19-02-2014
A MURDER OF ANGELS
"Before Your Eyes"
(Annihilvs)
Time: (53:11)
Rating : 7
Dopo anni di silenzio, ecco tornare uno di quei progetti che si pensava fossero morti e sepolti. A Murder Of Angels debuttava nel 1999 con l'album "While You Sleep", a cui seguirà tre anni dopo "In The Air". Da lì in poi, eccetto una release ultra-limitata per collezionisti, il monicker statunitense creato da Bryin Dall (4th Sign Of The Apocalypse) e Derek Rush (Dream Into Dust) non darà più segni di vita fino allo scorso maggio, mese in cui è stata pubblicata questa terza fatica da studio. Il 2013 è stato senza dubbio un anno prolifico per Dall, che ha riportato in vita vecchi progetti (il già citato 4th Sign Of The Apocalypse), ne ha avviati di nuovi (Hospitality On Parade) e si è concesso anche alcune collaborazioni di alto livello (su tutte quella con Genesis P-Orridge). "Before Your Eyes" si inserisce in questo vortice di ispirazione, riprendendo in mano i canoni di quello stile che i due americani definirono a suo tempo come 'damnbient'. In effetti il CD propone dieci tracce che, con mezzi tipicamente post-industriali, mirano a strutturare un'atmosfera sinistra e misteriosa, complessivamente più vicina alle colonne sonore che ai ben noti prodotti di marca dark ambient. Ciò che sorprende è l'assenza pressoché totale di tappeti sonori sintetici, così come di melodie o di drones. Per lo più si hanno rumori intrecciati in vario modo e finalizzati ad evocare situazioni spettrali, fotografare realtà diafane che si introducono nella vita umana o immortalare presenze impalpabili che si muovono nell'oscurità. Il silenzio gioca un ruolo chiave in architetture che mirano a togliere, lasciando in sovrimpressione pochi elementi atti a richiamare alla mente un'atmosfera circoscritta. Qualche passaggio corale, echi vocali, riverberi ed effetti vari rifiniscono un sound preciso che di rado si abbandona a soluzioni diverse. Nei brani conclusivi prendono forma alcuni giri ritmici (notevole la combinazione con la chitarra acustica in "Folding The Fabric Of Time"), oltre alla comparsa fugace di un tema di violino e di uno stralcio melodico incastonati tra le maglie di rumori ondulatori. Un album singolare, per molti aspetti fuori dai soliti schemi: una sorta di Lustmord in salsa medianica. I sussulti sono garantiti con un ascolto in cuffia avvolti nel buio. Un ritorno ispirato e inaspettato.
Michele Viali
http://www.amurderofangels.com/