29-12-2013
ATTRITION
"Invocation"
(Infinite Fog Productions)
Time: (53:45)
Rating : 7.5
Chi segue lo storico act inglese sin dagli inizi della sua ormai più che trentennale carriera, dovrebbe ricordare come proprio "Death House", esordio assoluto per Attrition datato 1982 (nel formato audiocassetta), fosse un mirabile esempio di sperimentazione elettronico/ambientale in grado di precorrere le diramazioni oscure che avrebbero in seguito segnato l'intero filone dark ambient. Non deve quindi stupire, a distanza di 30 anni, ritrovare la creatura del mastermind Martin Bowes alle prese con oscure sonorità di stampo ambientale, nonostante negli anni il suono di Attrition abbia percorso ben altre strade, battendo piste più affini all'electro e alla forma-canzone. L'occasione per tornare a cimentarsi con la materia ambientale, nonché quella di lavorare assieme alla moglie Kerri, arriva per Martin col coinvolgimento nella colonna sonora del film "G.H.O.S.T.", realizzato dalla Mutantville e, come prevedibile, incentrato su una storia di presenze che, stavolta, perseguiteranno una troupe televisiva il cui scopo è proprio quello di andare a caccia di spettri... Manco a dirlo, ciò che Martin (elettronica, effetti e manipolazione dei campionamenti) e Kerri (elettronica, piano, strumenti a corde e campioni vocali) creano per l'occasione è un manto cinematico spettrale e lugubre, diviso in nove parti numerate progressivamente coi numeri romani. L'incipit è subito tetro e carico di riverberi industriali inquietanti, ma presto iniziano ad emergere meste note di piano ("III"), ancor più pregnanti quando accompagnate da cori femminei e pregiati spunti sinfonici ("V"); col passare del tempo i tasti d'avorio assumono sempre più importanza, con temi semplici ma efficaci che tornano a più riprese, sino al gran finale: splendide effusioni sinfoniche preludono ad un autentico vortice orrorifico ("VIII"), prima che il nono ed ultimo atto chiuda i giochi coi suoi oltre 18 minuti, fra cupe sinfonie, spaventosi clangori industriali, un piano dolente e tutto il pathos che un momento così filmico sa regalare. Senza dubbio il risultato sarebbe ancor più intrigante se associato alle immagini che l'hanno ispirato (fermo restando che l'album è stato rimaneggiato per crearne questa doverosa versione in CD), ma l'efficace ed altissima qualità del suono e la forza evocativa dei brani non si discutono: Attrition mette il proprio sigillo sull'ennesima release di alto livello, consigliata non solo ai più fedeli completisti dell'act britannico, ma anche agli appassionati di ambientazioni oscure.
Roberto Alessandro Filippozzi