09-04-2014
AGHAST MANOR
"Penetrate"
(Infinite Fog Productions)
Time: (41:06)
Rating : 7.5
Uscito ormai da un anno, "Penetrate" è il successore di quel "Gaslights" (rilasciato ad inizio 2012) col quale l'artista scandinava Andréa Meyer Haugen, meglio nota come Andréa Nebel, è tornata ad occuparsi di sonorità più oscure ed ambientali 17 anni dopo l'unico e ben noto album delle Aghast. Attiva anche nell'ambito delle colonne sonore, proprio grazie a "Gaslights" la Haugen è tornata nel giro che conta, tanto che il brano "Waking Cthulhu" (tratto dal debut, appunto) è entrato a far parte - assieme a tre pezzi dal disco delle Aghast - della soundtrack del superlativo horror "Sinister" con protagonista un ottimo Ethan Hawke. Ma Aghast Manor non si poteva e non si può definire un progetto puramente dark ambient, sebbene la matrice filmica di stampo oscuro suggerisca l'utilizzo di tale etichetta: il suono è infatti anzitutto ricco di melodie, ed anche il costante apporto della voce rema in favore di uno spettro sonoro più ampio, sebbene di luce ne filtri davvero poca. Forte di una voce istrionica che le consente un'ampia gamma di varianti, Andréa sfrutta stavolta in maniera ancor più efficace la sovrapposizione di linee vocali differenti, e questo già dall'iniziale title-track, dotata di ritmo ma con chiari tratti horror, oltremodo esaltati da un canto sciamanico. L'ossessività delle armonie portanti gioca un ruolo fondamentale nel catturare il giusto feeling, ora con severa austerità (la glaciale "Worship Me" e la più marziale "The Venice Murder", quest'ultima creata appositamente per l'album da Jouni Havukainen, mastermind di In Slaughter Natives), ora con umori angosciosi ("Asylum '45", anche ripresa verso fine album, e la cupa "Fleur De Marie"). L'estro della versatile e fascinosa artista emerge a dovere fra le movenze jazz-noir di "Today Is My Day", senza dubbio l'episodio più vicino alla forma-canzone, mentre quei toni inquietanti che rendono particolarmente intrigante il progetto trovano la giusta dimensione nei vocalizzi spettrali di "Midnight Poison" (brano che si fregia di un bel tema evocativo) e, soprattutto, nelle macchinose ed abissali pulsioni industriali di "Spy On The Wall". Menzione a parte per il 'Darktrance mix' di "The Nun Of St. Claire Abbey" che chiude l'album: è Bjørn Jeppesen, in arte Nattefrost (da non confondere con l'omonimo act black metal), a riprendere il brano - tratto da "Gaslights" - in questa pregevole veste, carica di un groove raffinato che seduce all'istante, saggiamente sfruttata anche come anticipazione ai fini del lancio promozionale di "Penetrate" via download gratuito. Notevole la veste grafica, curata sapientemente dal nostro connazionale Federico Salvador (All My Faith Lost...) e decisamente azzeccata. Un ritorno che non delude le aspettative per un'artista che sa bene cosa significhi fare 'musica oscura': consigliato, soprattutto a chi dell'animo femminile apprezza i risvolti meno luminosi.
Roberto Alessandro Filippozzi