22-10-2013
DARK IMPERIVM
"Dark Imperivm"
(SkullLine)
Time: (51:14)
Rating : 5
Questo misterioso trio di provenienza poco chiara aveva già rilasciato nel 2010 la release in free download "Agios O Baphomet", ed approda ora all'esordio ufficiale nel formato fisico grazie al supporto della SkullLine, in una spartana edizione slimcase limitata a soli 33 esemplari. Quello dei Dark Imperivm è un sound che nelle intenzioni vorrebbe risultare oscuro, sinistro e rituale, con ampio sfoggio di simbologia infernale, e che per molti versi finisce per mostrare la sua discendenza dal filone black metal. La scarsità di mezzi adeguati per ottenere suoni di spessore e una produzione all'altezza degli standard di settore è infatti quella tipica di chi proviene dal metallo nero e si lancia nell'esplorazione di altri filoni della musica oscura, solitamente col solo ausilio di una tastiera e con scarsa cognizione di quali possibilità offra l'elettronica oggigiorno, soprattutto a livello di software. Gli Absu sono riusciti a fare grandi cose col magnifico progetto Equimanthorn, ma fra i musicisti di area black metal sono stati forse gli unici a proporsi in ambiti ritual/ambient con ottimi risultati, e se già sarebbe dura menzionare un altro act che sia pienamente riuscito nella medesima impresa, di certo non è nei Dark Imperivm che si possono riporre grandi speranze per il futuro... Produzione decisamente deficitaria e suoni che mancano totalmente di spessore, quando invece dovrebbero esaltare i tratti più lugubri della proposta del trio, peraltro evidentemente a corto di nuove idee, visto che dalla succitata release digitale vengono ripresi ben 5 dei 6 brani che la componevano, cui si aggiungono tre sole nuove tracce. Soluzioni ingenue e confuse vengono penalizzate da una resa audio che non spaventa né rapisce, che si tratti delle cadenze dark-doom-jazz con voci catacombali dell'opener "N.R.N.G." o delle opprimenti atmosfere industrial-ambient con vocals tipicamente black e ferali della conclusiva "Invoking The Mother Ov Blood". La voce femminile guida l'intensità rituale di "Ishet Zenunim" ed il respiro antico di "Agios O Baphomet", ma l'esile apporto di rintocchi, rulli e percussioni non sortisce l'effetto desiderato, ancor meno in "Procession Of The Leviathan", incapace di coinvolgere lo spirito. Al soave canto di "Agios O Lucifer" si contrappongono la pura ed efferata ferocia black a base di vocals laceranti di "HorOnZon" e l'ingenuità del motivo di synth che domina la strumentale "Thy Embrace Heals The Earth", in un lavoro ancora troppo acerbo e mal bilanciato per pensare di poter sconvolgere chi è avvezzo alle più oscure sonorità rituali. Rimandati alla prossima prova.
Roberto Alessandro Filippozzi
http://darkimperivm.crniplamen.net/