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Room 104

12-06-2014

HALGRATH

"The Whole Path Of War And Acceptance"

Cover HALGRATH

(Cryo Chamber)

Time: (59:51)

Rating : 7.5

Avevamo lasciato il progetto della russa Agratha Mirrait sul finire dello scorso anno, allorquando l'ottima Cryo Chamber rendeva disponibile anche nel formato fisico il secondo album datato 2012 "Out Of Time", e nuovamente sotto l'etichetta di Simon Heath (Atrium Carceri) ritroviamo Halgrath per il suo quarto full-length, rilasciato sia in digitale (nella qualità superiore dei 24bit che caratterizza la label scandinava) che in CD (racchiuso in un bel digifile a sei pannelli). Ciò che colpisce subito di questa nuova opera di Agratha è la qualità della resa audio, nitida e quanto mai professionale, indice di un lavoro certosino svolto dalla stessa musicista russa in tutte le fasi della produzione. Per quanto attiene ai contenuti, che ruotano attorno ad un concept riguardante i travagli interiori ed i cambiamenti a seguito di eventi drammatici nella vita di Agratha, il nuovo album suona molto più vicino al già citato "Out Of Time" che non al precedente e più stregonesco, rituale e cupo "Arise Of Fallen Conception" di fine 2012. "The Whole..." tramuta il concept in suoni con ancor più senso della melodia, evidente già dall'iniziale "Acceptance Of Inner Self", scura senza eccessi e dotata di un ritmo suadente; anche l'uso della voce abbandona certi toni foschi e arcigni del precedente capitolo, per farsi più spirituale ed evocativo fra i droni leggeri di "Afflatus (Amanait Akhat)" e persino più cantato fra le antiche movenze etniche dell'ottima "The Opposite Mind And Mutuality", per quelli che sono i due momenti migliori dell'opera. La prima vera folata di caligine arriva col crescendo d'intensità di "Cold Breath Of Mountains", subito smorzata però dalla melodia placida della breve "Epic Journey And Oblivion", mentre il picco di oscurità viene indiscutibilmente raggiunto con la vibrante "Deep Immersion And Repose", capace di farsi lugubre, più industriale e finanche sulfurea nel suo maligno incedere. Halgrath non stravolge gli schemi neanche stavolta, ma il lavoro della Mirrait denota col tempo sempre più buon gusto ed innegabili capacità nel rifinire i suoni più appropriati all'interno di strutture formalmente impeccabili, senza mai dare l'impressione di divagare e fornendo le giuste visioni ed emozioni a chi ascolta, e questa costante crescita artistica saprà catturare l'interesse dei più attenti alla qualità complessiva.

Roberto Alessandro Filippozzi

 

https://www.facebook.com/Halgrath

http://cryochamber.bandcamp.com/