29-12-2013
PSYCHOTIKUM
"Sadhu"
(Separeted Beats)
Time: CD1 (81:03); CD2 (73:19)
Rating : 7.5
Progetto teutonico di vecchia data, nato nel 1999 dalle menti di B. Ashra (alias Bert Olke) e Sigyn M (noto anche per l'act Devas), Psychotikum vede pubblicato solo adesso il suo album di debutto, tenuto in sonno per 14 anni e rimasterizzato per un'edizione disponibile sia in doppio CDr che in formato download. Il tema attorno a cui si muove l'opera riprende i collegamenti oriental-filosofici cari a B.Ashra, con riferimento all'asceta induista (il "Sadhu", appunto) che abbandona la società moderna per dedicarsi alla cura dell'anima. I pezzi hanno, in generale, strutture uniformi che vengono reiterate sulla distanza, quasi fossero dei mantra elettroacustici. Nel primo disco si incontrano tracce di pura dark ambient dronica con accumulo stratificato di tonalità grigie, masse nebulose in movimento, rumori che si propagano lenti e motivi che avanzano a ondate intermittenti assumendo forme ritmiche. Ciò viene accostato a spunti di natura esoterico-rituale estratti dalla tradizione orientale e tibetana: si incontrano echi di corni, campane che suonano all'unisono, voci campionate in riverberi lontani e soffici percussioni tribali, tutti elementi che contribuiscono a creare un'atmosfera mistica da celebrazione ancestrale, non di rado immersa in qualche motivo di synth dal gusto retrò. Il secondo CD appare decisamente più freddo, incentrato su droni siderali, rumori stranianti e astrattismi, in parte collegabile ad un'ambient cosmica che ci catapulta in un limbo ignoto, scandito da reminiscenze di certa musica elettronica degli anni '70, segnata anche da beat ipnotici. "Sudha" è un'opera mastodontica che paga lo scotto di arrivare troppo tardi, ma che sa farsi apprezzare nella sua infinita proliferazione di spunti, amplificata da una resa audio di primo livello capace di far esplodere ogni singolo tono in un tripudio sonoro. I brani risentono della grande stagione dark ambient di inizio anni '90, sia nelle atmosfere che nelle costruzioni, ma anche di tutta la vecchia scuola industrial-esoterica, dai primi Current 93 alle produzioni della Nekrophile Records, qui riviste con spirito decisamente non crowleyano. Più stimolante e suggestivo di molte uscite attuali. Sbagliatissimo archiviarlo frettolosamente.
Michele Viali
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