIAN / STROM.EC

(Malignant Records)

Time: (58:09)

Rating : 7.5

Fra i capisaldi del suono power-electro e industrial del Nord Europa, il duo finnico STROM.ec ha finalizzato 14 uscite fra CD, CDr, vinili e cassette dal 2000 al 2012, e proprio in occasione della sua ultima release è approdato alla corte dell'attivissima label americana Annihilvs (gestita da Lee M. Bartow, mente del quotato progetto Theologian) con "Hubrizine", rilasciato dapprima in formato download, poi in audiocassetta nel 2013 (in soli 12 esemplari!) ed oggi, finalmente, disponibile in CD grazie all'interessamento della Malignant Records. L'ottima etichetta statunitense appronta infatti questa attesa stampa su scala ampia, aggiungendo un brano ai sei inclusi in origine e tornando a lavorare con due act che già avevano fatto parte della notevole scuderia Malignant/Black Plagve in passato. "Hubrizine" è stata un'uscita particolare, nella quale Lee/Theologian ha reinterpretato e rimaneggiato fonti sonore provenienti dal repertorio degli STROM.ec, traendone nuovi brani a celebrazione del comune apprezzamento di ambedue i progetti per i lavori di Philip K. Dick. Il risultato è ben diverso dalla disturbante e spesso feroce power-electro tipica del duo scandinavo, come si evince già dall'iniziale "Involuntary Dilatation", dove il piano si dilata - appunto - in sognanti schegge che si cristallizzano sulla tenue coltre dronica. Le vocals furiose del materiale originario trovano i propri spazi, come in "EM-19", dove comunque lo sfondo è melodico e resiste a certe ruvidezze che pian piano subentrano, mentre qualche trattamento modula a dovere le urla che si incastrano nei toni grigi di mestizia post-apocalittica di "Ubik". La title-track colpisce non solo per la sua monolitica durata (oltre 18 minuti), ma anche e soprattutto per i suoi vibranti reflussi e le onde distorsive di scuola industrial, laddove "Exegesis" spinge verso movenze da misterica soundtrack, dando spazio alla brutale vocalità originaria. "World War Terminus" è senza dubbio l'apice melodico del dischetto con la sua ambient lievemente dilatata, mentre "Flow My Tears" (il brano aggiunto per questa nuova edizione) chiude i giochi con la sua elettronica cupa e lisergica a sfondo di cosmiche dilatazioni ed inquietudini spettrali, rivelandosi la traccia più intrigante del lotto. Un lavoro senza dubbio interessante, sia per lo 'sconvolgimento' del materiale originario, sia per l'abilità dell'esperto Lee nel trattare le fonti audio selezionate per questa piccola sfida, decisamente vinta sul piano della qualità e dell'ispirazione. Un'edizione in tiratura adeguata era più che auspicabile.

Roberto Alessandro Filippozzi

 

http://gash-theologian.tumblr.com/

http://www.malignantrecords.com/