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Room 104

22-05-2014

ICYDAWN

"War Rumbles"

Cover ICYDAWN

(Blackleo Prod.)

Time: (45:52)

Rating : 8

La guerra secondo Sacha Rovelli. Potrebbe essere riassunto così il nuovo album di Icydawn, stampato esclusivamente su vinile bianco in una tiratura di soli 233 esemplari, originariamente concepito come colonna sonora di una installazione di Gianluca Grossi avente per tema i recenti conflitti in Medio Oriente. A guardare la produzione passata di questo progetto svizzero, sembra che la delimitazione tematica abbia giovato parecchio in termini d'ispirazione: Sacha infatti ripercorre le tensioni della guerra piegando il verbo post-industriale e oscuro ad esigenze singolari, che si lasciano intellingentemente alle spalle le architetture abusate della scena marziale. I rumori diventano un mezzo per rievocare battaglie tecnologiche, le eliche degli elicotteri diventano loop circolari che fungono da impianto base per alcuni pezzi, mentre i moderni droni inanimati rivivono nei droni sonori, anch'essi prolungati, stranianti e ossessivi, carichi della medesima inquietudine degli aerei fantasma. L'oscurità di matrice dark ambient si tinge di sentori anni '70 nell'apertura, torbida e melodica, di "The Travel": una sorta di intro che apre a rievocazioni palpabili, incentrate su voci terrorizzate che assaporano violenza e morte ("The Destinies' Room"). Le linee nere e dense diventano successivamente il supporto principale per rendere tangibile un conflitto quasi spersonalizzato, fatto di rimbombi sordi e asettici ("Headphone Music #2 - War") i cui aspetti disumani vengono inscenati da macchine. Non a caso i suoni di "War Rumbles" risultano prodotti principalmente da marchingegni moderni, utili a tradurre la freddezza di un nemico invisibile, spesso dotato di movimenti meccanizzati. Uno dei più innovativi album a tematica bellica usciti di recente, costruito con la necessità di superare schemi desueti e di interpretare (finalmente!) l'orrore e la realtà della guerra considerandone le attuali peculiarità, con buona pace dei nostalgici della Seconda Guerra Mondiale. Disco che va esplorato lentamente e senza preconcetti stilistici, forgiato partendo dalla matrice post-industriale, rivista in base a idee e finalità comunicative ben precise. Probabilmente il miglior lavoro di Icydawn.

Michele Viali

 

http://fonoarteblog.blogspot.it/2009/09/artisti-icydawn.html

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