21-04-2014
RAISON D'ÊTRE
"Mise En Abyme"
(Transgredient Records)
Time: (58:51)
Rating : 8
Forse il più importante tra tutti i progetti relazionabili al filone dark ambient, padre del genere, nonché colonna portante di quella che è stata la più grande label di area post-industriale degli ultimi decenni, Raison D'Être torna con un nuovo album da studio, il primo lontano dai tipi dell'ormai defunta Cold Meat Industry. "Mise En Abyme" ha le caratteristiche di una summa, raccogliendo in sé spunti e costrutti rintracciabili nell'arco di una carriera ultraventennale, costellata di parecchie produzioni eccellenti. Diviso in quattro tracce, ognuna della durata di oltre dieci minuti, il disco sintetizza a livello tematico la discesa agli inferi (ben fotografata dalle immagini e dall'artwork), intesa sia come personale vertigine tesa ad un'infinita caduta, sia come disorientamento abissale frutto di spettri creati dalla mente umana. Da un lato lo svedese Peter Andersson lavora sui rumori e dall'altro sulle sinfonie monumentali, recuperando un modus operandi che era già stato usato nella ricostruzione live di "When The Earth Dissolves In Ashes", dove gli accumuli di materiale sonoro venivano elaborati con saliscendi sonori ed esplosioni tonali. Tali architetture si evidenziano soprattutto nella prima parte del disco, basata su droni in crescendo a cui vengono aggiunti sempre più elementi ("Abyssos") e su intrecci di rumori e clangori metallici sotto cui scorre un filo sonoro che aumenterà la propria potenza fino a livelli inauditi ("Infernos"). La seconda sezione del CD vede riprendere i temi melodici e sinfonici tipici del passato, con particolare attenzione per i riferimenti monumentali e sacrali costruiti con l'impiego di canti gregoriani, rintocchi di campane effettati, motivi corali che si trasformano in drones e note prolungate che riecheggiano in ambienti ampi ("Katharos"). I motivi vengono battutti da rumori ovattati, di norma percorsi da una costante oscurità ("Agraphos") che rimanda agli aspetti più classici dello stile di Raison D'Être. "Mise En Abyme" è un lavoro da cui trapela un odore di religiosità antica, nascosta nei meandri di luoghi perduti e di tempi lontani, al confine tra apocalisse e celestialità. Senza dubbio un'opera maiuscola, che segna una profonda linea di demarcazione tra chi vuol fare musica dark ambient e chi il genere l'ha inventato e ha mezzi e idee per modificarlo a proprio piacimento. Un vecchio adagio diceva che "l'oro non prende macchia", e direi che ben si adatta a definire la carriera di Peter, ancora una volta all'altezza delle aspettative.
Michele Viali
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