09-04-2014
TUNNELS OF AH
"Lost Corridors"
(Cold Spring)
Time: (54:35)
Rating : 6.5
Album di debutto per Tunnels Of Ah, progetto dietro cui si cela Stephen Reuben Burroughs, ex vocalist della band inglese Head Of David attiva durante la seconda metà degli anni '80 all'interno della scena indie rock. "Lost Corridors" rappresenta per Burroughs il primo lavoro da solista ed anche un cambio di rotta rispetto a un passato più orientato verso le costruzioni lineari, ora accantonate in favore di una drone-industrial di più complessa fattura e difficoltoso approccio. L'album si dipana attraverso sette tracce, costruite in maniera tra loro simile. Si tratta di elaborati arazzi circolari in cui molteplici temi sonori vengono sovrapposti e intrecciati fino a creare dei mantra elettronici che girano in loop, ipnotizzando l'ascoltatore e strizzando l'occhio ad un esoterismo di matrice orientale. La presentazione altisonante (e per certi versi fuorviante) accosta Tunnels Of Ah a Coil, Z'EV e Psychic TV, ma i raffronti appaiono più che mai arditi: si potrebbe in effetti riscontrare solo un minimo contatto con le ricerche esoterico-musicali che furono complemento al primo lavoro degli Psychic TV. Qui piuttosto siamo davanti ad una necessità spirituale dell'autore, che veicola i propri impulsi collocandosi sulla scia di varie realtà post-industriali, ricreando un'aura a metà strada tra il rilassante e l'ansiogeno sfruttando la tradizione mistica tibetana e l'insistenza di certo doom sorto in tempi recenti. Gli spoken-word di Burroughs, regolarmente presenti in ogni traccia, finiscono per essere inghiottiti dalla massa tonale, lasciando un interrogativo sugli obbiettivi di un album fin troppo abbandonato ai soli suoni. Il cuore del disco è comunque racchiuso nell'incontro tra oscurità e spiritualità, nonché tra rumori e melodie uniti in un connubio di estrazione para-religiosa che viene accantonato in un paio di occasioni, più influenzate dalla dark ambient classica e da un turbinìo percussivo inaspettato. La confezione, estremamente povera di notizie e vittima di un artwork tutt'altro che incisivo, non aiuta a penetrare immediatamente nello spirito dell'opera. Un "corridoio" in cui è facile perdersi.
Michele Viali
https://www.facebook.com/TheTunnelsOfAh